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sabato, 14 Dicembre 2024

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Quella giustizia mancata

di Mauro Meschini – Molti chilometri dividono il Casentino da Sant’Anna di Stazzema, ma sicuramente per molti, in questi giorni, quel luogo è sembrato parte integrante anche della nostra vallata e la sua storia uguale alle tante che sono state vissute qui da noi in quel terribile 1944.
La strage di Sant’Anna, con le sue 560 vittime, è certamente uno degli episodi più tragici della seconda guerra mondiale, e non solo in Toscana.
Uno dei tanti che, per decenni, è stato ricordato ma per il quale non si è subito voluto cercare e fare giustizia. Tornano così in mente la strage di Vallucciole, quella di Moggiona… fatti che hanno segnato pesantemente il Casentino e che solo da poco, almeno per Vallucciole, hanno trovato un riconoscimento attraverso una sentenza di condanna per gli esecutori.
Ora che la Germania ha archiviato i procedimenti contro gli esecutori della strage di Sant’Anna e che si è rifiutata di riconoscere le sentenze di condanna emesse in Italia, emerge con forza quel vuoto di giustizia su cui abbiamo ricostruito la nostra Repubblica e l’Europa intera. Nessuno è subito stato chiamato a riconoscere le proprie colpe, neppure l’Italia per le tremende stragi che ha compiuto in Africa e nei Balcani, si è così affossato tutto e oggi, certamente troppo tardi, non si riesce più a recuperare il tempo perduto.
Tutto questo appare ancora più ingiusto ascoltando le voci di chi da tempo preme per dare il definitivo colpo di spugna e per porre su uno stesso piano la Resistenza e la tragica esperienza del fascismo e della repubblica di Salò.
Tutti questi elementi contribuiscono a indebolire il già precario equilibrio di un Paese, il nostro, che più di una volta si è dimostrato pronto ad applaudire il “salvatore” di turno.
Accade ancora oggi, con un sistema politico ormai al collasso, che da tempo ha perso ogni riferimento per ideali e valori concentrandosi soprattutto su cene, viaggi, puttane (con tutto il rispetto per loro) e la ricerca continua di potere e denaro.
In questo triste scenario non si vede uno straccio di proposta o di idea, se non l’inchino ai voleri delle banche e dell’economia.
Quei tanti morti di 70 anni fa, forse, sono davvero morti per niente.

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