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mercoledì, 9 Ottobre 2024

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Quiz sulla sanità. Chi l’ha detto? La soluzione era facile…

Vi diamo la soluzione al “quizzone” che vi abbiamo proposto in copertina del numero scorso. In effetti, la scelta della copertina è stata dettata da un gioco (che non ci fa ridere per nulla… anzi!), in cui abbiamo voluto mettere alla prova le vostre abilità di “concorrenti”, ma soprattutto di casentinesi attenti a quello che sta succedendo alla sanità nella nostra vallata.
“A questo punto abbiamo necessità di capire cosa sarà del nostro futuro dal punto di vista socio sanitario”, tuonava qualcuno qualche settimana fa. Una frase giustissima da dire in questo momento in Casentino, perché tutti noi conosciamo molto bene la situazione del nostro ospedale, del punto nascita chiuso, delle liste di attesa infinite e di una sanità sempre più incerta, fatta di disservizi e di “meglio andare nel privato”.
Ma chi sarà stato a dire questa frase? Questo l’enigma che vi abbiamo chiesto di risolvere.
Le opzioni a vostra disposizione erano: A) Il presidente del Comitato per l’Ospedale; B) Una casentinese che deve andare a partorire ad Arezzo; C) Chi aspetta sei mesi per fare una visita specialistica; D) Il Sindaco di Bibbiena che ha firmato i Patti territoriali.
La soluzione è l’opzione D.
Come? Non avete indovinato? Non vi sembrava la risposta più ovvia? Ma dai! La soluzione era facile…
Però, pensandoci bene, forse non avete tutti i torti… Dopo la firma dei Patti territoriali, dopo la prima donna che ha partorito in ambulanza a Santa Mama, dopo che il nostro punto nascita è stato svenduto per dei servizi di cui nessuno in realtà si è reso conto, dopo che i disservizi continuano e ci vogliono far credere che quello che ci danno è il top, qualcosa di fantastico, mentre non è neppure il minimo indispensabile per un territorio disagiato come il nostro (ricordiamoci che per partorire si deve andare ad Arezzo… Vale anche per chi sta a Badia o a Montemignaio!) Sì, non avete tutti i torti, perché dopo tutto questo, pensare che questa frase l’abbia detta il Sindaco di Bibbiena, risulta davvero difficile!
Soprattutto restiamo davvero senza parole dopo che per mesi e mesi siamo stati rincuorati, rassicurati, imbambolati dal fatto che la sanità in Casentino va a gonfie vele, che va tutto bene…
Ma poi arriva il comunicato di Bernardini che, si legge nello stesso, fa una “lista della spesa” importante che a tratti diventa urgente”. E leggendolo capiamo che la frase del nostro “quizzone” è solo la punta di un iceberg davvero inquietante, non solo per il contenuto dei disservizi della sanità casentinese che elenca il Sindaco, ma anche per la voce stessa di chi li denuncia.
C’è stato un momento in cui andavano dette queste cose, un tempo in cui scendere per le strade con noi a reggere gli striscioni, era lì che doveva denunciare, lì doveva dire no, opporsi alla politica di Desideri e Rossi, incatenarsi alle porte del punto nascita… Forse, direte voi, non avrebbe risolto nulla; può darsi, ma sicuramente sarebbe stato acclamato e riconosciuto da tutti come il difensore della sanità di vallata. E, essendo presidente della Conferenza dei Sindaci, magari la sua azione sarebbe stata da esempio per altri sindaci che, come alcuni ci hanno anche confermato, lo avrebbero seguito e non firmato i Patti.
Oggi invece tutto questo risulta inutile, anzi, assomiglia solo ad un tentativo di farsi notare, di tornare sulla cresta dell’onda… Proprio ora che il referendum si avvicina e poi ci saranno le elezioni…
Il tempismo è veramente perfetto! A pensarla così, però non siamo solo noi, “i cattivi” a cui non sta mai bene niente… La pensano così anche tantissimi casentinesi che dopo la pubblicazione del comunicato hanno espresso tutta la loro rabbia su facebook: “Come si dice? Chiudere la stalla quando i buoi son già scappati…”; “… noi cittadini avevano ipotizzato tale risultato, ma ci dissero che eravamo Cassandre…”; “Che classe politica che abbiamo in Casentino!” Sono solo alcuni dei commenti al post pubblicato.
Ma come vi dicevamo la triste “lista della spesa” che elenca Bernardini è davvero inquietante e ci da le proporzioni del disastro in cui sta precipitando la nostra sanità… In sintesi nel comunicato si legge che stiamo ancora aspettando due medici per il pronto soccorso, mentre, a breve, il responsabile dell’Unità Operativa andrà in pensione. Per il Consultorio, invece è stato trasferito un assistente sanitario che non è stato rimpiazzato, in più si rischia la sospensione del puerperio a domicilio, un servizio necessario per il sostegno alle neo mamme. Al Sert l’assistente sociale è stata trasferita e sostituita con una figura a tempo determinato che non offre prospettive di stabilità. La Chirurgia è ancora in attesa di un sostituto del Dottor Zavagli e (ciliegina sulla torta!) “è vero che si stanno svolgendo regolarmente gli interventi sul pavimento pelvico, ma le liste di attesa per la riabilitazione sono di tre mesi e ciò è inaccettabile.” Ricordiamo che questo è il servizio che ci hanno dato in cambio del punto nascita! Il capitolo della Piastra sull’emergenza-urgenza è ancora aperto: i lavori previsti sono in assoluto ritardo. Ci sono problemi legati ai medici di famiglia, mentre il mammografo e il Day Service sono ancora poco utilizzati.
Ma fino ad oggi Bernardini dove era?
E detto con assoluta sincerità; ma non si “vergogna” a questo punto, per come sono andate le cose, a fare un’affermazione del genere: “A questo punto abbiamo necessità di capire cosa sarà del nostro futuro dal punto di vista socio sanitario”?
Le sue parole danno proprio il senso di volere recuperare in calcio d’angolo una situazione sull’orlo del baratro, una fama che forse è andata scemando proprio dal giorno in cui sono stati firmati i Patti ed è stata svenduta (non sappiamo per quale vero motivo) la nostra sanità. Il referendum è vicino e anche questa mossa sembra solo un passo per potersi avvicinare ad un’altra poltrona…
Ma forse ancora non è tutto perduto… Ci vorrebbe una bella dose di coraggio, un rigurgito di dignità e dimettersi. Schierarsi davvero dalla parte dei cittadini, fare propria la battaglia della sanità casentinese e cercare a fatti e non parole di cambiare davvero le cose. Forse così, agli occhi del Casentino, tutto questo sarebbe riscattato e in un prossimo futuro, potremmo tornare a vedere in Bernardini quella figura di cambiamento che ci aveva portato anche a sostenerlo.
Le elezioni comunque si avvicinano e dato che crediamo che queste dimissioni non arriveranno mai, sta a voi cittadini casentinesi, non essere ciechi!

(tratto dall’editoriale di CASENTINO2000 | n. 299 | Ottobre 2018)

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