Resilienza e passione in Costa Azzurra

di Giacomo Giovenali – Domenica 14 settembre ho preso parte all’Ironman World Championship di Nizza, il mio 16° Ironman e il secondo mondiale della carriera. Una qualifica arrivata appena un mese fa, che mi ha portato a correre due Ironman in quattro settimane: una sfida non comune, soprattutto a 51 anni, se non segui un programma di allenamento ben bilanciato e scientificamente strutturato.

La gara non è stata priva di imprevisti. All’80° km della bici, il mio tubeless posteriore si è “stallonato”, fuoriuscendo dal cerchio. Sono riuscito a ripararlo, ma la pressione non teneva. Da quel momento, ogni ristoro o moto di supporto diventava l’occasione per fermarmi e gonfiare la ruota. Dopo la rabbia iniziale, ho trasformato la frustrazione in determinazione, ispirato dal motto di questo mondiale: “RESILIENCE”.

Dopo 100 km di sofferenza sono rientrato in zona cambio e ho potuto iniziare la maratona. A quel punto l’obiettivo cronometrico (10:40–10:50) era ormai svanito, ma ho deciso di gestire le energie senza “distruggere” le gambe, pensando anche ai prossimi appuntamenti già in calendario. Il traguardo, nonostante tutto, è arrivato con soddisfazione. Tornare a Nizza nel 2025, vent’anni dopo il mio primo Ironman su queste strade nel 2005, è stato davvero emozionante.

La mia carriera era iniziata nel 2002 a Klagenfurt, proseguita ancora lì nel 2004, e due anni dopo mi aveva portato a Nizza. Ritrovarmi di nuovo qui per un mondiale, vent’anni dopo, è stato un privilegio: un campionato che non ha nulla da invidiare a Kona, pur con un sapore diverso. Rientro a casa con un bagaglio professionale e umano ancora più ricco. Raccontare e vivere la preparazione e la partecipazione a due mondiali così diversi è un’esperienza rara. Ora è il momento di recuperare le energie, prima di tuffarmi nei prossimi impegni insieme ai miei atleti di MTrainingLab.