da Gruppo Volontari Caritas Zonale Bibbiena – Si è chiuso sabato 29.10.2018 nell’Oratorio di San Francesco, splendido e rarissimo esempio di “barocchetto toscano” a Bibbiena, il ciclo di incontri di formazione sull’enciclica “Laudato Si'” con le relazioni di Ciro Amato, Delegato della Diocesi per la Pastorale Sociale e del Lavoro e del Tenente Colonnello dei Carabinieri Forestali Marco Mencucci, Responsabile della sorveglianza del Parco delle Foreste Casentinesi-Monte Falterona Campigna.
Sulla base teologica degli insegnamenti contenuti nell’Enciclica papale sulla “custodia del creato”, sul dato indiscutibile che “noi uomini siamo fatti della stessa sostanza del creato” e che – nel momento in cui si tratta di politiche ecologiche – cosi ha preso inizio l’intervento del Responsabile Diocesano Ciro Amato – si deve avere in mente il creato, l’ambiente come un “ente unico”, un unico organismo vivente il cui stato di salute riguarda tutti, tutti i popoli ed inesorabilmente richiama la responsabilità soprattutto delle leadership nazionali e internazionali( per il momento ancora inadeguate per la quasi totale mancanza di risultati), ma anche dei responsabili politici locali e dei cittadini nonché del loro rapporto con il territorio in ossequio al principio di prossimità (nessuno può aver cura di un territorio come coloro che vengono nutriti da esso).
In un clima di grande attenzione dell’uditorio, di sincerità, di profonda conoscenza della materia i due relatori, senza infingimenti, hanno illustrato l’essenzialità del metodo della sobrietà e della semplicità per fronteggiare l’emergenza ambientale: 1) passare dal consumo al “sacrificio”; 2) dall’avidità alla generosità; 3) imparare non solo a rinunciare ma “a dare” e quindi passare dallo “spreco” alla condivisione; 4) a livello locale è utile la “longanimità nell’osservazione” (la pazienza propria dei valligiani e montanari del Casentino unita e arricchita dalle conoscenze scientifiche di questo periodo storico) per comprendere l’evoluzione del territorio e i possibili sviluppi per il miglioramento della vita ecologica, economica, sociale e umana (relazione Mencucci,con particolare attenzione sul Casentino con le sue straordinarie caratteristiche di biodiversità in grado di diventare ambiente favorevole vitale per numerose specie vegetali e animali e materia di studio accademico per dottorandi di ricerca. Si è parlato anche del lupo, del procione e della fauna del Parco nazionale come risorsa e talora come problema! ). E’ stato poi individuato (relazione Amato) nell’eccessivo e rapido sviluppo selvaggio della produzione il rafforzamento della cosiddetta “cultura dello scarto” (la legge eterna invece ha regolato da sempre la natura in modo tale che “tutto trasforma” e non produce scarto!) la quale inevitabilmente danneggia i più poveri e li esclude non solo dall’accesso ai beni necessari a discapito della “proliferazione di gruppi di potere sempre più cinici ed inumani” ma anche dalla possibilità di cure per le gravissime malattie prodotte dall’inquinamento.
Di qui la necessità – questa l’intuizione innovativa di Ciro Amato – sul piano etico-morale, quindi del comportamento, di “saper cucire rapporti” tra politici, esperti e cittadini di tutte le estrazioni politiche per predisporre “uno spazio politico comune in materia ambientale” a livello territoriale in attesa di sviluppi sovrannazionali che questa materia impone come vocazione planetaria imprescindibile.
A margine dell’incontro alcuni politici locali di tutte le estrazioni anche laici non credenti hanno compreso l’essenzialità di uno scatto in avanti della tutela ecologica e hanno aderito all’iniziativa di un “forum” che si avvarrà della consulenza e supervisione del Delegato Diocesano per la Pastorale Sociale e del Lavoro Ciro Amato, per una tutela unitaria del nostro territorio e della sua vocazione originaria alla biodiversità che lo rende un patrimonio comune e prezioso da tutelare. Se sbagliamo in questa materia, non ci saranno appelli!