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martedì, 3 Dicembre 2024

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Riverbero Recording Studio, alla ricerca del talento

di Fabio Bertelli – La musica rappresenta, per la maggior parte degli esseri umani, un elemento vitale, al quale non si può rinunciare. Platone diceva che “la musica è per l’anima quello che la ginnastica è per il corpo”. Dunque, essa è fondamentale. Per renderla tale è necessario che vi sia un attento e duro lavoro da parte di numerosi interpreti e professionisti che permettono la realizzazione di tutti i brani e le melodie che quotidianamente ascoltiamo. Oltre al talento e alle capacità dei vari cantanti e musicisti, dietro vi è un’intensa attività da parte di produttori, fonici, mixer, ecc. Noi oggi siamo andati a farci raccontare tutto il lavoro che non si vede, quello che passa in sordina ma che, in realtà, è necessario e fondamentale al fine di trasformare un semplice testo scritto in una graziosa melodia.

Ne abbiamo parlato con due ragazzi casentinesi, Marco (in arte Seven Nite) e Manuel (in arte KV), che ormai da un anno hanno aperto il “Riverbero Recording Studio”, il loro studio discografico.

Manuel, ci raccontate come e quando nasce il vostro progetto? «Siamo due ragazzi che hanno sempre amato la musica. La fortuna ha voluto che nel febbraio del 2023 io abbia avuto modo di conoscere Marco, con il quale è nata subito una forte sintonia, sia lavorativa che di amicizia. Prima di conoscerci eravamo entrambi già dentro il settore musicale. Io nasco fondamentalmente come produttore e Marco come produttore, fonico e mix engineer. Se prima del nostro incontro era l’amore per la musica a guidarci, successivamente, unendoci, abbiamo compreso che tutto ciò sarebbe potuto sfociare in qualcosa di più di una semplice passione. Ci siamo rimboccati le maniche e abbiamo provato a trasformare il nostro ardore in un vero e proprio lavoro. Per fare in modo che ciò fosse possibile era necessario trovare un posto dal quale avremmo potuto iniziare a gettare le basi. Così, indicativamente un anno fa, siamo riusciti a trovare il luogo dove far sorgere lo studio nel quale oggi lavoriamo. Siamo molto fieri di questo spazio di lavoro poiché è frutto del nostro impegno e sacrificio, in quanto ci siamo messi in gioco in prima persona nella costruzione, nell’imbiancatura, nella disposizione degli oggetti… È uno studio abbastanza grande da permetterci di avere spazi diversi: una sala al piano terra, che utilizziamo come spazio comune per rilassarci, fare brainstorming e creare legami con gli artisti; dopodiché, abbiamo un piano sotterraneo nel quale sono situate le due sale di lavoro, una per me e l’altra per Marco».

Quale lavoro svolgete nello specifico? Quali sono i servizi che offrite? «La nostra volontà è quella di seguire l’artista a 360 gradi, curando ogni minimo aspetto. Il nostro lavoro consiste nell’iniziare delle collaborazioni con artisti per lo più emergenti e fare in modo che possano dare sfogo al proprio talento concentrandosi esclusivamente sulla produzione dei testi. Noi curiamo tutti gli altri particolari fondamentali alla trasformazione del testo in musica vera e propria: creiamo basi, ci occupiamo di mixare, registrare, disegnare copertine e mettere le tracce in commercio sulle varie piattaforme (essenzialmente su Spotify). Così facendo garantiamo al musicista la possibilità di lavorare maggiormente su di sé. Ovviamente, ogni nostro passaggio avviene sotto la supervisione dell’artista stesso, con il quale cerchiamo di creare uno stretto legame di fiducia e collaborazione. Cerchiamo di indirizzare i musicisti emergenti a trovare la propria via, il proprio “sound”. Inoltre, come già anticipato precedentemente, siamo entrambi dei grandi appassionati di musica e ciò si riversa nel fatto che siamo aperti a lavorare su qualsiasi genere, senza precludere mai alcuna possibilità. La sperimentazione, il tentativo di creare qualcosa di nuovo e la costante voglia di crescere ed aggiornarci sono elementi alla base del nostro lavoro; ed è grazie a questi che abbiamo ricevuto, in solamente un anno, il riconoscimento come etichetta discografica, che è un grande risultato».

Marco, quale è il rapporto che avete con gli artisti? «La nostra volontà, come detto prima, è quella di far sentire l’artista completamente a proprio agio. Per fare ciò riteniamo essere necessaria la creazione di un rapporto di fiducia e di empatia con loro. Infatti, proprio per cercare di creare questo legame, cerchiamo di organizzare numerosi incontri con queste persone, per cercare di creare il giusto feeling che deve esservi alla base di un rapporto di collaborazione. Solitamente ci ritroviamo nel nostro studio con gli artisti e, così facendo, siamo in grado di legarci loro, conoscendone i gusti, le peculiarità e i caratteri. Tuttavia, avendo fortunatamente un ampio raggio lavorativo che va al di fuori della provincia di Arezzo, organizziamo anche incontri con altre persone in tutta Italia attraverso le varie piattaforme comunicative. Così facendo siamo in grado di creare legami anche con artisti con i quali è difficile vedersi di persona. Dopodiché, una nostra priorità è quella di seguire il musicista in tutto il proprio percorso. Cerchiamo di creare un rapporto di lavoro continuativo, che non si limiti alla sola creazione di un brano. Solitamente ci leghiamo a vari artisti e li seguiamo nella loro crescita, aiutandoli, talvolta, a tirare fuori tutte le potenzialità che non credono neanche di avere. Tra i vari musicisti con i quali collaboriamo da tempo e con i quali si è creato un rapporto di collaborazione stabile e duraturo potremmo citare Nhila (Niccolò Lamberti), SudSudden (Mirko) e un ragazzo di Firenze, SIR (Matteo Serra), con il quale stiamo producendo quello che è il nostro primo album».

Quali sono i vostri progetti futuri? «Ovviamente il nostro principale obiettivo è quello di crescere. Siamo due ragazzi giovani e vogliosi di ampliare le nostre conoscenze non sentendoci mai arrivati. La sperimentazione e la scoperta di qualcosa a noi ignoto sono ciò che ci spinge quotidianamente a svolgere il nostro lavoro con passione e amore. Oltre a ciò, una nostra grande aspirazione è quella di dare la possibilità ai nostri artisti di esibirsi live. Riteniamo che questo sia un passo fondamentale nel percorso di crescita, sia nostro che di tutti coloro con i quali lavoriamo; e speriamo di farlo il prima possibile. A tal proposito, abbiamo già avuto modo di fare questo tipo di esperienza lo scorso 27 luglio presso il Palagio a Stia. Abbiamo, infatti lavorato insieme a quattro nostri artisti nella preparazione e nel riarrangiamento di brani per un contest che metteva in palio la presenza al prestigioso palco del Mengo ad Arezzo. Stare a stretto contatto con questi ragazzi e aver dato loro la possibilità di esibirsi dal vivo è stata per noi un’emozione assolutamente incredibile, che ci ha dato maggiormente la voglia di lavorare per fare in modo che eventi come questi possano passare da essere sporadici ad ordinari».

Come si contatta il Riverbero Recording Studio? Quanto sono importanti i social nel vostro lavoro? «Ci sono vari modi attraverso i quali chiunque può entrare in contatto con noi. Oltre ai recapiti telefonici (331 2071664 studio; 329 8888362 Marco; 379 1980367 Manuel) ci sono i nostri social. Questi, Instagram in particolare, sono fondamentali. Nei nostri profili cerchiamo di creare contenuti che possano far capire agli osservatori quello che noi facciamo in maniera semplice e rapida. Perciò, cerchiamo di stare il più possibile al passo con i tempi e proviamo a sfruttare i social a nostro vantaggio, sia per farci conoscere maggiormente sia per mostrare a tutti in cosa consista effettivamente il nostro lavoro. Crediamo che questo sia un valore aggiunto, in quanto gli artisti che decidono di contattarci sanno già quello che è il nostro “modus operandi” e ciò permette di creare subito una sintonia».

Se nei classici discorsi da bar sentiamo dire che i giovani non hanno voglia di lavorare credo che basti l’esempio di Marco e Manuel a dimostrare tutto il contrario. Due ragazzi che si sono messi in gioco e, sporcandosi le mani, sono riusciti a fare della propria passione un lavoro. Non ci resta che congratularsi nuovamente con loro e augurargli il meglio per il loro futuro.

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