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giovedì, 25 Aprile 2024

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Romeo, un robot come amico

di Sara Trapani – Si chiama “Romeo” il nuovo Robot progettato dagli studenti dell’Isis “Enrico Fermi” di Bibbiena, un piccolo robottino in grado di intercettare sostanze nocive in ambienti ad alto rischio. Dopo il seggiolino auto, il go kart, il “Tutor Uno” che assiste gli anziani, ancora una volta i ragazzi guidati dal prof. Pierluigi Bargellini hanno realizzato un altro importante progetto portando nuovamente alla ribalta il nome dell’Istituto casentinese. Ma per capire meglio come funziona “Romeo” siamo andati a parlare direttamente con chi lo ha progettato da zero, i ragazzi ed il professore.
«L’idea è partita da un robottino simile al nostro che usano le forze antiterrorismo dei Marines – ci spiega il professor Bargellini – dotato di telecamera e sistema audio bidirezionale. Loro lo usano durante le incursioni per vedere come sono armati i terroristi, quanti sono, cosa fanno, decidendo così se intervenire o meno. Noi allora siamo partiti da una base robotica e abbiamo implementato l’idea facendo un robottino da esplorazione che possa entrare in un ambiente, ispezionarlo palmo a palmo, vedere con la telecamera, fare foto, registrare, inviando poi il tutto allo smartphone da dove noi guidiamo Romeo. Avere quindi anche un sistema auto bidirezionale per poter eventualmente parlare con un ferito. In più – prosegue Bargellini – il robot è stato dotato di diversi sensori nella parte superiore che analizzano vari parametri e li inviano ad un tablet. Nello specifico abbiamo un sensore elettrochimico di ultima generazione che analizza la qualità dell’aria, misura se ci sono le quantità di gas nocive all’uomo o la mancanza di ossigeno, oppure ancora particelle volatili pericolose. Poi abbiamo un sensore di temperatura che misura la temperatura dell’ambiente ogni secondo e un sensore ad infrarossi che vede la fiamma viva. Abbiamo un altro sensore che rileva scosse e vibrazioni anomale ed uno di temperatura che fa illuminare dei fari supplementari in caso il robottino entri in un ambiente buio. In più – conclude Bargellini – Romeo è dotato di un sistema di controllo e monitoraggio di schede a microcontrollore che utilizza la connessione wifi, quindi ci si può collegare direttamente al modulo attraverso lo smartphone o farlo collegare al router di casa per poterlo controllare da qualunque parte del mondo».
Un progetto importante quello di Romeo che è stato costruito in soli sei mesi, da ottobre ad aprile, arrivando a farsi conoscere a livello nazionale.
«Romeo ha partecipato ad INV FACTOR – ci spiega il professore – un concorso realizzato dal CNR di Roma insieme all’Unione europea e siamo arrivati secondi. Le scuole che hanno partecipato sono state quasi 90, di queste ne hanno selezionate 8 e noi siamo riusciti ad aggiudicarci il secondo posto».
Come abbiamo sentito Romeo è un progetto complesso ed importante, che ha visto la sua nascita e la sua riuscita grazie alle mani degli studenti dell’Isis di Bibbiena e proprio a loro abbiamo voluto chiedere come è stato far parte di questo gruppo di lavoro.
«L’utilità principale è stata quella di venire a scuola il pomeriggio – ci dice Johnny – perché ci ha permesso di affrontare dinamiche diverse come ad esempio la tematica della sensoristica».
«Lavorare al progetto è stato divertente ma anche istruttivo – prosegue Giovanni – perché abbiamo inserito all’interno del robot componenti nuovi che neanche noi conoscevamo».
«Il pomeriggio riusciamo ad imparare molte più cose – conclude Giammarco – a differenza della mattina dove c’è troppa confusione e il professore non riesce a spiegare bene. Grazie a questi progetti possiamo crearci veramente un futuro».
Queste sono attività importanti svolte con passione da tutti i ragazzi dell’Isis che sono un fiore all’occhiello per l’istituto stesso come ci spiega il dirigente prof. Egidio Tersillo.
«Questa è una scuola che si caratterizza per un attività progettuale molto sviluppata, negli anni sono stati vinti diversi premi e l’ultimo proprio con il robottino Romeo. Le attività teoriche vengono implementate con quelle pratiche e tra l’altro – ci dice il preside – noi parteciperemo ad un progetto che stiamo mettendo a punto con Estra per un concorso nazionale finalizzato alla predisposizione di una serie di progettualità che concorreranno fra di loro. Tutti questi progetti servono a dare l’idea ai ragazzi che quello che studiano poi ha un applicazione concreta e diretta e Romeo è la dimostrazione della genialità degli insegnanti e degli alunni che si mettono intorno ad un tavolo a realizzare qualcosa che abbia un impatto reale all’interno della società e della vita di tutti i giorni».

(tratto da CASENTINO2000 | n. 290 | Gennaio 2018)

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