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martedì, 25 Marzo 2025

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Sacci, tutto daccapo. Chi ha interesse a danneggiare Marino e la comunità del Casentino? E’ tutto organizzato?

La lunga storia dell’area ex Sacci è nota a tutti ma si aggiunge adesso un nuovo assurdo capitolo che rende tutto grottesco e molto enigmatico.

Si riparte, dunque? Così sperava Marino Franceschi che, dopo l’assoluzione “perchè il fatto non sussiste”, aveva diritto alla restituzione dell’area sottoposta a sequestro.

li 6 aprile 2023, il giorno stesso della restituzione dell’area alla proprietà, su richiesta del Maresciallo Mazzi della Forestale, è stato effettuato un ennesimo Campionamento Conoscitivo da parte di ARPAT che ha fornito l’input per una nuova ordinanza da parte del Comune di Bibbiena che, di fatto, blocca ancora una volta lo sviluppo dell’area.

Il Comune di Bibbiena nell’ordinanza scrive di “eventuali” rinvenimenti di rifiuti estranei il che ci fa chiedere innanzitutto se il Comune abbia accertato l’esistenza di presupposti per l’emanazione dell’ordinanza.

Questi “eventuali” rifiuti sono stati campionati da ARPAT senza una minima motivazione perché nel dispositivo della restituzione si dice chiaramente che la riconsegna non è subordinata ad alcunché, cioè non ci sono né condizioni né prescrizioni.

Perché allora, proprio nello stesso giorno di consegna, si è ritenuto urgente fare ulteriori campionamenti, tra l’altro sui medesimi cumuli del 2016, già campionati (dal 2016 al 2022!) e in spregio al dispositivo del Giudice?

Ricordiamo infatti che i rifiuti campionati sono già stati valutati ai fini del processo per il quale Marino Franceschi è stato assolto e che, come da dispositivo del Giudice, gli eventuali rifiuti non presenti nelle precedenti verifiche sono ovviamente estranei ai fatti. Devono essere evidentemente smaltiti ma non riguardano in nessun modo la restituzione dell’area.

Il Campionamento di ARPAT è stato eseguito in totale autonomia senza il coinvolgimento, né della proprietà né degli enti coinvolti (in primis il Comune di Bibbiena) quindi senza un minimo contraddittorio anzi in indiscutibile violazione del contraddittorio. Perché Arpat non ha nemmeno informato né tanto meno convocato la proprietà ma, ancor più grave, gli enti coinvolti nel procedimento?

Ecco che alcune domande sono d’obbligo per capire se c’è una strategia ben organizzata (e da chi) finalizzata a bloccare lo sviluppo dell’area. Perché tra mille dubbi una certezza l’abbiamo: tra coincidenze di date, mancate informazioni, disapplicazioni dei dispositivi, interpretazioni di parte si fa di tutto, e con le tempistiche calcolate alla perfezione, per fermare ancora il progetto.

(COMUNICATO STAMPA – MARINO FA MERCATO SPA)

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