da FdI Casentino, Circolo Bibbiena – La questione del recupero dell’oratorio di San Lorenzo a Bibbiena è un elemento di grande interesse, sia per la sua valenza storica dell’edificio, sia perché il recupero si inserisce in un momento non facile della vita del centro storico. Difficoltà che sono in parte anche frutto delle scelte sino ad oggi compiute. Non vediamo possibile considerare il recupero urbanistico di San Lorenzo avulso da un complessivo piano di rilancio del centro del comune più importante di vallata.
Durante gli ultimi mesi – continua Dini resp. Vallata FDI – si è sviluppato attorno alle ventilate ipotesi di inserimento di alloggi ERP nel piano di recupero di San Lorenzo , un forte dibattito che ha interessato l’opinione pubblica.
Abbiamo raccolto i pareri dei cittadini residenti, delle attività commerciali del posto, entrambi elementi vitali per restituire al centro cittadino un ruolo di fulcro nella vita di una comunità. Le risposte avute, pur nelle diverse opzioni, sono state tutte sostanzialmente critiche verso tale ipotesi. Da qui la decisione, di presentare assieme al consigliere regionale Marcheschi, una interrogazione protocollata in data 23.07.2019, per mettere a fuoco i seguenti punti:
- Verifica dell’importo delle risorse impegnate dalla Regione Toscana,
- I tempi di realizzazione,
- Le modalità di accesso agli appartamenti
Con la interrogazione abbiamo voluto traferire anche sui tavoli istituzionali , la contrarietà rispetto a tale opzione di una consistente parte dei cittadini del posto. Sensibilità che non sembrerebbero essere state compiutamente considerate dalle istituzioni nel momento di operare tale scelta. La Regione – il 18.09.2019 – rispondeva indicando in Euro 4.670.000 le risorse messe a disposizione, prevedendo in tre anni il termine dei lavori a decorrere dalla data di inizio, stabilendo il numero degli alloggi. Specificando che sono alloggi ERP quindi assegnabili solo in base a graduatoria. ( Risposta allegata )
Riteniamo – conclude Dini – che le istituzioni debbano dare risposte alle carenze di alloggi, altresì auspicando che nelle assegnazioni si inizi a considerare con maggiore attenzione le richieste provenienti dai tanti italiani oggi in difficoltà, riaggiornando i criteri di formazione delle graduatorie. La nostra critica è nel merito delle scelte compiute, perché le necessità di rilancio complessivo del centro storico mal si sposano con tali scelte urbanistiche. Siamo anche perplessi sul piano del metodo. In quanto tale decisione sembrerebbe non essere stata frutto di un percorso condiviso, in primis con coloro che abitano o lavorano nel centro cittadino. Sicuramente se le risorse investite in tale recupero, anche se in minima parte, fossero state destinate ad una politica più vicina ai bisogni dei cittadini avrebbero prodotto migliori ricadute sul tessuto economico-sociale del territorio.