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venerdì, 19 Aprile 2024

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Sanità, emergenza medici. E i famosi Patti territoriali?

Il PD nostrano si sveglia dal torpore e si accorge che il territorio casentinese vive un periodo di difficoltà per la mancanza di medici di base, molti di loro sono andati in pensione recentemente. Sappiamo bene chi amministra il nostro territorio (il PD e affini) e chi ha firmato i famosi Patti territoriali (i sindaci del PD più Bernadini). Forse era il caso di svegliarsi un po’ prima.

«Il Circolo PD di Soci denuncia una situazione di emergenza verificatasi nella Sanità Territoriale. Il Casentino infatti non è stato dichiarato per tempo “zona carente” per quanto concerne la medicina di base, impedendo l’assunzione di nuovi medici a sostituzione di coloro che sono andati in pensione. Nello specifico ricordiamo che ultimamente sono andati in pensione i medici Ducci, Bigiarini, Minelli, tutti operanti nel comune di Bibbiena e in particolare a Soci, Partina e Serravalle.
Secondo i parametri della normativa vigente, il rapporto ottimale è di un medico ogni 1.000 pazienti. Allo stato attuale i medici operanti nel comune di Bibbiena hanno in media 1.368 pazienti, ben oltre il parametro previsto dalla normativa. A breve andrà in pensione anche il dr. Rossi, per cui questo numero è destinato a salire. E’ inutile rimarcare l’importanza sociale e assistenziale che ricopre il medico di famiglia per la popolazione, soprattutto per gli anziani e le persone in difficoltà, per i quali ricopre un ruolo fondamentale nell’ascolto, nella cura e nell’assistenza giornaliera. Come PD non possiamo ignorare questa problematica, soprattutto perché, da quanto emerso, pare che ci saranno difficoltà per la sostituzione dei medici pensionati entro l’anno, visti i ritardi accumulati e i tempi ristretti. Inoltre riteniamo che i pazienti debbano essere assistiti da un medico presente nelle frazioni, senza dover ricorrere a qualcuno che operi in altre sedi.
Il circolo PD di Soci raccoglie l’esigenza della popolazione e si rivolge al Sindaco, al Distretto sanitario, alla ASL Toscana Sud-Est ed alla Regione Toscana affinché siano trovate soluzioni tempestive a questa problematica.»

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