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giovedì, 28 Marzo 2024

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Sanità, la quiete prima della tempesta

Sabato 10 ottobre l’assemblea sull’emergenza sanitaria toscana e casentinese, convocata dal primo cittadino di Poppi Carlo Toni, ha visto la presenza di altri tre sindaci della vallata: Daniele Bernardini, sindaco di Bibbiena; Paolo Agostini, sindaco di Castel San Niccolò e Massimiliano Sestini, sindaco di Castel Focognano. Gli altri sei sindaci non sono pervenuti e non hanno fatto conoscere il loro pensiero sulla delicata questione, che per il Casentino potrebbe comportare anche la perdita del Punto Nascita e del proprio ospedale. Avranno avuto probabilmente qualcosa di più importante da fare e immaginiamo in particolare il sindaco di Chiusi della Verna, Giampaolo Tellini, impegnato a costruire la sua Unione “più snella e adatta alle esigenze del territorio”; anche se per il Casentino sarebbe più importante perdere una Unione dei Comuni, che non serve a niente, e mantenere un ospedale con il suo Punto Nascita, fondamentale per il nostro territorio.
Ma lasciando perdere chi non c’era e parliamo invece di chi ha partecipato e dell’incontro in cui sembrava di respirare un’aria di “calma apparente”. Erano naturalmente presenti e hanno preso la parola quasi esclusivamente coloro che, a vario titolo, si sono già da tempo dichiarati a favore della difesa dell’Ospedale e del Punto Nascita ed anche del Referendum abrogativo della legge sanitaria toscana. Tutti hanno espresso le loro idee con una sostanziale “tranquillità”, rimandando in parte decisioni e prese di posizione più marcate proprio ad oggi, 13 ottobre, giorno in cui si dovrebbe tenere un nuovo incontro tra la Conferenza dei Sindaci del Casentino e il Commissario Enrico Desideri. Questo appuntamento dovrebbe fornire elementi e indicazioni sul reale futuro della sanità casentinese e scoprire finalmente i veri piani della Regione.
Se saranno confermate le intenzioni, assolutamente negative per il Casentino, già espresse a settembre non ci sarà più altro tempo da perdere e tutti dovranno decidere da che parte stare: o con il diritto alla salute dei cittadini casentinesi o con l’arroganza e la presunzione dei vertici PD di questa Regione che stanno, passo dopo passo, distruggendo il sistema sanitario pubblico.
Da rilevare nel corso dell’incontro gli illuminanti e puntuali interventi di Valerio Bobini e Giuseppe Ricci, del Comitato promotore per il referendum abrogativo della legge sanitaria toscana, che hanno fornito preziose informazioni e dato più di uno spunto di riflessione su quello che sta accadendo.
Inoltre da non sottovalutare anche i riferimenti che, in più di un intervento, sono stati fatti per ricordare le promesse elargite in Casentino prima delle ultime elezioni regionali. Promesse che garantivano il mantenimento dei servizi e dei reparti dell’ospedale e che, visto quello che potrebbbe accadere, sono state puntualmente tradite. In particolare sono state ricordate le parole degli assessori regionali presenti all’incontro che si è svolto a Bibbiena il 30 aprile scorso, e non è passato inosservato il fatto che degli assessori regionali nell’incontro di sabato scorso non si è vista neppure l’ombra.
Intanto entra nel vivo la raccolta delle firme per il referendum per superare ampiamente il numero richiesto di 40.000 sottoscrizioni. Ricordiamo che i cittadini possono firmare, entro il 24 ottobre, anche negli uffici anagrafe del proprio comune di residenza.

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