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venerdì, 29 Marzo 2024

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Sindaci: forse il “Sì” alla proroga a Nuove Acque è figlio di scarsa competenza

La nota congiunta diramata dai 14 sindaci schierati in favore del prolungamento di 3 anni e mezzo della concessione a Nuove Acque contiene ricostruzioni bugiarde sugli sviluppi della vicenda, a partire dalla collocazione temporale dell’avvio di questo percorso che era iniziato ben prima del luglio 2016 e non per iniziativa dei Comuni che viceversa si ritrovarono a dover far propria una proposta partorita dall’apposito “pensatoio” di Nuove Acque e sviluppata di comune accordo con i “buoni uffici “ dei burocrati addetti all’ Ente di Governo d’Ambito, l’AIT .

Ne è prova il fatto che l’ 11 luglio 2016 ai Sindaci riuniti nella Conferenza Territoriale venne consegnata dai funzionari AIT sia la documentazione per l’approvazione del Piano Tariffario 2016-2019, con relativo Piano degli Interventi programmati fino al 2024 , sia la documentazione con il nuovo Piano Tariffario e quello degli interventi relativo al periodo 2016-2026.

Non è vero che furono i Sindaci a chiedere 72 milioni di maggiori investimenti , era già stato tutto preordinato e confezionato compreso il testo dell’atto di indirizzo da far loro approvare per autorizzare il Direttore AIT a fare richiesta a Nuove Acque di proporre il “nuovo Piano” esteso , allora, fino al 2026.

Non è affatto vero che per gli anni a venire sia contrattualmente previsto l’aumento del 5% annuo e che con l’allungamento della concessione e l’ipotizzata “stabilizzazione delle tariffe” ( che consiste nell’ aumentarle annualmente dell’ 1,5% fino al 2027 ) i contribuenti-utenti avrebbero un risparmio di almeno 2 milioni all’anno, poiché , viceversa, mantenendo il Piano attuale , le tariffe registrerebbero un incremento annuo del 5% nel biennio 2018-2019 (+ 4 Milioni) ma dopo subirebbero un pari decremento nel biennio 2020-2021 (- 4 Milioni) con la differenza che , senza allungamento della concessione e con il Piano attuale vigente, nei 3 anni successivi gli utenti-contribuenti si vedranno applicare tariffe decrescenti del 14,5% nel 2022, del 13% nel 2023 e del 7,5% nel 2024, ottenendo un risparmio totale di oltre 16 Milioni .

Non è vero che l’allungamento della concessione permetterebbe la rinegoziazione dell’attuale debito residuo del Project Financing (40 milioni) portando un risparmio complessivo di interessi di almeno 4 Milioni perché se anche Nuove Acque ottenesse da altro istituto di credito un nuovo finanziamento al tasso di interesse del 2% , dovrebbe aggiungere ai 40 Milioni di capitale da rimborsare a MPS almeno altri 4 Milioni per l’estinzione anticipata del contratto di Swap sottoscritto con Dexia Crediop a copertura del rischio sui tassi e questo vanificherebbe il conseguimento del risparmio ipotizzato dai Sindaci.

Rimandando ad altre occasioni l’opportunità di confutare le ulteriori incongruenze insite nella nota diramata dai 14 Sindaci che , ricordiamolo, hanno votato per il prolungamento della concessione, possiamo convintamente affermare che così facendo hanno disatteso il compito che dicono di aver inteso svolgere a tutela dell’interesse dei propri concittadini.

Comitato Acqua Pubblica, Arezzo

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