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giovedì, 18 Aprile 2024

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“Statuti” e Porcini

di Mauro Meschini – Quando, negli anni ‘70, nei primi giorni di novembre a Moggiona si organizzava la sagra delle “Brici”, in autunno non si poteva uscire vestiti troppo leggeri, in quel periodo dalle nostre parti faceva già freddo e furono proprio le avverse condizioni meteorologiche che caratterizzavano la stagione a spingere, dopo dieci anni, a interrompere quello che era già diventato un appuntamento importante e partecipato.
Ma, naturalmente, chiudere quella esperienza non significava rinunciare a ideare e organizzare in futuro altre iniziative e infatti, già l’anno successivo, a Moggiona si iniziò a lavorare ad un nuovo progetto.
Era l’estate del 1981 e Graziano Cipriani e Luciano Giovannelli si recarono a Camaldoli alla ricerca di documenti e materiali che riguardassero Moggiona, fu in quell’occasione che Don Ugo Fossa, a quel tempo bibliotecario, li informò che esistevano gli “Statuti del Comune di Moggiona” del 1382 e che, presso la Biblioteca Rilliana di Poppi, era presente una copia manoscritta  del 3 settembre 1784. Una notizia del genere non poteva che destare interesse e presto Graziano Cipriani si rivolse ad Alessandro Brezzi per avere una fotocopia del documento custodito a Poppi.
Questo importante evento, che permetteva di ritrovare traccia delle radice della comunità, scaldò gli animi degli abitanti Moggiona, fu subito informato il Consiglio di Circoscrizione che però, a causa  di tutta una serie di problemi fra cui in primis quelli economici, non parve al momento interessato ad approfondire l’argomento, ma questo non riuscì a fermare la voglia di molti paesani di andare avanti anche perché l’anno successivo, il 1982, sarebbe stato il 600° anno dalla stesura degli “Statuti” e l’idea di organizzare adeguati festeggiamenti per questa ricorrenza cominciava a crescere. Oltretutto si era venuti a sapere che l’originale era custodito presso l’Archivio di Stato di Firenze e c’era quindi la possibilità di avere concretamente almeno una copia anche di questo documento. Giorgio Roselli, che abitava alle  Sieci, si prese l’impegno di andare presso l’Archivio per fare la domanda di consultazione degli “Statuti”e dopo trenta giorni fu confermato che questo era possibile.
Giancarlo Rossi e Italo Goretti si recarono subito a visionare il documento originale scritto su pagine di cartapecora bellissime ed ancora colorate dopo 600 anni, le copertine erano fatte di una sfoglia di legno di castagno tenute insieme ancora dalla rilegatura del tempo.
L’emozione fu certamente enorme e anche la tentazione di prenderlo e portarlo subito a Moggiona! Ma, naturalmente, questo non era possibile e fu incaricato il fotografo ufficiale dell’Archivio di procedere a fotografare pagina per pagina gli “Statuti” per realizzare una copia da consegnare alla comunità di Moggiona.
A quel punto il passo più importante era stato fatto e in paese furono fatte riunioni per presentare e illustrare quello che era stato ritrovato, questo non fece altro che accrescere ulteriormente l’interesse di tutti e anche l’idea di realizzare una pubblicazione degli “Statuti” per ricordare, a 600 anni di distanza, il giorno della loro approvazione avvenuta in forma solenne nella chiesa di Moggiona il 20 ottobre 1382.
L’ostacolo che a quel punto si doveva superare era quello economico, per stampare il documento erano necessari 12.000.000 di Lire, che non potevano essere raccolti solo tra la popolazione e neppure contando sul contributo del Comune di Poppi, il quale però assicurò che avrebbe dato sicuramente una mano acquistando un certo numero di copie.
Così dopo lunghe discussioni e scambi di idee Giancarlo Rossi propose di organizzare, in un periodo dell’anno sicuramente più favorevole, una “Festa del Fungo Porcino” per raccogliere le risorse necessarie a pubblicare il libro, oltre a questo fu deciso di organizzare, proprio per i 600 anni degli “Statuti”, uno spettacolo pirotecnico e di invitare ad esibirsi la banda musicale di Pratovecchio. Se ci ripensano adesso, i protagonisti di questa storia si rendono conto che l’avventura che iniziava comportava anche dei rischi, ma in quel momento fu questa la decisione presa dal Comitato Direttivo dell’ACS Moggiona (Associazione Culturale Sportiva) che si era costituita dopo una riunione paesana alla presenza di 68 persone. Fu quella riunione che nominò Presidente, Giancarlo Rossi; Vicepresidente, Macconi Gastone; Segretario, Alberti Patrizio; Cassiere, Giovannelli Luciano; Consiglieri, Lamberti Angiolino, Ballerini Vittorio e Piombini Vinicio.
Presa la decisione occorreva dare le gambe ad un progetto che non era semplice da realizzare, una “Festa del fungo porcino” richiedeva qualcuno in grado di proporre e gestire un menù adeguato e anche di far funzionare una cucina in cui, sicuramente, l’impegno e la volontà non sarebbero mancati, ma che doveva anche essere coordinata per fare in modo che il lavoro di tutti producesse il miglior risultato. Giancarlo Rossi penso allora di rivolgersi a Franco Bargellini, che aveva le sue origini a Moggiona ed era uno chef molto noto a Firenze dove era proprietario del ristorante “Da Celestino”. Bargellini fu subito entusiasta della proposta e si rese immediatamente disponibile tanto che fu presente alla prima festa anche se dolorante per un problema ad una gamba. Il suo contributo fu anche importante per il reperimento di materiali e si concretizzò nella fornitura di pentoloni, coltelli ed altra attrezzatura necessaria per poter adeguatamente allestire una cucina per la festa.
Risolto positivamente l’aspetto organizzativo della festa si doveva seguire la fondamentale realizzazione della pubblicazione del libro, questo compito fu assunto da Italo Goretti che riuscì a coinvolgere il Prof. Tarcisio Bacci nella non semplice traduzione dei documenti scritti nel latino dell’epoca che risultava abbastanza ostico. Il Prof. Bacci si impegnò a fondo per questo compito facendo ricorso a tutte le sue competenze professionali e culturali, alla fine il risultato fu ottimo e presentato proprio da una sua prefazione agli “Statuti”. La postfazione dell’opera fu invece affidata al Prof. Giovanni Cherubini dell’Università di Firenze.
La prima “Festa del Fungo Porcino” iniziò con la cena del 14 agosto e poi continuò il 15 ed 16, date che poi sono diventate le stesse per le seguenti edizioni. Il risultato di quel 1982 andò oltre ogni più rosea previsione e rese possibile realizzare e completare il progetto della pubblicazione degli “Statuti” che furono presentati il 20 ottobre 1982 presso il Risorante “Il Cedro”, messo gentilmente a disposizione dal proprietario Italo Tassini. Alla conferenza di presentazione parteciparono il Presidente dell’ACS Giancarlo Rossi, il Consiglio Direttivo dell’associazione, il Sindaco di Poppi Pierluigi Budroni e Don Emanuele Bargellini, monaco Camaldolese accompagnato da un confratello. L’illustrazione e la presentazione dell’opera e del suo contenuto fu affidata al Prof. Cherubini e al Prof. Bacci, l’evento suscitò un enorme interesse non solo fra la popolazione, ma anche fra i tanti appassionati che non mancarono a questa occasione per conoscere meglio la storia del territorio casentinese.
Quella prima festa del 1982, oltre che a permettere la pubblicazione degli “Statuti”, garantì le risorse necessarie a impostare e realizzare la “Mostra Antologica del Legno”, a cui collaborò il Monaco Camaldolese Salvatore Frigerio e che fu arricchita dalle bellissime foto di Daniele Fabbri.
Dopo quel mitico 1982 altre 35 edizioni della festa si sono succedute grazie al contributo fondamentale degli abitanti di Moggiona e di tanti volontari, ogni volta è stato un successo di presenze da tutte le regioni d’Italia e questo appuntamento è arrivato a destare l’interesse anche di giornali tedeschi ed inglesi.
Una bellissima “Storia” che, dopo più di 600 anni, continua…

(tratto da CASENTINO2000 | n. 289 | Dicembre 2017)

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