Il lupo torna a farsi sentire in Casentino, questa notte infatti sono state attaccate due aziende agricole della vallata distanti 10 km l’una dall’altra con assalti brutali che portano gli imprenditori all’esasperazione.
Il Dott. Fabio Ferri titolare dell’Azienda Agricola Fattoria di Marena aveva già avuto pochi mesi fa la visita del lupo che gli aveva provocato ingenti danni “Oggi siamo sconcertati, la disperazione e la delusione sono altissime, questa notte un vitello chianino è stato sbranato, preso da dentro il paddok recintato attorno alla stalla, un animale che per noi è fonte di rendita, e che adesso non c’è più. Come possiamo continuare in questo modo? – si chiede Ferri – a questo si aggiunge l’aggressione avvenuta a pochi metri dalle acque della piscina e da una delle coloniche che affittiamo a turisti, a pagarne i conti gli animali di pregio che teniamo in azienda come attività didattica dell’agriturismo, una capra ed una capretto e per come abbiamo ritrovato i resti posso garantire che questa volta non era un lupo da solo ad agire ma erano sicuramente in più”. Si percorrono 10 km nella strada che collega Bibbiena a Poppi e si trova l’Azienda Agricola di Minucci Francesca, la signora Francesca ha un allevamento da quasi cinquat’anni “E’ una strage, il mio gregge composto da cinquanta capi è stato completamente sventrato, 8 pecore sono morte e altre 7 sono gravemente ferite, anche questi animali andranno a morire – commenta la signora Minucci – stamani quando mi sono svegliata alle 6 ho trovato difronte a me tale scempio, ad un passo da casa, all’interno del recinto accanto alla mia abitazione. E’ una perdita enorme per la mia attività, gli animali dal 20 di ottobre dovevano iniziare a partorire quindi non solo il danno raddoppia ma vi posso assicurare che le pecore che sono rimaste vivranno adesso in uno stato di shock che andrà a ripercuotersi ulteriormente nei prossimi mesi”.
“Siamo a fianco dei nostri allevatori, quello accaduto questa notte è un bollettino di guerra che ci giunge dal Casentino – prosegue Rossi – cosa aspettiamo? Adesso basta con lo sterminio dei greggi, le imprese non possono più sostenere questa situazione. Vanno attivati interventi immediati per garantire ai nostri allevatori il regolare svolgimento della loro attività. E’ ormai urgente che le Amministrazioni competenti prevedano misure atte a ristabilire un giusto equilibrio tra la presenza del lupo e quella degli allevatori che tramite la loro attività conservano e valorizzano le aree di montagna e le sue tradizioni”In questi anni il fenomeno degli attacchi a ovini e bovini è aumentato in maniera verticale ed è senza controllo. Non è più confinato a certe aree, montane e marginali, ma è sempre più frequente anche nelle vallate e vicino ai centri abitati. E’ purtroppo il risultato della mancanza di interventi necessari per invertire una rotta che sta diventando pericolosa anche dal punto di vista della sicurezza.
“Se la protezione del lupo è d’interesse collettivo, è necessario – dichiara la Presidente di Coldiretti Arezzo Lidia Castellucci – che l’intera collettività, e non solo il mondo agricolo, se ne faccia carico. Il lupo deve stare nel suo habitat, nel momento in cui queste condizioni vengono meno, è necessario adottare tutte quelle misure volte a tutelare il lavoro degli imprenditori agricoli e allevatori evitandogli, com’è successo anche in questi ultimi casi, di trovarsi il lupo a ridosso della propria abitazione”.
Da Ufficio Stampa Coldiretti Arezzo