di Mauro Meschini – In questo fine settimana, complice forse il Carnevale, hanno trovato spazio tra le notizie sia le Tende che i Totem. Ma non ci si riferiva ad una qualche originale villaggio realizzato in Casentino e gli argomenti di cui si parlava non avevano niente a che vedere che le epiche gesta degli Indiani americani.
Peccato, lo avremmo preferito. Invece le Tende sono quelle montate davanti al Pronto Soccorso dell’ospedale di Bibbiena per accogliere il Punto Medico Avanzato, in funzione ieri e domenica prossima per permettere i lavori necessari per la installazione della nuova centrale elettrica.
I lavori richiedono la quasi sospensione delle attività dell’ospedale e per questo è stato deciso di collocare queste strutture di emergenza.
Una situazione particolare, in cui si è deciso di intervenire con gli strumenti che la tecnologia mette a disposizione. Benissimo. Ma non possiamo dimenticare il contesto in cui ci troviamo: l’ospedale di Bibbiena, la struttura che da tempo con scelte incomprensibili si cerca di azzerare.
Per questo ci è sembrata davvero fuori luogo la retorica con cui si è dato l’annuncio di questa particolare emergenza, riassumibile nelle parole del Commissario Straordinario Enrico Desideri: “Non vogliamo chiudere nemmeno un giorno”. Ci piacerebbe prenderlo in parola, ma non ci fidiamo né di lui; né dei vertici regionali che lo hanno nominato e neppure dei sindaci di casa nostra, particolarmente assenti sulla questione.
Non è sufficiente installare una centrale che dovrebbe garantire l’ospedale per i prossimi 15-20 anni se poi le scelte sanitarie che vengono fatte vanno in tutt’altra direzione!
Dimostrateci il contrario, e quando smonterete le Tende lasciate un ospedale in piena efficienza, non ci interessa avere garantita la sala operatoria per le emergenze in questi due giorni particolari se poi la chirurgia a Bibbiena da tempo è solo programmata! E per un’appendicite si deve andare Ad Arezzo (leggete la storia pubblicata sul numero adesso in edicola di CASENTINO2000…).
Per quanto riguarda i Totem invece ci dobbiamo spostare a Pratovecchio Stia dove, a quanto si legge dalle dichiarazioni del sindaco Caleri, dovrebbero moltiplicarsi i monitor informativi su cui scorreranno vari messaggi di interesse pubblico (programma degli spettacoli, orari uffici…). Ora sono collocati, e si possono vedere, nella sede comunale e nelle farmacie.
Si tratta di un’operazione che, ci permettiamo di ipotizzare, rischia di far rimpiangere i veri Totem, quelli degli Indiani d’America. Al tempo dei tablet e degli smarthphone, delle notizie che arrivano in tempo reale ad ogni dispositivo mobile, immaginiamo l’interesse per delle diapositive che scorrono su un video collocato sull’armadio di un ufficio o di un negozio. Se poi davvero verranno posizionati anche nei giardini allora si che si potranno vedere, soprattutto nei giorni di pioggia, file di cittadini sotto l’ombrello, come ai tempi di “Lascia o Raddoppia”, radunati intorno all’oggetto del desiderio in trepidante attesa che scorra la prossima notizia.
Possiamo ancora sperare in un ripensamento che porti a tornare sulla decisione e a risparmiare qualche Euro, visto che, project financing in testa, i conti salati da pagare a Pratovecchio Stia non mancano.
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