“Una svolta autoritaria sulla legge elettorale toscana, in ossequio all’accordo PD-FI. Viene fuori una proposta che spingerà molti a non andare a votare, viste le tante tagliole che restringono al lumicino la possibilità di eleggere per tante forze politiche“. Questo il commento di Monica Sgherri (Capogruppo in Consiglio Regionale Toscano PRC-PdCI) e Fausto Tenti (Segretario Provinciale Arezzo PRC) sugli sviluppi di oggi relativi alla proposta di legge elettorale regionale. “Una scelta molto grave, che replica in salsa toscana il patto e l’inciucio Renzi-Berlusconi, e vanifica il lavoro di tanti mesi”.
Infatti e di fatto, con questa inguardabile ed antidemocratica legge, il PdR (Partito di Renzi) ricatterà i propri alleati di coalizione, i quali – appeccoronati in cambio di soglie di sbarramento più basse per chi rimane legato al carro del partitopadrone – accettano tagliole, per escludere dalla rappresentanza istituzionale chi non è organico al partito padrone stesso e “assassinare” il pluralismo politico (attenzione, pluralismo… che è cosa ben diversa dall’avere più liste organiche succubi e suddite del partitone). È un salto (all’indietro) di cultura politica: da “grande partito” – perché costruisce l’egemonia sugli altri – a un “partito grande” – perché una legge gli assegna il potere di ricatto su alleati e di annientamento totale sui non allineati. Fallito il bipolarismo e il bipartitismo, i due principali partiti PD e FI risolvono i loro problemi negando, in maniera indegna, l’uguaglianza del voto e la rappresentatività delle istituzioni. Tanto più grave perché si attua proprio quando l’astensionismo e la sfiducia nelle istituzioni è più forte. Si manda così un messaggio ai cittadini del tipo: “votare o stare a casa è uguale, perché – al di là dell’orientamento politico espresso – il vostro voto lo prenderemo noi ugualmente…”. Vi sono situazioni gravi – e allo stesso tempo kafkiane – in questa legge: se una coalizione che supera il 10 % dei voti, con nessuna lista al suo interno che prende più del 3%, non avrà nessun eletto…mentre con dentro una lista che supera appena il 3% quest’ultima prenderà tutti gli eletti per quella coalizione! Una situazione che dovrebbe far riflettere su cosa serva votare una lista in una coalizione, se quei voti li prende un’altra: insomma l’elettore non sarà più sicuro della percentuale che serve ad eleggere, mentre la corrispondenza fra eletti e voti ricevuti sarà assolutamente falsata e diversificata; così si espropria – vergognosamente – l’elettore della sovranità politica e del principio dell’uguaglianza del voto. Inoltre si “deride” una sentenza della Corte Costituzionale, allorquando si reintroduce la possibilità di eleggere anche senza le preferenze, cioè con la reintroduzione del listino: alla faccia della lotta alla casta, infatti avrà la priorità di elezione chi sarà inserito in tale listino, quindi chi sarà gradito e fedele al “capo”, rispetto a chi riscuote consensi ed è rappresentativo sul territorio. Una svolta autoritaria che paracaduta nel peggiore dei modi in terra toscana l’accordo e l’inciucio Renzi Berlusconi… Ma giuriamo loro che non finisce qui: faremo di tutto, ma proprio di tutto – quello che è umanamente possibile e anche quello che non lo è – per fermarli anche in Toscana…