di Francesca Maggini – Il lancio del disco è uno sport di origini antichissime, molto amato dai greci che lo consideravano espressione stessa dello sport come nel Discobolo di Mirone, una specialità sia maschile che femminile dell’atletica leggera che oggi trova riscontro anche fra i più giovani. Leonardo Acciai, 16 anni, di Salutio, con la freschezza della sua adolescenza ci ricorda quanto lo sport, fatto con testa e cuore, possa regalare grandi soddisfazioni.
Come è nata la tua passione per lo sport?
«La mia passione per lo sport è nata all’età di 6 anni quando mio zio, all’epoca presidente della scuola calcio Subbiano, mi propose di entrare in squadra. Fino a quel periodo non sapevo cosa volesse dire praticare uno sport o far parte di una squadra, ma da quel momento non ho più smesso di praticarne uno. Adesso ho un vero legame con l’atletica; non c’è stato un momento preciso in cui è nata questa passione, la voglia di praticarla è cresciuta con me, giorno dopo giorno, e senza dubbio, il mio allenatore NicolaCipriani, con il tempo ha contribuito a farmi appassionare a questo sport e soprattutto ai lanci».
Ad oggi hai raggiunto buoni risultati…
«Da 3 anni consecutivi sono campione regionale al lancio del disco. Ho cominciato circa 4 anni fa, ho disputato la mia prima gara il 3 maggio 2015 con la misura di 22,29 metri. Negli anni non ho mai smesso di allenarmi e il mio miglior risultato attuale risale ai campionati regionali di società (CDS) di Arezzo disputati il 12 maggio 2018, ed equivale a 49,50 metri. Ho ottenuto buoni risultati anche a livello Italiano. La prima gara nazionale a cui ho partecipato è stata ad ottobre 2016 a Cles in Trentino, l’ultima gara nazionale che ho disputato è stato il Brixia meeting a Bressanone il 19-20 maggio di questo anno, piazzandomi all’ottavo posto con la misura di 45,29 metri. Ho ottenuto buoni risultati anche al lancio del martello, nel settembre 2015 raggiunsi la misura di 34,49 metri, oggi il mio personale attuale è di 51,54 metri fatti il 4 marzo 2018 a Pisa».
Quanto contano i sacrifici per riuscire bene nello sport?
«Per poter praticare uno sport ad alti livelli c’è bisogno di fare alcuni sacrifici, che però non tutti, soprattutto a questa età, sono disposti a fare. Bisogna rispettare un certo rigore nell’alimentazione, non si devono ovviamente saltare gli allenamenti ed è necessario non stancarsi nei giorni prima di una gara. In un certo senso dobbiamo trattare il nostro corpo come fosse un tempio. Del resto lo sport, se fatto seriamente e con il cuore, fornisce una sana disciplina di vita, sotto tutti i punti di vista anche se riconosco che senza impegno e costanza non si ottiene nulla».
Quali sono i valori più importanti che lo sport ti sta trasmettendo?
«I valori più importanti che lo sport mi sta trasmettendo sono tanti. Prima di tutti credo che si doveroso ricordarsi sempre che l’importante non è vincere una gara ma cercare di migliorarsi gradualmente con costanza. Chi cerca di avere tutto e subito, senza dubbio, non avrà buoni risultati per molto tempo, credo che magari farà un paio di anni da campione e poi non avrà più modo di migliorarsi. La cosa più importante, però, per me resta ciò che mi ripete sempre il mio allenatore Nicola: 2-3 metri in un lancio vanno e vengono quindi non rattristarti mai se non hai ottenuto il miglior risultato a livello personale, l’importante è che ti sia divertito insieme a coloro a cui vuoi bene».
Obiettivi futuri?
«Lo sport ti impone di guardare avanti con tanta caparbietà! Sia io che il mio allenatore speriamo entro i prossimi due anni di riuscire ad arrivare nei primi 3 in Italia. Un percorso ancora lungo, nel quale, ogni volta, devo cercare di superare i miei limiti. Per farlo, devo impegnarmi al massimo».
(tratto da CASENTINO2000 | n. 296 | Luglio 2018)