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lunedì, 17 Marzo 2025

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Un ponticello con una storia bellissima

di Terenzio Biondi – C’è un bel ponticello poco a monte della Pievina di Montefatucchio, là dove l’antico sentiero che porta a Giampereta attraversa il Fosso Sodaccio (quel fossicello che nasce presso Casa Sodaccio, scorre poi sotto Poggio Bonetto e Canvecchio e si getta infine nel Torrente Corsalone dopo aver raddoppiato la sua portata grazie alle acque del Fosso di Giampereta).

Un ponticello con i pilastri e le arcate fatte di belle pietre lavorate che resistono alle piene invernali da oltre 160 anni. Sì, venne costruito nel lontano 1852, come si può ancora oggi leggere inciso su una pietra angolare:

ANTON MARIA
MATTEUCCI DA POGGIO
BONETTO FECE
A SUE SPESE 1852

A metà dell’Ottocento quando il fosso era in piena era impossibile dalla Pievina raggiungere Canvecchio, Poggio Bonetto e il borgo di Giampereta.
Ci pensò Anton Maria Matteucci, pastore di Poggio Bonetto (avo degli attuali Matteucci di Canvecchio, rinomati caciai), che costruì, tirando fuori tutti i soldi necessari, il ponticello.
E da allora non ci furono più problemi per raggiungere Canvecchio, Poggio Bonetto e Giampereta in qualsiasi stagione, a piedi o a cavallo, col carro o con la treggia.
Sopra il ponticello passavano i pastori e le pastorelle col loro gregge, i frati della Verna e i pellegrini, i boscaioli, i contadini…

Oggi quasi più nessuno percorre l’antico sentiero, e anche il vecchio ponticello è sempre lì solo soletto.
L’acqua del torrente, scavando tra le rocce, ha formato sotto il ponticello una discreta pozzetta, diventata col tempo casa ambita dagli abitanti delle acque.
Le trotelle hanno scelto per loro dimora la correntina all’inizio della pozza, mentre i vaironi si sono appropriati delle acque calme e quasi stagnanti sotto l’arcata, ove formano vere e proprie nuvolette che si muovono lentissime quasi accarezzate dalle acque.
Tutte le volte che vado a pesca nel Sodaccio e nel Fosso di Giampereta mi fermo un po’ sopra il ponticello, mi metto a sedere sul bordo dell’arcata con le gambe ciondoloni e spio a lungo, zitto zitto, i piccoli vaironi.

Mi diverto anche a gettare nella pozza qualche lombrichetto o qualche “portasassi”, subito preda di sciami di affamatissimi piccoli vaironi.
Fantastico, l’antico ponticello di Anton Maria!

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