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giovedì, 28 Marzo 2024

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Un sogno chiamato Jamis

di Francesco Benucci – I sogni popolano la vita di ciascuno. Ma nostro malgrado spesso ne costituiscono un substrato che “coviamo” pazienti o una sovrastruttura verso cui proiettiamo sguardi e speranze: insomma, non sempre si realizzano. Eppure, quel “non sempre” dischiude altresì le porte a chi riesce a dare sostanza ai sui sogni, a concretizzarli, a viverli.
È il caso di Iacopo Misuri, in arte Jamis (pseudonimo frutto della contrazione di nome e cognome), dj stiano le cui sonorità hanno ormai travalicato i dolci declivi del natio Casentino. Ma prima che “dalle Alpi alle Ande” giunga l’eco della tribal house del nostro, c’è, appunto, un bambino che fantastica “in astratto”, affascinato dalle innumerevoli suggestioni musicali di casa Misuri: dalla zia Simona, musicista al conservatorio, al padre che ascolta Queen, Pink Floyd e Led Zeppelin, senza dimenticare gli influssi orientali di mamma. Un giovane Iacopo prende qualcosa da tutti ed elabora il proprio “spartito” fatto di percussioni, tamburi, bonghi, melodie africane. A 15 anni si aggiunge la passione per le hit da discoteca, poco dopo si cimenta con i primi dischi al Teatro di Stia e a 22 anni, sulle ali dell’entusiasmo e del divertimento, inizia a produrre la sua musica con tutti i crismi del caso.
Il sogno inizia ad assumere contorni più solidi ma la strada è ancora lunga: i primi risultati della sua attività, prodotti tra il 2013 e il 2014 come Iacopo Misuri, non sempre trovano angoli smussati, incocciano anche in qualche spigolo. La musica, è proprio il caso di dirlo, cambia quando, nel dicembre di 3 anni fa, parte un progetto che non solo muta “etichetta” (nasce Jamis) ma, soprattutto, obbedisce ad un diverso input: quello di far emergere ciò che al dj stiano piace realmente, ciò che ha dentro e non ciò che dettano le mode. La prima conseguenza di questo differente approccio sono due mesi di “reclusione” nello studio dei suoi produttori viareggini per un approfondimento, nel minimo dettaglio, dei suoni: il risultato sono timpani, rullanti, etc. che, “partoriti” ad hoc, impreziosiscono la tribal house del nostro e gli consentono di produrre il suo primo disco; è il 29 aprile 2016 quando su un’etichetta americana (Panda Funk) che più in avanti avrebbe dato i natali anche a Nogal, esce Deangle. I riscontri ottenuti danno concretezza ulteriore al sogno di Iacopo ma uno step fondamentale del suo percorso subentra poco dopo (maggio), allorché, per un’etichetta italiana (Division), remixa “Strump” di Federico Scavo: l’operazione rientra nelle sue corde musicali, ha un successo che va oltre le più rosee aspettative e il brano viene suonato al Tomorrowland di luglio dai quotatissimi dj Dimitri Vegas e Like Mike (ai tempi, numero uno al mondo). Sono solo i primi passi di una collaborazione, un rapporto di lavoro la cui ufficialità viene sancita al festival fiorentino Wish che apre a Jamis le porte della family di un etichetta rinomata come Smash The House.
E così, dopo l’uscita di un altro disco, a marzo, di nome Buya (sulla label Area94), nel mese di novembre inizia la lavorazione del suo maggiore successo, “Renegade Master”, traccia prodotta in collaborazione con i citati Like Mike e Dimitri Vegas (con cui il nostro ha lavorato “fianco a fianco” senza tramiti) e con il duo greco Mad Mac. I sei mesi di lavorazione e l’uscita del 10 giugno hanno fruttato molteplici soddisfazioni: la permanenza per svariati giorni al secondo gradino della classifica mondiale, la condivisione in circa 11000 playlist su Spotify, il supporto di tantissimi dj nazionali ed internazionali (Tiesto, Armin Van Buuren, Axwell & Ingrosso, David Guetta, Martin Garrix, Nervo,Sunnery James & Ryan Marciano, Bob Sinclar, Chuckie, Fatboy Slim, Gregor Salto DVBBS, W&W, Nicky Romero, Afrojack, Fedde Le Grand, We Are GTA, Benny Benassi), il riconoscimento a eventi come Tomorrowland e Ultra Europe dove è stata, rispettivamente, la quinta e la terza traccia più suonata, il raggiungimento prima del milione e poi dei due milioni di ascolti su Spotify.
Di questo periodo intensissimo, in tutti i sensi e con modalità atte a destabilizzare un po’, Iacopo ha un film dalle immagini nitide nella propria mente ma del cui significato a 360 gradi inizia ad avere ora una percezione. In questo probante lasso di tempo il supporto di colleghi, amici e familiari è stato fondamentale. Basti pensare che ogni decisione, in virtù di riunioni settimanali, è presa di comune accordo con lo staff, composto dal tour manager Lorenzo, dal factotum Thomas, dal grafico Leonardo, dai collaboratori di studio viareggini Ax e Leonardo, dal manager Fer e dal booker Fabrizio. Tuttavia, accanto allo staff “ufficiale” ha avuto un ruolo altrettanto basilare lo staff… della famiglia! Dai genitori che hanno accettato di avere un figlio che lavora con la propria passione, che lo hanno appoggiato incondizionatamente stagliandosi come due punti di riferimento irrinunciabili, che lo hanno sostenuto nei momenti di difficoltà, alla sorella che, nei momenti di maggior “carico”, ha sempre fatto quella telefonata o inviato quel messaggio che aiuta tanto quando sei sotto pressione.
Perché, e Jamis ama ripeterlo in quanto lo sa bene, le cose belle non sempre ti portano ad essere felice e la stessa felicità può creare scompensi: fare le nottate in studio, essere di continuo sotto gli occhi della gente, lavorare in base ai tempi di chi magari si trova all’angolo opposto del globo, vedersi sbattere in faccia più di una porta, ascoltare i giudizi di tanti che non hanno idea degli sforzi profusi per creare un disco… a volte può essere pesante. L’altra faccia della medaglia, tuttavia, è una realtà quasi magica, sicuramente affascinante in cui puoi lavorare con i tuoi idoli, imparare da loro, essere riconosciuto dalle persone, realizzare i tuoi sogni facendo della tua passione un lavoro. Ma non solo. D’altronde, venendo da un contesto ristretto o perlomeno non metropolitano come il Casentino, Iacopo ha sempre adorato la musica, in tutte le sue forme, in primis come tramite per superare momenti di difficoltà e non ha mai smesso di credere in questo principio oltrepassando non pochi ostacoli con mentalità positiva e propositiva. È giustappunto questa mentalità propositiva a portare Jamis, dopo un soddisfacente “rendiconto” di quanto fatto sin qui, a guardare al futuro con la stessa voglia e il medesimo entusiasmo di quando è partito.
Perciò, in virtù di stimolanti rapporti di lavoro, di un sogno che procede a gonfie vele e di una consolidata fidelizzazione con il pubblico, i progetti targati 2018 sono molteplici: con Smash The House sono “in calendario” un rifacimento di “Hey Boy Hey Girl” dei Chemical Brothers (collaborazione del dj Nicky Romero), una nuova versione di “Immigrant Song” dei Led Zeppelin e altri due dischi inediti. Di suo personale sta lavorando a due singoli di cui uno cantato mentre, per quanto riguarda le serate, dopo un tour in Svizzera a febbraio, a marzo volerà in America, a luglio ci riserverà una grossa sorpresa e altri eventi in giro per l’Italia e l’Europa… bollono in pentola! Insomma, Iacopo ha lavorato con le maggiori etichette del pianeta, è stato supportato dai dj più importanti del settore, la sua musica è una scarica di energia, un misto tra Tribal, Edm con contaminazioni Moonbathon, ha in cantiere tante iniziative, crede in quello che fa e lo fa con entusiasmo e passione e, infine, viaggia sulle ali di un sogno sempre più coinvolgente e concreto, un sogno… chiamato Jamis!

(tratto da CASENTINO2000 | n. 292 | Marzo 2018)

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