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sabato, 20 Aprile 2024

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Una stanza per le donne

da Ufficio Stampa Comune Bibbiena – Il 25 Novembre 365 giorni l’anno. Questo il senso dell’iniziativa promossa dal Comune di Bibbiena e dal Centro Creativo del Casentino in occasione della Giornata Internazionale contro la violenza sulle donne. L’amministrazione ha infatti deciso, di comune accordo con la presidentessa del C3 Annalisa Baracchi, di istituire una stanza all’interno del centro di Bibbiena Stazione, dedicata alle donne allestendola con le foto realizzate dai fotografi Giuseppe Bocci e Lorenzo Carnevali in occasione del progetto “Il corpo svelato – il corpo delle donne svestito dagli stereotipi”.

“La giornata del 25 Novembre serve per commemorare, riflettere su un fenomeno in che si sta facendo preoccupante, come quello sulla violenza di genere; noi, invece, vorremmo parlare di queste tematiche tutto l’anno, cercando di non fermarci alla celebrazione, ma andando dritti all’azione, diciamo. Azione come sensibilizzazione, azione come educazione, azione come cultura del cambiamento. In questo senso abbiamo deciso di lavorare, nelle prossime settimane per questa stanza, un luogo fisico, certamente, ma anche simbolico e ovviamente alle iniziative che ne seguiranno, inaugurazione compresa”, dicono insieme il Sindaco di Bibbiena Daniele Bernardini e Annalisa Baracchi Presidente del Centro Creativo.

Le foto che inaugureranno “365 giorni”, il progetto di C3 e Comune di Bibbiena hanno una gestazione interessante che vale la pena raccontare.

Lo scorso 29 Settembre presso il Museo Archeologico del Casentino “Piero Albertoni” a Bibbiena, fu inaugurata una mostra fotografica itinerante dal titolo “Il corpo svelato – il corpo delle donne “svestito” dagli stereotipi”, un progetto contro la violenza di genere promosso dall’Amministrazione comunale di Bibbiena in collaborazione con la Commissione Pari Opportunità di Bibbiena.

La mostra fu una sorta di esperimento, un manifesto contro gli stereotipi di genere costruiti dai media, un grido di allarme verso la nuova guerra contro il corpo delle donne. L’idea è di due fotografi amatoriali con il pallino della sperimentazione– Giuseppe Bocci e Lorenzo Carnevali – e da alcune donne che hanno lanciato loro una sorta di sfida aperta, per capire davvero quanto i nuovi media  abbiano cooperato, negli ultimi anni, alla vivisezione del corpo delle donne.

Il risultato fu stato un doppio esperimento: quello dello sguardo maschile che aiuta a ricucire le ferite inferte a questo corpo, campo di battaglia del potere, e quello delle donne che, nel loro corpo naturale, senza artefatti, né ritocchi, si mostra a quello sguardo con fierezza e spontaneità.

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