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martedì, 23 Aprile 2024

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Unione: giovedì discussione aperta al pubblico sulle fusioni

E’ stato convocato per giovedì 30 luglio alle 21:30 presso la sede di Via Roma a Ponte a Poppi il Consiglio dell’unione dei Comuni Montani del Casentino. La seduta comprende ben 16 punti all’ordine del giorno, fra i quali figurano quelli correlati al bilancio di esercizio del 2015, alcune convenzioni per gestioni associate con comuni non facenti parte dell’Unione, lo schema di convenzione per la gestione del piano strutturale intercomunale.

Al punto numero 13 è all’ordine del giorno un argomento per il quale è prevista la possibile partecipazione del pubblico al dibattito consiliare: in forma aperta alla cittadinanza si parlerà di “problematiche inerenti le fusioni fra i comuni del Casentino”. Il presidente dell’Unione dei Comuni Paolo Agostini annuncia che in quella sede spiegherà alla cittadinanza, che potrà intervenire e fare domande, “Le conseguenze derivanti dai possibili scenari futuri dell’assetto istituzionale casentinese. Sono cose concrete, di cui si parla molto, e su questi argomenti l’informazione non è mai troppa. In un Casentino che nel futuro dovesse avere molti meno comuni di quelli attuali, quali sarebbero le competenze comunali? Quale il ruolo dell’Unione? Quali i centri di spesa? E le possibilità di conseguire risparmi e finanziamenti? E l’identità delle comunità? A queste e ad altre domande risponderò in seduta aperta dialogando cioè con i cittadini”.

Si prepara dunque una stagione di discussioni su un assetto generico che cambia, e l’Unione vuole fare la sua parte aprendo al confronto con la gente. “Credo che i cittadini siano oggi molto più interessati ad essere informati su questi argomenti. In questo senso rispondo anche a chi insinua una mancanza di democrazia nel rilevare la contemporaneità di certe sedute, come il Consiglio dell’Unione e i Consigli Comunali. Vedremo a quale dibattito la gente sarà più interessata, se vogliamo riavvicinare gli elettori alla politica non abbiamo che da parlare a loro delle cose di interesse pubblico anziché chiudersi in stanze a preparare delibere da approvare alzando la mano a comando secondo ordini di partito”.

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