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giovedì, 28 Marzo 2024

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Unione: i Sindaci ora minacciano lo scioglimento?

Per l’Unione ora si parla di “autochiusura” e sono gli stessi sindaci che la ipotizzano. Ci sembra questa la mezza notizia che esce dall’incontro dei dipendenti dell’Ente con i vertici politici che si è svolto lunedì 14 marzo. Doveva essere un incontro del presidente Agostini con il personale, ma gli altri sindaci non hanno voluto lasciare solo lo scozzese, forse per evitare che trovasse altri seguaci, così l’appuntamento si è trasformato in un ritrovo collettivo dove ognuno ha confermato le proprie conosciute posizioni.

Dai sindaci, magari anche con la non tanto velata intenzione di lanciare qualche messaggio intimidatorio ai dipendenti (che nella stragrande maggioranza fanno ogni giorno il loro dovere), ecco “l’intenzione di valutare – qualora perdurasse la situazione attuale di stallo – l’ipotesi di uno scioglimento dell’Unione stessa, cosa di cui già si era parlato l’estate scorsa”.

Naturalmente non saremo noi a disperarci per la cancellazione di uno dei “carrozzoni” più inutili in circolazione, ma fa davvero sorridere questa uscita, probabilmente frutto della mente del burattinaio momentaneamente in ferie, che mette in evidenza come, dopo 7 mesi di occupazione illegittima della guida dell’Ente, i sindaci PD siano alla frutta. Infatti quando non sai più cosa dire e cosa fare la cosa migliore è buttarla in caciara, insistere sulla sfiducia ad Agostini, che siamo curiosi di sapere da chi verrà sostituito, e tentare di riprendere in mano il gioco.

Una scommessa che ha il solo scopo di garantire, almeno per un altro po’ di tempo, la sopravvivenza politica personale di un ceto politico messo duramente in discussione da ciò che è successo negli ultimi mesi, a partire dal colpevole silenzio e dalla incredibile passività con cui viene subita l’imposizione della Regione di chiudere il Punto Nascita di Bibbiena.

Da tempo l’Unione doveva essere cancellata; da tempo i dipendenti avrebbero dovuto ritrovare collocazione sul territorio, magari all’interno di uno o due Comuni al massimo; da tempo i luoghi delle decisioni sul futuro del Casentino sarebbero dovute tornare ad essere le assemblee comunali elette dai cittadini.

Non crediamo che chi ha occupato, e occupa, il potere politico in Casentino abbia l’intenzione di mollare la presa e non saranno queste improbabili dichiarazioni a farci cambiare idea. Probabilmente la volontà è quella di continuare a mantenere in vita tutta la baracca e continuare, fino a quando sarà possibile, a riproporre lo spettacolo, anche se non entusiasma più nessuno. In questi casi la soluzione migliore sarebbe un’altra: chiudere la compagnia e andare tutti a casa, a cominciare dal burattinaio.

Il Badalischio

Nella foto, una parte della copertina del nr. 219 di CASENTINO2000 del marzo 2012

 

Unione dei Comuni, incontro del presidente Agostini con tutto il personale

Assemblea molto partecipata e dibattito vivace, spiegate le linee delle prossime settimane

Di fronte ad una sala affollata con la partecipazione dei dipendenti dell’Unione dei Comuni, e alla presenza anche di numerosi altri Sindaci del Casentino, il presidente Paolo Agostini ha svolto il suo incontro con i collaboratori dell’Ente, convocato ed annunciato un paio di giorni fa. Nel colloquio, che dopo le esposizioni di alcuni dei presenti ha assunto le caratteristiche di un dibattito, sono state tracciate le linee del prossimo futuro dell’Unione. Agostini ha chiesto ai collaboratori il massimo dell’impegno in una fase così delicata, ha incassato di nuovo l’annuncio di una mozione di sfiducia da parte dei Sindaci, ha ribattuto contestando che le difficoltà dell’Ente nascono da anni e anni di privilegi costruiti con la complicità della politica, e che ancora oggi ci si ostina a non voler rimuovere.

Nell’annunciare che a termini di legge Agostini convocherà la Giunta entro il prossimo 6 aprile, il presidente ha di nuovo richiamato i Sindaci sui rischi politici che potrebbero essere causati da un atto di sfiducia. A proposito di rischi, anche dalla struttura stessa sono venuti ammonimenti circa scadenze imminenti da rispettare e necessità di ricoprire ruoli dirigenziali per le mansioni di competenza, ad esempio nel mese che vede l’approvazione dei bilanci sia dell’Unione che dei singoli Comuni. Da parte di alcuni Sindaci si è anche manifestata l’intenzione di valutare – qualora perdurasse la situazione attuale di stallo – l’ipotesi di uno scioglimento dell’Unione stessa, cosa di cui già si era parlato l’estate scorsa. Il presidente dopo circa un’ora ha chiusi l’incontro invitando tutti alla massima collaborazione, ricordando che l’Ente a suo avviso può funzionare anche senza determinati ruoli, parlando ad esempio di un tetto agli stipendi dirigenziali, di una apertura maggiore alla trasparenza nei confronti del pubblico, della sua intenzione di ripetere periodicamente incontri collettivi coi dipendenti, proprio per costruire quel dialogo che porti ad un rasserenamento del clima per la migliore operatività dell’Unione. “Basta privilegi è lo slogan per far ripartire l’Unione con un vero cambio di marcia e non dando una semplice mano di vernice a un Ente che invece ha bisogno di cambiamenti reali ed importanti” ha concluso Agostini”.

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