di Francesco Meola – Dopo anni di difficoltà, la raccolta differenziata in Casentino sembra avere finalmente imboccato la strada giusta. Grazie all’impegno congiunto di cittadini e Amministrazioni locali, la vallata ha infatti raggiunto percentuali di riciclo importanti, confermando l’efficacia delle politiche ambientali adottate e una migliore consapevolezza ecologica da parte della comunità. Ma qual è lo stato attuale della raccolta e quali sono le iniziative per migliorare ulteriormente i risultati?
Per rispondere a queste domande abbiamo interpellato il presidente di Sei Toscana, il gestore del servizio integrato dei rifiuti urbani nelle province dell’Ato Toscana Sud, Alessandro Fabbrini, con il quale abbiamo approfondito strategie e sfide di un’attività in continua evoluzione.
Come è organizzata, attualmente, la nuova raccolta differenziata in Casentino? «Al momento coesistono alcuni modelli di servizio differenti: abbiamo già iniziato a riorganizzare le raccolte secondo quanto previsto dal piano condiviso con le Amministrazioni e con ATO, in quattro comuni. Siamo partiti con Bibbiena e, progressivamente, stiamo portando avanti le attività anche a Castel Focognano, Chiusi della Verna e Poppi. In questi territori il servizio viene svolto con nuove attrezzature a accesso controllato, cassonetti più moderni e dal design più gradevole, con un diverso impatto anche a livello estetico e di decoro urbano. Vengono intercettate cinque frazioni di rifiuti: carta e cartone, organico, vetro, indifferenziato e multimateriale leggero, ossia imballaggi in plastica, alluminio e poliaccoppiati come il Tetrapak. Inoltre, per le utenze non domestiche, ossia per le attività economiche, abbiamo introdotto servizi di raccolta dedicati».
In cosa è migliorata rispetto al passato? «Con le riorganizzazioni dei servizi si facilita il corretto smaltimento dei rifiuti e si incoraggiano cittadini e attività a differenziare in modo più efficace. È stata introdotta la raccolta dell’organico, prima assente su questi territori e quella del vetro separato, così da assicurare un incremento non solo della quantità della differenziata, ma anche e soprattutto della qualità dei materiali raccolti. Rispetto a prima, inoltre, le postazioni sono tutte complete delle cinque frazioni, a differenza del passato dove, invece, solo poche postazioni permettevano di conferire i rifiuti in modo corretto. I cassonetti erano obsoleti e con colori non rispondenti allo standard europeo, inoltre sono state apportate migliorie alla sicurezza sia per chi conferisce che per chi raccoglie. Sono state realizzate, ad esempio, piazzole specifiche per il posizionamento dei nuovi cassonetti, contribuendo anche a un miglior decoro generale. Inoltre, aver attivato servizi dedicati per le attività, ha permesso non solo di aumentare la differenziata ma anche di gestire i rifiuti in modo più efficiente e corretto, con una significativa diminuzione degli abbandoni».
Quali comuni della vallata dispongono già dei nuovi cassonetti? «Ad oggi sono quattro: Bibbiena, Castel Focognano, Chiusi della Verna e Poppi. Nei prossimi mesi interverremo anche negli altri territori. Stiamo già lavorando alla progettazione dei servizi con le Amministrazioni comunali di Pratovecchio Stia e Montemignaio e presto inizieremo anche con Talla».
Perché in alcuni comuni, come ad esempio Pratovecchio Stia, non sono ancora stati installati? «Le riorganizzazioni richiedono tempistiche che non possono essere immediate. Si tratta di un lavoro complesso che tocca diversi ambiti: parte dall’analisi del territorio e dei flussi dei rifiuti, passando dalla condivisione delle scelte progettuali del servizio, la comunicazione al cittadino, la messa a terra delle nuove attrezzature per poi giungere all’attivazione concreta delle raccolte sul territorio. Il tutto, logicamente, in continuo confronto e collaborazione con le amministrazioni comunali. Stiamo lavorando ogni giorno per rispettare i cronoprogrammi che ci siamo dati e che abbiamo condiviso a livello di ambito. L’obiettivo è quello di riorganizzare i servizi in modo da coniugare al meglio le scelte tecnico-progettuali con le esigenze e peculiarità del territorio».
Quando prevedete di ultimare la copertura di tutti i comuni? «Come dicevo, è un percorso a medio lungo termine. La previsione è di ‘chiudere’ tutto il Casentino nel primo semestre del 2026».
Che caratteristiche hanno i nuovi cassonetti? «I nuovi contenitori sono caratterizzati da una migliore modalità di conferimento, maggiore capienza, un elevato standard qualitativo e un design moderno, anche al fine di migliorarne l’estetica».
Quando verrà introdotto l’utilizzo della tessera per poter conferire i rifiuti e quali peculiarità hanno queste card? «La 6Card è una tessera associata ad ogni specifica utenza Tari. Tutti i nuovi contenitori di raccolta che stiamo mettendo sul territorio sono dotati di sistemi informatizzati che, proprio attraverso la tessera, una volta che il sistema sarà a regime, consentiranno di associare ogni conferimento alla singola utenza. Le tempistiche sulla consegna e l’utilizzo della tessera sono di pertinenza di ogni Amministrazione comunale che sceglie se e quando introdurre questa modalità di conferimento. Al momento, la scelta adottata dalle Amministrazioni è quella di far prendere confidenza con il nuovo sistema ai cittadini e alle attività. Quando poi decideranno di avviare questo nuovo percorso, compiremo tutte le azioni previste».
Che vantaggi porterà l’uso di queste tessere? «La tracciabilità dei conferimenti (tramite 6Card o mastelli con codice identificativo nel porta a porta) è la condizione imprescindibile e necessaria per iniziare il percorso verso una tariffazione puntuale e più equa, che possa realmente riconoscere l’impegno delle utenze a differenziare, prevedendo di calibrare la parte variabile della tariffa a seconda della collaborazione dei cittadini nell’effettuare una corretta differenziata».
Qual è la percentuale attuale di raccolta differenziata in Casentino? «La situazione della raccolta differenziata in Casentino è davvero incoraggiante e mostra un trend di crescita significativo negli ultimi anni. Ad esempio, Bibbiena, primo comune ad essere riorganizzato, è passato dal 28% di differenziata nel 2021 ad oltre il 65% di oggi, dimostrando un forte impegno della comunità verso pratiche sostenibili. Risultati notevoli anche a Chiusi della Verna, che a gennaio di quest’anno ha superato addirittura il 68% e Poppi con circa il 58%. Balzo in avanti anche per Castel Focognano dove la differenziata ha superato il 60%. Questi dati mostrano chiaramente come le riorganizzazioni dei servizi contribuiscano ad aumentare la percentuale in modo significativo. È evidente che le politiche ambientali, le campagne di sensibilizzazione e l’impegno dei cittadini stanno dando frutti tangibili».
Quali criticità sono state riscontrate nel servizio negli ultimi anni? «Cerchiamo di vedere ogni eventuale criticità come un’opportunità per crescere e offrire un servizio sempre più efficace e sostenibile. Le attività legate alle riorganizzazioni dei servizi di raccolta che stiamo portando avanti ci hanno spinto a sviluppare soluzioni su misura per ogni comune, tenendo conto delle peculiarità locali. I risultati, anche e soprattutto in termini di performance ambientali, sono evidenti. L’introduzione di nuove tecnologie e attrezzature richiede un periodo di adattamento sia per i nostri operatori che per i cittadini, ma questa fase di transizione ci ha permesso di ottimizzare i processi e di offrire un servizio più efficiente e user-friendly».
Quali obiettivi si prefigge Sei Toscana per il futuro del Casentino e in cosa si può ancora migliorare? «I nostri obiettivi per il futuro includono il miglioramento continuo dei servizi di raccolta, sia per le famiglie che per le attività economiche. A tal proposito riteniamo che l’educazione dei cittadini, a partire dai più piccoli, sia la cosa più importante. Ecco perché, attraverso il nostro progetto ‘Ri-Creazione’ quest’anno abbiamo coinvolto quasi 150 ragazze e ragazzi delle scuole primarie e secondarie del territorio mentre il progetto ‘Transizioni’ vede protagoniste tre classi dell’IISS Galilei di Poppi, per un totale di circa 40 studenti. L’obiettivo, condiviso con le Amministrazioni del territorio, è di far sì che il Casentino sia preso come un esempio virtuoso di come le comunità locali possano fare la differenza nella tutela dell’ambiente, promuovendo un futuro più sostenibile per tutti».