di Terenzio Biondi – Mi sono fermato l’altro giorno a prendere un caffè al Circolo Arci di Ortignano (e a fare quattro chiacchiere con gli amici pescatori che avevo visto impegnati a scolarsi qualche birra fra i tavolini all’aperto). Vengo così a sapere che l’airone avvistato il mese scorso mentre risaliva il Fosso di Badia Tega continua quotidianamente la sua visitina nel fosso alla ricerca di squisiti pesciolini.
Tutti i giorni, nella tarda mattinata, risale volando quasi a pelo dell’acqua il Teggina e poi prende l’affluente Fosso di Badia Tega. Comincia la caccia ai pesciolini all’altezza dell’antico ponte, poco a monte di Ortignano, e va su calmo calmo per il fosso. Quando è ben satollo riprende il suo volo elegante e torna indietro verso l’Arno. Sempre solo. L’hanno battezzato “airone solitario”.
Più che l’airone a me interessano le trote del Fosso di Badia Tega e cerco di carpire piano piano i segreti dei pescatori locali. Gelosi dei torrenti della loro zona e sospettosi verso gli estranei (come del resto tutti i pescatori casentinesi), prima negano (“Non c’è una trota manco a pagarla oro”), poi – complice un fantastico vinsanto che mi permetto di offrire – vengo a sapere che… sì, qualche trota c’è, anche se non grossa… e… anzi, nel tratto più a monte proprio la settimana scorsa Gigi ha agganciato un paio di trote… e… insomma… sì… sembra che qualcosa ci sia.
Anche il tempo è dalla mia parte. Non ha fatto che pioviscolare per due giorni interi e l’acqua dei torrenti è torbidella al punto giusto. Così la domenica mattina parto in direzione del Fosso di Badia Tega. Lascio il fuoristrada poco a monte di Villa, raggiungo il Seccatoio della Lella e poi arrivo al fosso. Non male, anzi… la giornata promette bene. Dopo un’oretta di pesca ho già il cestino mezzo pieno. Sono arrivato a un tratto in cui il fosso pianeggia. Prendo il piccolo sentiero che costeggia il fosso per arrivare veloce alle cascatelle che intravedo da lontano, quando… no… non posso crederci… è impossibile… forse ho un’allucinazione… No, non è un’allucinazione… è lui! Si… è lui, l’airone solitario, immobile sopra un sasso in mezzo alla pozza.
Sta fissando l’acqua. Forse aspetta che qualche trotella giunga a tiro… no… forse si sta specchiando nell’acqua. Gira la testa verso di me… mi vede. Un attimo… allarga le ali e spicca possente il volo verso l’alto, per poi dirigersi velocissimo in direzione di Ortignano seguendo il corso del fosso. Ce l’ho fatta… sì… sono riuscito a fotografarlo. Fantastico! Guardo le immagini nella macchina fotografica digitale e mi sento al settimo cielo.
Riprendo a pescare, ma non vedo l’ora di arrivare a Badia Tega per poi raggiungere veloce la mia auto e fermarmi al Circolo Arci di Ortignano con la scusa di prendere un caffè per vedere che faccia faranno gli amici pescatori. Fantastico, l’airone solitario!
I RACCONTI DEL TORRENTE Storie vere, leggende, incontri… nei torrenti del Casentino di Terenzio Biondi