di Mauro Meschini – Avete dato un’occhiata al numero di CASENTINO2000 in edicola? Ci trovate il nostro commento su quello che sta accadendo in Toscana in vista delle prossime elezioni regionali. Si, la prossima volta tocca anche a noi. Abbiamo appena chiuso il sipario su Emilia Romagna e Calabria e già si guarda alla primavera prossima, d’altra parte questo è il Paese dove la politica si preoccupa sempre delle elezioni che verranno, dimenticandosi di realizzare le promesse fatte nelle campagne elettorali appena concluse.
Eppure, soprattutto in Emilia Romagna, ci sarebbe da riflettere su quello che è accaduto. Per questa volta è andata bene? In molti ne sono convinti. Il “truce” non è sbarcato in Emilia Romagna con il suo bagaglio di arroganza, odio e populismo. Di questo non si può che provare sollievo, anche se dai semi avvelenati sparsi in grandi quantità in questi anni stanno continuando a nascere tante, ormai troppe, piante malate di razzismo, intolleranza, egoismo. Se poi però, a poche ore dalla chiusura delle urne leggi che il confermato presidente PD Bonaccini parla nelle sue prime dichiarazioni della necessità di portare avanti il progetto dell’autonomia regionale, cavallo di battaglia anche della Lega, allora qualche dubbio può sorgere.
Così, tornando a pensare alla Toscana, possono davvero venire meno le poche certezze che si possono avere soprattutto dopo che, e qui torniamo ai nostri dinosauri, il PD toscano ha deciso di puntare tutto su Eugenio Giani come candidato presidente della Regione. A molti, e anche a noi, potrebbe sembrare un suicidio, o almeno il modo per dare agli avversari un assist vincente. Ma, pensandoci bene, forse è la scelta più coerente con il percorso verso destra fatto dal PD in questi anni, quelli della cura Renzi, degli accordi con la Libia sui migranti, delle politiche che hanno ridotto i servizi sanitari e ospedalieri anche qui in Casentino. E allora chi meglio di Giani, un nome che potrebbe davvero attirare tanti elettori moderati, soprattutto se il centrodestra deciderà di non giocare la partita e puntare su un candidato debole.
Immaginiamo che queste considerazioni abbiano già scandalizzato qualcuno, anche in Casentino, dove ci sono molti fans del candidato Giani, in particolare ai piedi del Falterona. Non ci preoccupiamo di questo, più interessati a porre invece l’attenzione su un altro aspetto: ma in Toscana le Sardine si accontenteranno di scegliere il meno peggio? La mettiamo così, facendo forse ancora arrabbiare qualcuno, ma questa “esplosione” ittica a poche settimane dal voto in Emilia Romagna ci è sembrata davvero la concretizzazione di un progetto preparato a tavolino che puntava a restituire un minimo di credibilità ad un partito, il PD, che, oggettivamente, si trovava in difficoltà anche solo a presentarsi con il proprio simbolo. In fondo non è forse un caso se in questo periodo il tema del “cambio del nome” e della “nascita di un nuovo partito” sia ai primi posti nelle dichiarazioni di molti esponenti democratici.
Ecco se davvero è stato così, ma se poi nella realtà all’interno di questo “movimento” si sono ritrovati un po’ tutti quelli che, comunque, rifiutavano le politiche di Salvini e della destra; allora pensiamo sia legittimo porre, in vista delle elezioni toscane, il tema di possibili scelte diverse che, anche le Sardine potrebbero fare. Questo perché in questa regione la situazione appare diversa vista la presenza, già adesso in Consiglio regionale, di un gruppo, SI-Toscana a Sinistra, che si è caratterizzato e impegnato in questi anni per promuovere e portare avanti proposte e politiche che appaiono molto più in sintonia con le parole d’ordine, non solo della sinistra, ma delle stesse Sardine in particolare.
Si, la Toscana potrebbe non essere l’Emilia Romagna, qui un’alternativa ricca di esperienze, idee e progetti c’è già e si sta progressivamente allargando in queste settimane. In questo mare le Sardine dove decideranno di nuotare?