Senza più politica, idee e coerenza. L’estate afosa è ormai agli sgoccioli, il gran caldo degli ultimi mesi deve averci messo del suo, rendendo affannoso e confusionale l’operato dei sindaci del Casentino, in quota PD e non.
L’ormai ex presidente dell’Unione di Comuni (tessera n.2 del Partito Scozzese) è diventato ingestibile, dopo anni di sana politica nelle file di PCI-PDS-PD si è accorto che alcune cose non tornano, chiudendole in cassaforte per aspettare… aspettare cosa?
Sarebbe interessante sapere il pensiero e la posizione della tessera n. 1 (o la testa) del Partito Scozzese, fino a questo momento latitante…
Ma questi amministratori cosa aspettano ad affrontare i vari e veri problemi della vallata, tra cui sanità, lavoro, viabilità, di questioni ancora aperte ed irrisolte come la variante di Santa Mama, sembra che il problema più urgente sia quello di unificare i comuni e trovare disponibilità e affinità con comuni limitrofi giocando ad una sorta di Risiko.
Sul tema specifico la sezione PSI del Casentino esprime la propria posizione e proposta politica, invitando i sindaci ad un impegno concreto, quello di non cercare fusioni con paesi limitrofi per potersi ripresentare alle elezioni dopo aver già espletato due mandati da sindaco, come sta cercando di fare in maniera palese la tessera n.1 del neo Partito Scozzese.
Chiediamo quindi ad ogni Consiglio Comunale del Casentino l’approvazione di un documento indirizzato alla Regione Toscana ed alla Presidenza del Consiglio dei Ministri nel quale si chiede una grande riforma dello Stato e degli Enti Locali, con l’istituzione di quattro macro regioni, senza un governo esecutivo ma solo programmatico e di controllo, eliminando di fatto le giunte regionali e i lori presidenti, ridare funzione e governo alle Province, magari le 51 indicate dalla riforma Monti, per quanto riguarda i Comuni prevedere la loro riduzione attraverso fusioni in tremila enti dagli oltre ottomila attuali.
Con questo criterio di riduzione in provincia di Arezzo avremmo 11-12 comuni tra i quali i tre del nostro territorio, Alto Casentino con Poppi, Castel San Niccolò, Montemignaio, Stia, Pratovecchio, Medio Casentino con Bibbiena e Ortignano ed infine il Basso Casentino con Chiusi della Verna, Castel Focognano, Chitignano e Talla.
Questo è lo spirito riformista che ha contraddistinto il Partito Socialista negli oltre centoventi anni di storia e politica.
Un ultimo appello lo facciamo alla tessera n. 2 del Partito Scozzese, dopo le invettive e accuse lanciare negli ultimi mesi su carta stampata e social network lo invitiamo a denunciare il tutto nella sedi competenti ed infine, per coerenza e correttezza nei confronti dei propri elettori, ci aspettiamo le dimissioni da Sindaco di Castel San Niccolò essendo stato eletto con la tessera del PD, successivamente potrà ricandidarsi con la lista del Partito Scozzese, in questo caso… buona fortuna!
Partito Socialista Italiano
Sez. Casentino