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mercoledì, 9 Ottobre 2024

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Suore in missione d’amore

di Francesca Maggini – Bibbiena ha un luogo del cuore, proprio nel suo centro storico, prezioso e pieno di dolcezza, un luogo dove il tempo sembra scorrere più lento, una bella realtà amorevolmente gestita, fatta di impegno, sacrificio e soprattutto di tanto amore, quell’amore vero, sincero di chi ha scelto di mettere la propria vita al servizio degli altri, con un profondo impegno rivolto al sociale.

La casa di riposo “Santa Maria Goretti”, nata nel 1910 come rifugio per gli orfani, negli anni ha aperto le porte a nuove sfide e dal 1973 accoglie fino a 25 ospiti anziani accompagnandoli in un clima di serenità e fede cristiana. Le 6 suore sono la colonna portante della struttura, sapienza infermieristica, capacità di prendersi cura, umiltà e tanti sorrisi sono solo alcuni degli ingredienti più importanti che ci ricorda Suor Regina, amichevolmente chiamata da tutti Suor Regi, responsabile della casa di riposo dal 2007.

Non nego che la prima volta che sono entrata nella struttura ero abbastanza scettica, incerta e dubbiosa, ma è bastato che la grande porta in legno si aprisse per respirare subito un clima meraviglioso, un senso di pace e tranquillità, di rispetto e profonda pulizia, quel senso sempre più raro e prezioso di famiglia e di attenzioni amorevoli verso le persone più anziane. Suor Regi ci accompagna in questo delicato viaggio… insieme a lei nel gruppo ci sono Suor Joyce, Suor Elisabetta, Suor Roselit, Suor Jincy e Suor Dolores a cui si aggiunge l’operato di 10 dipendenti, ognuno con un suo ruolo, diverso in base alle proprie specializzazioni, ma con la comune caratteristica di una grande passione per il proprio lavoro.

Le giornate sono scandite in maniera semplice: una routine che inizia alle 6 quando i dipendenti entrano per la sveglia e la colazione degli ospiti. Poi il rosario e la preghiera, la ginnastica svolta da una suora e due volte alla settimana da un fisioterapista esterno. Sul mezzogiorno arriva il momento del pranzo preparato direttamente dalle suore nella cucina interna alla struttura, poi l’ora del riposo in poltrona o nelle proprie camere. La televisione, le chiacchiere, l’interazione sociale con le visite dei parenti, poi il tè nel primo pomeriggio.

Tutto scorre lentamente, senza fretta e senza pressioni fino alla preparazione per la notte e alla cena a conclusione della giornata scandita da una semplice e confortevole, ma rigorosa routine necessaria al benessere di tutti gli anziani. Le suore si alternano per il turno della notte e come ci racconta Suor Regi lo fanno ogni volta con amore, pazienza, umanità e senso di accoglienza. Molte giornate sono allietate dalla musica, da varie attività, da piccoli eventi ai quali prendono parte anche i famigliari degli ospiti in un clima di grande serenità e rispetto verso gli altri.

Ognuno ha la sua storia, la propria vita, spesso, in parte dimenticata a causa di malattie degenerative a livello cognitivo, ma vi assicuro che gli anziani della struttura hanno tutti il sorriso e con il tempo diventano i nonni di tutte quelle famiglie che, per mille motivi, hanno lì un loro caro. Sono i nonni delle suore, degli operatori che ogni giorno contribuiscono a prendersi cura di loro con un lavoro per niente scontato e banale, sono i nonni dei volontari che vanno a far visita in struttura, sono i nonni di ognuno di noi, della nostra comunità, sono la nostra storia e le nostre radici.

Questa casa di riposo non è una struttura dal sapore ospedaliero, ma una piccola, grande casa, una famiglia dove dedizione, tenerezza e dolcezza sono parole all’ordine del giorno, sono sentimenti che guidano i gesti preziosi delle suore e degli operatori che vi lavorano. Le suore sono impegnate in una vera e propria missione di aiuto e sostegno in un progetto d’amore giornaliero dove ogni anziano dimentica le proprie difficoltà di deambulazione e le proprie eventuali fatiche a svolgere le piccole attività della vita quotidiana. C’è tanto impegno, tanto senso del sacrificio ma tutto è fatto con il cuore e, come ci ricorda Suor Regi: «cerchiamo di essere sempre con il sorriso, nella speranza di riuscire a dare sollievo a molte famiglie in difficoltà, con umanità e carità verso gli altri cerchiamo di aiutare chi è più in difficoltà, chi ha più bisogno, noi siamo qui per la comunità, diamo un servizio e un aiuto, ma siamo qui anche per trasmettere un messaggio di bontà e carità cristiana… questa struttura è il nostro mondo, il nostro grande tesoro è la nostra missione d’amore».

Nelle parole di Suor Regi si respira quel senso di famiglia di cui vi parlavo; La casa di riposo “Santa Maria Goretti” funziona e funziona bene, è un luogo di serenità e pace per tutta la nostra comunità. Consiglio a tutti di far visita, ogni tanto, agli anziani della struttura, se ne esce migliori, arricchiti grazie a quel clima di semplicità e amore che qui dentro è forte e tangibile.

Questa struttura è la testimonianza che nella nostra moderna e frenetica vita di ogni giorno c’è ancora chi riesce a prendersi cura degli anziani, grande ricchezza da proteggere in questa confusa modernità, rispettandone la propria lentezza e garantendogli una migliore qualità della vita fino alla fine, evitandone così solitudine, emarginazione e isolamento sociale.

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