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martedì, 19 Marzo 2024

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Giornata della Memoria: un luogo di riflessione

Martedì 27 Gennaio presso la Saletta consiliare del Palazzo Comunale di Bibbiena, in occasione della Giornata della Memoria l’Amministrazione comunale, L’Università della Libera Età, sezione Bibbiena e l’Accademia Nata promuovono una interessante conferenza e momento di riflessione con il seguente programma: alle ore 16.00 saluteranno i presenti L’Assessore Mara Paperini, Piero Redi, Presidente Uniel Arezzo, Anselmo Fantoni Presidente Premio Letterario “Donne tra ricordi e futuro” e Anna Vignali scrittrice. A seguire si terrà una conferenza del professor Fabrizio Fabbrini. Alle ore 17.30 seguirà “Altre memorie” lettura teatrale di brani tratti dal libro “Il tappeto” di Anna Vignali, a cura degli allievi della Scuola di Teatro NATA,diretta da Alessandra Aricò. La conclusione della giornata sarà lasciata ad un confronto e dibattito tra i presenti.
Per prepararci a questo importante momento vale la pena comprendere una differenza sostanziale, quella tra memoria e storia. Queste le parole dello storico Pierre Nora. “Memoria e storia: lungi dall’essere sinonime, noi ci rendiamo conto che tutto le oppone. La memoria è la vita, sempre prodotta da gruppi umani e perciò permanentemente in evoluzione, aperta alla dialettica del ricorso e dell’amnesia, inconsapevole delle sue deformazioni successive, soggetta a tutte le utilizzazioni e manipolazioni, suscettibile di lunghe latenze e improvvisi risvegli. La storia è la ricostruzione, sempre problematico e incompleta di ciò che non c’è più. La memoria è un fenomeno sempre attuale. Un legame vissuto nell’eterno presente; la storia una rappresentazione del passato. In quanto carica di sentimenti e di magia, la memoria si concilia con dettagli che la confortano; essa si nutre di ricordi sfumati, specifici o simbolici, sensibile a tutte le trasformazioni, filtri, censure o proiezioni. La memoria fuoriesce da un gruppo che essa unifica, ciò che equivale a dire che ci sono tante memorie quanti gruppi; che essa è, per sua stessa natura, molteplice e riduttiva, collettiva, plurale e individualizzata. La storia, al contrario, appartiene a tutti e a ciascuno, aspetto che le conferisce una vocazione all’universale. La memoria si radica nel concreto, nello spazio, nel gesto, nell’immagine, in un oggetto”.
Il “giorno della memoria” è un luogo della riflessione che nasce senza rituali. In sostanza possiamo dire che ha un riferimento storico, ma non ha un protocollo definito. Sarà solo il tempo, la consuetudine, la ripetizione a riempire di rituale questa scadenza.

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