di Fabio Bertelli – Una maglietta Polo, un paio di pantaloni sportivi, delle scarpe da ginnastica ed un maglioncino. Sono pochi e semplici gli indumenti base del golfista. Eppure, dietro questa semplicità si nasconde un mondo ricco di magnificenze e passione. Noi, per farci raccontare meglio che cosa sia questo sport che, purtroppo non è particolarmente conosciuto dalle masse, siamo andati a parlare con due importanti figure del Casentino Golf Club: il maestro di fama internazionale Lorenzo Bosisio ed il Vicepresidente Marco Tognarini.
Buongiorno Marco, partirei dalle basi. Che cos’è il golf e cosa lo rende uno sport così speciale? «Innanzi tutto, partirei dicendo che il golf è uno sport per tutti. Troppo spesso si sente parlare di questa attività come una disciplina di nicchia, ma la realtà è ben diversa. Addirittura, se andiamo a vedere a fondo la questione, potremmo facilmente comprendere come il golf, a differenza della quasi totalità di altri sport, può essere praticato veramente da tutti, a partire dalle/i bambine/i sino ai meno giovani. È una delle poche attività sportive che, richiedendo meno sforzi fisici (che pur ci sono) rispetto ad altri sport, permette alle persone della terza età di tenersi attivi. Detto ciò, bisogna dire che il golf è uno sport fantastico perché permette al giocatore di trovare continuamente nuovi stimoli nel gioco. I principianti trovano stimoli nel tentativo di imparare le basi, in particolar modo nel come colpire la pallina, pratica essenziale del golf; coloro che sono più avanti nel percorso trovano stimoli nel migliorare altri fondamentali, e così via. Non si può mai dire di essere realmente arrivati e l’obiettivo di migliorare un qualche aspetto si presenta anche nei giocatori più esperti. Dunque, è uno sport che non annoia mai e che permette a tutti di trovare lo stimolo di venire al campo e mettere in gioco sé stessi per ottenere dei risultati migliori rispetto alla volta precedente.
Un altro aspetto che rende particolarmente intrigante il golf è il fatto che esso viene giocato all’aperto. Ciò garantisce un certo tasso di aleatorietà legato alle condizioni metereologiche e ad altri fattori che influenzano il gioco. Ogni qualvolta si gioca, i colpi si differenziano poiché è quasi impossibile che la pallina si posizioni esattamente nello stesso posto delle volte precedenti».
Come si inizia a giocare a golf? «Iniziare a giocare a golf è molto semplice. È uno sport che, nonostante non sia tra i più praticati in Italia, è molto amato e tutti coloro che l’hanno provato non sono mai tornati indietro. Il manifesto che si trova in foto permette di capire chiaramente quello che è il percorso necessario per avvicinarsi a questo sport. Noi del Casentino Golf Club abbiamo ideato una promozione per tutti coloro che vogliono entrare a far parte di questo mondo. Essa prevede quattro lezioni private da mezz’ora con il maestro, l’ingresso gratuito per quattro mesi al campo pratica, l’attrezzatura gratuita e l’accesso a tutti gli altri servizi della struttura. Questo periodo è di fondamentale importanza per iniziare a prendere confidenza. Il proseguimento ideale di questa fase iniziale consiste nel mantenimento di un buon numero di ore passate sul campo pratica, affiancate dalla partecipazione ad un corso che permetta di comprendere quelle che sono tutte le regole del golf».
Lorenzo, cosa ha spinto un maestro di fama internazionale a venire in Casentino a lavorare? «Principalmente la qualità della vita e la bellezza di questi fantastici luoghi. Dopo tanti anni passati all’estero, di cui venti negli Stati Uniti ed otto in Cina, ad inizio di questo anno, tra febbraio e marzo, ho deciso di tornare in Italia e ho trovato in questa zona ed in questo campo un luogo di pace e di serenità dove poter lavorare al meglio e cercare di dare il mio contributo».
Allora vi chiedo: cosa ha di così tanto speciale il Casentino Golf Club? «Questo luogo è fantastico. Oltre alla ormai famosa vista, che permette di ammirare tutta la bellezza della vallata casentinese, con particolare attenzione ai castelli di Poppi e di Porciano, ciò che rende particolarmente speciale il nostro campo è anche tutta l’attenzione che ognuno di noi, dai dirigenti a qualsiasi altro collaboratore, mette nella cura dei minimi particolari. È un luogo completamente immerso nel verde, del quale è facile rimanere estasiati. Non a caso è stato premiato a l’Open d’Italia a Cervia come miglior campo con il più bel panorama d’Italia. Oltre a ciò, è un campo “green”, ovvero che non usa prodotti chimici per la manutenzione, ed è uno dei pochi in tutta la penisola».
Com’è andata la stagione? «La stagione è andata alla grande. C’è stata un’elevata affluenza di giocatori, molti dei quali stranieri. Però, essendo l’unico circolo di tutta la provincia di Arezzo, ci sono anche molti giocatori della nostra regione che ci hanno scelto per venire a svagarsi. L’obiettivo, adesso, sarebbe quello di fare in modo che sempre più persone, magari del Casentino, possano quanto meno venire a conoscere in cosa consista questo sport e possano provare le emozioni che solo questo gioco sa dare».
Potete darci informazioni su eventi futuri? «Sicuramente stiamo puntando molto sulla promozione di cui abbiamo parlato poco fa, in quanto riteniamo possa essere una soluzione conveniente e utile per permettere a tutti di avvicinarsi a questo interessante mondo. Oltre a ciò, sono in programma anche altre iniziative, come ad esempio delle clinic, un progetto ove un gruppo ristretto di persone (massimo dieci) ha la possibilità di fare delle lezioni con il nostro esperto maestro, il quale darà loro delle nozioni per migliorare dei determinati aspetti del gioco. Sicuramente il nostro obiettivo principale è quello di continuare a lavorare affinché il golf possa diventare uno sport maggiormente conosciuto e possa finalmente ottenere quell’attenzione che meriterebbe». Ringraziando nuovamente Lorenzo e Marco per la disponibilità, non ci resta che fare loro un grosso augurio per il loro lavoro ed invitare i lettori a provare questo incredibile sport.


