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martedì, 27 Maggio 2025

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Il sogno… mondiale di Nicola Venturini

di Francesco Benucci – La vita è costellata, anche e soprattutto, di sogni: sogni che conferiscono significato ad un percorso, che alimentano passione, sforzi e, talvolta, sacrifici, che proiettano verso il futuro, che sostengono la speranza altresì nei momenti di difficoltà e delusione.

E questa linfa che vibra dentro ciascuno di noi, si nutre di aspettative in corso d’opera, quando non è possibile stabilire se il nostro desiderio avrà effettivo compimento, è in grado di ricomporre i cocci dei sogni infranti e, in particolare, si esalta allorché giunge l’agognato coronamento. È, quest’ultimo, il caso di Nicola Venturini, pescatore stiano che, dopo anni passati ad apprendere, nutrire e trasmettere l’amore per la disciplina, è stato convocato nella nazionale italiana di pesca!

Ma, come in tutti i sogni più belli, l’aspetto che regala l’emozione più forte non è tanto, o comunque non solo, l’approdo quanto piuttosto il cammino intrapreso, passo dopo passo, per giungervi. E allora proviamo a immaginarcelo, Nicola, nel momento in cui si volta metaforicamente indietro e si rivede, ragazzino, mentre, accompagnato da mamma Rosanna e babbo Paolo, compie le sue prime esperienze lungo i torrentelli del comune di Pratovecchio Stia.

Col tempo, curioso di approfondire il legame con quella realtà, si avvicina alla pesca più importante nonché competitiva, invogliato dalla vecchia società Capodarno: ecco i primi raduni in località Le Molina, a Molinuzzo, le prime gare, le prime aperture, le prime dormite nella casetta adibita ad hoc da Paolo Benucci, suo mentore nell’apprendere le tecniche e “i segreti del mestiere”, e con il quale, nel novero delle tante prime volte, condivide le prime uscite e i primi trofei, il tutto in una dimensione in cui si sente coccolato nonché stimolato, anche in virtù, oltre al citato Paolo, di numerose figure che popolano e popoleranno le tappe di questa passione diventata sogno, da Pietro Giannetti a Ermete Berti, da Vincenzo Romolini a Erli Pasqualino, da Aldo Piccinotti a Fedele Boschi, senza dimenticare Gianfranco Innocenti.

Passano gli anni e il “ragazzino terribile” si distingue sempre di più, arriva a disputare delle finali nazionali già in età precoce, effettua delle iniziali trasferte accompagnato da un pescatore di livello come Marco Cenni, della Castel San Niccolò, si mette in gioco in competizioni importanti, insieme agli amici Simone Cafaggini, Luca Tognaccini e Ugo Casi, consegue dei piazzamenti di livello nel contesto toscano, fino alla vittoria nel campionato regionale del 2018 con quattro primi di settore. In questa scalata il nostro Nicola intravede la fine del gratificante flashback, riacquista la fisionomia attuale e scorge la semifinale dell’anno scorso sul torrente Solano, dove strappa un primo assoluto, per poi, nella finale sul fiume Brembo, a San Giovanni Bianco, in provincia di Bergamo, piazzarsi al sesto posto tra i venti pescatori più forti d’Italia, sesto posto che gli vale la convocazione da parte del nuovo commissario tecnico della nazionale azzurra, Angelo Della Marianna, per il mondiale che si è disputato in Bulgaria la prima settimana di maggio! (La Nazionale Italiana ha vinto il Campionato del Mondo di pesca alla trota. La squadra, guidata dai commissari tecnici Angelo Della Marianna e Claudio Sartoris, ha ottenuto il successo con una prestazione impeccabile e un numero minimo di penalità, ndr)

Una grande soddisfazione per lo stiano, un traguardo quasi impensabile, un sogno, davvero, mondiale! E se il nostro potrà rappresentare il Casentino a una manifestazione iridata, è doveroso tributare i ringraziamenti a coloro che, con la loro presenza, hanno permesso tutto ciò: i soci, sia quelli nominati in precedenza sia gli altri, accomunati dalla medesima passione, con l’auspicio che le nuove leve di pescatori possano seguire le stesse orme, in termini di divertimento, amore per la disciplina e risultati. Le aziende, come Artico, che hanno sempre creduto in lui; i familiari (dalla compagna di vita Daria che ha condiviso tutti gli impegni, alla figlia Cloe che ha esultato per ogni vittoria) e gli amici con il loro costante appoggio.

E come non spendere un grande grazie per quella società, A.S.D. Pescatori Casentinesi, di cui Nicola fa parte e che ha contribuito a far nascere e crescere? I successi del sodalizio, le affermazioni del gruppo, sono terreno fertile per poi far emergere le singole individualità. E i menzionati successi, nell’ultima stagione, grazie anche al supporto di vari attori (la FIPSAS, la Regione Toscana, i Comuni di Pratovecchio Stia e Castel San Niccolò, il Consorzio di Bonifica, la Troticoltura Puccini…) non sono mancati: basti pensare all’organizzazione del Campionato del Mondo di Pesca alla Trota in Torrente con Esche Naturali nel 2024, un evento che ha ribadito la bravura, riconosciuta a livello nazionale, dei casentinesi nell’allestire le manifestazioni, tanto da meritarsi il plauso dei partecipanti, italiani e non, e da candidarsi autorevolmente per ospitare di nuovo l’evento in un futuro assai prossimo (forse nel 2026); il grande esito ottenuto intanto ha portato i nostri a vedersi assegnato un altro importante appuntamento, il campionato italiano a coppie, sempre esche naturali trota torrente, con, ancora una volta, riscontri oltremodo positivi: la partecipazione di 200 concorrenti provenienti da tutta la penisola, un numero di richieste persino superiore, una gara riuscitissima con tanto pesce catturato, dei risultati prestigiosi per i pescatori valligiani, risultati tradottisi in due ragazzi (Daniele Ragazzini e Andrea Ciapetti) sesti assoluti e nel tredicesimo piazzamento assoluto di Venturini e Guglielmo Malenotti (già laureatosi campione del mondo sul torrente Solano), nell’ambito di una competizione vinta dai piemontesi Canepa Maurizio e Motta Samuele, senza dimenticare un notevole indotto per l’intero territorio, tra benefici per le strutture ricettive e la scoperta del meraviglioso Casentino da parte di chi non c’era mai stato prima.

In questa cornice di impegno, passione e soddisfazione si incastona alla perfezione il percorso di Nicola, un percorso che, indipendentemente dal risultato strettamente “sportivo”, vivrà una tappa entusiasmante molto lontano dall’Arno e dai suoi affluenti, ma la distanza non potrà che rendere ancora più forte e vincolante il legame con le radici, in primis umane, di un sogno… mondiale!

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