di Riccardo Buffetti – Il 1985 è stato un anno importante per lo sport casentinese. Un gruppo di amici decise, infatti, di porre i primi passi per fondare un Golf Club in Casentino. Nell’occasione furono coinvolti anche gli enti pubblici locali, come la Provincia di Arezzo, la Comunità Montana del Casentino e il Comune di Poppi. Ne uscì una realizzazione che ancor oggi rimane l’unico percorso di golf omologato e affiliato presente in Provincia.
In sede di apertura il club ha potuto disporre per i propri associati quattro buche, mentre con il passare degli anni sono diventate ben 13 (attualmente si lavora per portare il campo a 18). Oggi a gestire la struttura, situata in una bellissima cornice di Casentino, è l’ASD Casentino Golf Club Arezzo che, dopo un anno all’insegna delle limitazioni dovute al Coronavirus, si ritrova pronta a rilanciare questa disciplina, alla portata di tutti; Roberto Mariottini e Marco Tognarini, rispettivamente Presidente e Vice Presidente del Consiglio Direttivo, hanno dalla loro parte un obiettivo importante: la promozione della pratica del golf.
«Tra i nostri compiti c’è anche quello di sfatare uno stereotipo di questo sport – esordisce Marco Tognarini – si tende ad etichettare il golf come uno sport per pochi, mentre in realtà questa disciplina è aperta e accessibile a tutti. Per dimostrare la filosofia con cui portiamo in alto questo concetto, abbiamo ideato un’iniziativa per portare nuove persone ad avvicinarsi al mondo del golf. L’abbiamo denominata “Pacchetto del Principiante”: fruibile per tutta la popolazione, esso permette a chi non ha mai intrapreso questo sport di rendersi conto se questa disciplina può essere di suo interesse. La promozione prevede dieci lezioni con il maestro di golf, l’accesso gratuito e continuativo al campo pratica, l’attrezzatura e la tessera federale per praticare per quattro mesi ad un costo molto vantaggioso.
Abbiamo intenzione di protrarre l’iniziativa anche al prossimo anno per dare la possibilità all’iscritto di godersi un’intera stagione sportiva. Vengono inoltre organizzati appositamente corsi gratuiti sulle regole di etichetta e di gioco. Ricordo, inoltre, che in questo momento di pandemia il golf è uno degli sport che meno ha avuto problemi di svolgimento, questo perché una delle prerogative è il gioco all’aperto, nessun contatto fisico con gli altri giocatori, distanziamento assicurato e può essere svolto anche in zona rossa (con certificazione agonistica). Come nuovo Direttivo, in linea con il Presidente, vogliamo dare la possibilità a tutti di praticare uno degli sport più belli del mondo.
Abbiamo avuto anche l’intuizione di aprire l’impianto ad altre società sportive come il foot golf (si utilizzano piedi al posto delle mazze) mentre nel 2020 abbiamo avuto il piacere di avere l’Arezzo Calcio Femminile a prendere parte ad un nostro evento. Da qui l’intenzione di provare ad ampliare parti del campo che possano sostenere anche altre discipline sportive, senza dimenticarci che potranno usufruire (quando sarà possibile) anche del bar e del ristorante presenti nella struttura».
Dello stesso avviso anche il Presidente Roberto Mariottini, con il quale abbiamo toccato nei vari punti un intervento legato al futuro dell’impianto e all’attività dello stesso durante i mesi più duri della pandemia: «Abbiamo perso circa tre mesi di sport a causa del lockdown dell’anno scorso, riprendendo l’attività solo da giugno a settembre. Essendo una disciplina all’aperto abbiamo avuto più fortuna di altri, perché alla fine la partecipazione c’è stata, nonostante le previsioni pessime che ci eravamo posti in estate abbiamo avuto molti turisti esteri a giocare; c’è stata un’affluenza molto buona rispetto alle nostre aspettative, garantita molto anche dai nostri tesserati.
È venuta a mancare tutta la parte sociale: la fruizione del circolo, le strette di mano post gara, le premiazioni, ma il meccanismo è stato al di sopra delle aspettative.
Ho maturato l’idea che si siano istaurate due tipi di coscienze in quel periodo: la prima ovviamente è che il golf è uno sport senza contatti e con distanziamento, rimanendo così un gioco stimolante per soci e turisti, la seconda coscienza riguarda la conservazione dei soci nel momento di difficoltà, sono stati lo zoccolo duro della nostra attività con una continua partecipazione. In un momento di crisi come questo il senso di appartenenza sta dando frutti impensabili; questo ci ha permesso di sviluppare l’attività e continuare a dare ospitalità: è stata una bella apertura per tutta la vallata, credo abbia aiutato a cambiare un po’ il punto di vista sul golf, che non rimane limitato al giardino di pochi, ma è aperto a tutti coloro che vogliono intraprendere questa disciplina. Nella nostra idea c’è anche quella del non gioco: le persone devono venire in questo impianto volentieri anche se non si pratica, perché la struttura permette la possibilità di effettuare anche altre attività oltre al golf.
In ottica futura, stiamo lavorando per arrivare alle 18 buche. L’obiettivo permetterebbe al campo di diventare di attrazione internazionale per i turisti! In sintesi, abbiamo tre grandi progetti per i prossimi anni: il primo sono l’aumento delle buche; il secondo l’aumento dei soci, permettendoci di affrontare al meglio le 18 buche; mentre il terzo è quello di aprire l’impianto a varie iniziative compatibili aumentando la partecipazione di tutti iniziando attraverso il lavoro con le scuole per l’avviamento allo sport. Ovviamente, un altro aspetto su cui siamo molto attenti è quello di porre una sana gestione del bilancio: quest’anno abbiamo fatto dei passi importanti e stiamo lavorando per dare un bel segnale all’aspetto economico del sistema, che ci permetterà di essere lungimiranti nel tempo».
Nel mentre una squadra formata da soci del Casentino Golf Club ha partecipato domenica 18 aprile alle finali del Campionato Toscano Maschile, classificandosi al settimo posto!