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lunedì, 2 Dicembre 2024

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Cinciallegre, simpatiche e contagiose

testo e foto di Andrea Barghi Goaskim – Veloci, silenziose, simpatiche, vivaci, sociali, e anche intraprendenti… non sto analizzando il modus vivendi delle donne di oggi, so che lo avete pensato… ma delle cince: Cinciallegra, Cinciarella, Cincia mora, Cincia bigia… sono confidenti e si lasciano avvicinare dall’uomo, intelligentissime, non temono nulla se non lo sparviero, il loro nemico principale.

Girovagando per la foresta è facile imbattersi in questi esserini che la cospargono di canti melodiosi. Hanno una vitalità incredibile e rallegrano la vita di chi è attento all’evolversi della vita del regno animale. Sono molto intelligenti e fanno amicizia con gli umani frequentemente. Provate a mettere nei pressi di casa vostra, o nel giardino, se ne possedete uno, una cassetta nido. Se avete pazienza, presto una cincia la occuperà e, in base al foro che farete, sarà una cinciarella, oppure una cinciallegra a occuparla. Per ringraziarvi, durante il periodo primaverile terranno lontano insetti, ragni e altri fastidiosi animaletti, oltre ad allietarvi con la loro presenza.

Mettere semi di girasole sul davanzale della vostra finestra e, nel caso, nel vostro giardino, oppure nell’orto, se siete fortunati dal possederne uno, sarebbe un aiuto importante per loro durante il periodo invernale. Intrepide come sono, hanno conquistato l’Europa. In Inghilterra per esempio, le cinciallegre aspettano il lattaio. Sanno che depositerà, davanti alla porta delle case, il litro di latte giornaliero. Appena il furgone del lattaio se ne va, subito si dirigono intorno alla bottiglietta, in genere di un litro, e con il becco perforano il tappo; fatto dello stesso materiale argentato che avvolge le cioccolate, e ne bevono il contenuto…

In Germania è stato osservato che le cinciarelle vanno matte per il grasso di maiale e molti ne mettono un po’ appeso a una barretta metallica dondolante, e loro, le cince, si divertono a mangiare e fare l’altalena. In Lapponia le ho osservate a lungo e nella mia proprietà, una foresta con laghi e fiumi di diversi ettari, ho messo alcune cassette nido. Ebbene subito ne sono entrate in possesso e adesso è un continuo via vai di cince, in giro a catturar insetti, soprattutto zanzare.

In inverno, sembra non temano la neve, anzi si divertono a tuffarcisi e non è raro vederle litigare tra loro per la cima innevata di una vecchia betulla che ha perduto i rami. Sono talmente astute che quando la temperatura raggiunge i -20 e oltre, tipico di quelle zone, cercano riparo tra rami di abete e la mattina appena sorge il sole, vanno immediatamente sulle betulle, ancora spoglie per ricevere i primi raggi di sole, scaldarsi e iniziare la giornata… hanno bisogno di energie e devono sopperire a questo immagazzinando cibo a sufficienza, almeno quanto il proprio peso del corpo, come minimo.

Quando abitavo in Casentino, la loro guerra era con il Picchio muratore o con il Torcicollo (un picchio che frequenta le foreste casentinesi). Il primo tendeva a coprire il foro di entrata con fango per adattarlo alla sua mole e, se all’interno della cassetta nido, o di un pertugio naturale, c’era già una cincia in cova, cercava di buttarla fuori e prendere possesso del nido, spesso la faceva franca. Peggio se il Torcicollo, si fissava che il pertugio era casa sua, e allora iniziava a buttar fuori tutto ciò che la cincia aveva faticosamente portato dentro per preparare l’alcova ai suoi numerosi piccoli. Ci fu una cinciallegra che resistette a tutti gli attacchi.

Aveva fatto il nido all’interno di un albero al quale un fulmine aveva troncato una parte lasciando scoperto la cima dove a pochi cm da essa c’era un foro d’entrata naturale. La coprii con una tavoletta di legno, dove praticai un foro e vi adattai la macchina fotografica e una micro telecamera con cavetto di 30 metri, collegato a un monitor in bianconero. Così, dal mio studio, mentre ero occupato al computer, vedevo la cincia entrare a covare le uova fino all’involo dei pulli. Si tratta della foto che correda l’articolo.

Cari lettori, spero che preparerete le cassette nido per la prossima primavera e che inizierete a mettere semi di girasole sui vostri terrazzi per aiutare i nostri piccoli amici.

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