di Melissa Frulloni – In ogni numero del giornale, con il nostro editoriale, cerchiamo di “spiegarvi” la copertina; vi raccontiamo perché l’abbiamo scelta, che cosa ci ha spinto a pubblicare una foto piuttosto che un’altra, giustificando, in un certo senso, ai nostri lettori perché approfondire un determinato tema in un determinato mese.
In questo novembre però ci discostiamo da questa nostra buona abitudine perché sull’emergenza sanitaria che purtroppo permane e sta forse per tornare ancora più marcata in Casentino, abbiamo dedicato un interessante articolo che potete trovare da pagina 18 del giornale cartaceo in edicola. Leggendolo, scoprirete nel dettaglio a cosa ci riferiamo nella nostra copertina; vi anticipiamo solo che quello che è successo nel 2012 al Punto Nascita del nostro Ospedale, potrebbe toccare anche al Pronto Soccorso, condannando così la nostra vallata ad una sanità svuotata della struttura e dei professionisti che in alcuni casi potrebbero salvarci la vita.
Senza un Punto Nascita, senza un Pronto Soccorso, senza un Ospedale degno di questo nome, chi resterà in Casentino? Quante altre migliaia di casentinesi dovranno spostarsi dalla vallata per mancanza di servizi essenziali? E quale turista sceglierà come meta il nostro territorio se manca un primo soccorso e un’assistenza sanitaria adeguata?
Domande su cui ci interroghiamo da tempo, ma che adesso si fanno più inquietanti, sotto la minaccia di nuove chiusure… Tutto questo si somma ai problemi nazionali, quelli del caro vita, caro energia, caro bollette; il triste “black out” a cui stiamo velocemente andando incontro man mano che l’inverno (e l’azione del nuovo governo…) si avvicina. Siamo “bersagliati”, noi casentinesi, dalla politica locale, da quella nazionale, da quella sanitaria. E meno male che la montagna va tutelata, che siamo un’area svantaggiata!
Nonostante diverse correnti scorrano contrarie al moto dei casentinesi, noi non ci arrendiamo. In questa terra c’è chi ha scelto di restare e qui ha investito tutto; crederci davvero e lavorare affinché il Casentino resti vivo e vegeto di fronte ai cambiamenti del mondo è un esercizio di stile che conoscono bene i commercianti dei piccoli borghi, dei paesi, dei centri commerciali naturali e non. Quelli che resistono con tenacia e passione, reinventandosi, promuovendosi, adattandosi camaleontici alle novità.
E non parliamo solo delle grandi imprese casentinesi, quelle di cui ci vantiamo con orgoglio, nomi che rappresentano eccellenze in Italia e nel mondo, ma anche (e forse soprattutto), dei piccoli o piccolissimi imprenditori, delle aziende agricole, di chi investe nei prodotti del territorio, chi crede nello sviluppo turistico di questa valle, chi apre un’attività commerciale e chi la mantiene in vita da diversi decenni. Eroi silenziosi che ogni mattina tirano su il bandone della loro vetrina o girano la chiave nella toppa di una porta che vogliono continuare ad aprire, giorno dopo giorno…
Anche se la copertina non è dedicata a loro (purtroppo l’emergenza sanitaria impone un’attenzione importante perché non possiamo assolutamente permetterci di perdere un altro pezzo del nostro Ospedale), gli dedichiamo sicuramente il nostro editoriale e, tramite le pagine del giornale, il supporto che meritano. Scelte politiche e azioni dei nostri sindaci dovrebbero andare in questa direzione, per invertire, nel limite delle loro possibilità, quel moto che rema contro a tanti casentinesi…
In direzione ostinata e contraria, cantava De André… In Casentino, ne sappiamo qualcosa!
(editoriale del numero 348, ottobre 2022 di CASENTINO2000)