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sabato, 5 Ottobre 2024

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Mare, mare!… Il sogno di Letizia

di Federica Andretta – «Mare, mare, mare. Sai che ognuno c’ha il suo mare dentro al cuore, sì. E che ogni tanto gli fa sentire l’onda. Mare, mare, mare. Ma sai che ognuno c’ha i suoi sogni da inseguire, sì…». Mentre preparo la mia intervista la canzone, o meglio, il tormentone degli anni ‘90 di Luca Carboni risuona ininterrottamente nella mia testa; per me resta sempre una canzone top che non passerà mai di moda, un ricordo indelebile della mia infanzia che associo quasi inevitabilmente al mare, in particolare alla Riviera Romagnola dove da piccola ho trascorso gran parte delle mie vacanze estive.

Il mare suscita, almeno per me, un senso di libertà, un luogo ristoratore, un balsamo anti-stress, la cura a quasi tutti i mali (magari fosse proprio così!). E allora ecco che ogni estate non si chiamerebbe Estate, se non la passassi almeno un giorno sulla Riviera Romagnola.
La stessa Riviera che anche la protagonista di questo nostro servizio, Letizia Milani, ha scelto non solo come meta delle vacanze estive ma soprattutto come meta di vita.

Letizia, ci parli di lei.
«Sono nata a Bibbiena, 30 anni appena compiuti; ho vissuto in Casentino fino a 22 anni. Da 7 anni lavoro nella ristorazione: ho cominciato come cameriera, poi barista e responsabile di bar e da quest’anno io e il mio compagno Luigi abbiamo deciso di aprire una nostra attività, prendendo in gestione il bar ristorante di uno stabilimento balneare di Pinarella di Cervia, il Bagno Solaris (n. 81/82)».

Come e quando è nata l’idea di aprire un’attività tutta sua?
«L’’idea di aprire un’attività è sempre stata una cosa che mi “frullava” in testa da quando ho cominciato a lavorare nel turismo e nella ristorazione; mi ha sempre affascinato, oltre al lavoro vero e proprio, l’aspetto della “gestione” che c’era dietro e quando abbiamo avuto l’occasione di provarci abbiamo pensato: perché no!».

Come mai ha deciso di cambiare Regione e spostarsi nella Riviera Adriatica, precisamente a Cervia?
«Ci sono praticamente cresciuta. Fin da piccola con i nonni trascorrevo le vacanze qui, l’ho sempre considerata una seconda casa. Nel 2016 insieme a mia sorella, durante il periodo universitario, abbiamo deciso di provare a fare “la stagione” e abbiamo trovato entrambe lavoro in uno stabilimento balneare di Cervia. È stato amore a prima vista. L’idea di lavorare al mare mi piaceva per cui ho continuato negli anni a lavorare sempre nella zona fra Cervia e Milano Marittima. Dal 2021 io e il mio compagno abbiamo scelto Cervia, a metà strada fra la sua regione, l’Abruzzo, e la mia come posto dove vivere.
Un po’ per motivi di lavoro, un po’ perché abbiamo trovato, almeno per adesso, il posto giusto per noi dove vivere, in linea con la nostra vita. Lavoriamo intensamente, in mezzo alle persone, nel caso per 12-13 ore al giorno per tutta l’estate, e d’inverno ci godiamo il riposo di un paese che però mantiene comunque il suo fascino».

Durante questo suo percorso imprenditoriale ha dovuto affrontare anche qualche difficoltà?
«Sì e non poche. Sicuramente quelle di ogni attività che è agli inizi: la ricerca del personale, l’infinita burocrazia, le spese iniziali, i rischi e le responsabilità che quando lavori come dipendente non hai. Abbiamo chiesto un piccolo credito ma che ci è stato rifiutato, visto anche il fatto che eravamo due lavoratori stagionali, per cui abbiamo fatto da soli grazie anche alla fiducia e all’appoggio dei fornitori della zona che ci hanno reperito tutto il materiale e la materia prima per partire».

Ma veniamo al suo Bar-Ristorante…
«Essendo in uno stabilimento balneare è un’attività stagionale; i mesi più intensi sono giugno, luglio ed agosto ma la fase di apertura, con le pulizie e la riapertura del bagno, comincia a marzo e finisce ad ottobre».

Le manca il Casentino? Pensa di ritornarci?
«Certamente il Casentino mi manca, lì ho la mia famiglia, la casa, gli amici. Sono felice di essere cresciuta in Casentino. Cervia è zona frequentata e amata dai casentinesi quindi è come essere a casa!».

Che cosa direbbe ai giovani che come lei decidono di farsi strada nel mondo del lavoro come imprenditori?
«Di pensarci molto bene ma allo stesso tempo di lanciarsi e di provare; per me è ancora troppo presto per poter dare consigli, forse potrò rispondere a questa domanda fra 5 anni, se tutto andrà bene. Avere una persona di fiducia, un “socio” è una cosa che mi sento sicuramente di consigliare, per me è stato così».
E allora speriamo di risentirci fra 5 anni con tante buone notizie e sorprese e magari, perché no, proseguire questo nostro racconto con un secondo capitolo!

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