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martedì, 6 Maggio 2025
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PNRR, la fotografia delle cifre in Casentino

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di Mauro Meschini – Si parla da tempo del PNRR e di quello che potrebbe rappresentare per l’Italia e per i suoi territori. In questa estate la notizia che ha tenuto banco è stata la ridefinizione del piano attuata dal Governo che, nel concreto, si tradurrà in tagli consistenti a quanto previsto.

«Il dato di fatto che cogliamo dalla lettura del documento del Governo del 27 luglio per la cabina di regia è che su capitoli importanti per la Toscana vengono a mancare, nella sostanza, più di un miliardo di euro». Così il Governatore Eugenio Giani ha tradotto in cifre le modifiche annunciate dal Governo.

Non è un dato irrilevante considerato che, da quanto abbiamo raccolto sul sito openpnrr.it della Fondazione Openpolis, il totale delle risorse per i progetti previsti nella nostra Regione ammonta a circa 8 miliardi di euro. La discussione che si è aperta su questa revisione ci ha spinto a cercare di avere un quadro di quello che il PNRR potrebbe significare per il Casentino, in questa pagina trovate una tabella riassuntiva in cui, divisi per aeree di intervento, sono riportati il numero dei progetti e le risorse ad oggi previste per i territori della vallata, per la Provincia di Arezzo e per la Regione Toscana.

Premettiamo che sono cifre spesso arrotondate e che in più di un caso vedono progetti interessare più territori (per esempio, nel caso degli interventi per Cultura e Turismo, i 26 progetti indicati su Chiusi della Verna e Ortignano Raggiolo vengono presentati in forma aggregata).

In ogni caso questa, che vogliamo considerare una fotografia che ferma lo stato dell’arte al mese di settembre 2023, vuole essere una prima sintesi, in cifre, degli interventi che dovrebbero incidere e non poco anche sulla realtà della vallata casentinese.

Se questo avverrà davvero è certamente presto per dirlo, fondamentale sarà riuscire a portare a termine quanto previsto e, soprattutto, aver individuato realizzazioni in grado effettivamente di portare benefici alle nostre realtà.

Seguiremo l’evoluzione di questo percorso che, ad oggi, possiamo subito dire che in molti casi segna ritardi nei tempi di realizzazione.

L’israeliano Yoav Berger è il campione del mondo di forgiatura 2023

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Oltre 300 i fabbri che si sono sfidati con martello e incudine e tanta creatività sulle forge stiane. Ecco i risultati della prova iridata di Stia che si è conclusa ieri e tutti gli altri premi e riconoscimenti assegnati.

Campionato del Mondo di Forgiatura SINGOLO

  1. Yoav Berger (Israele) – Circle of life (nella foto) 2. Roman Kost (Ucraina) – Connection of differences 3. Martin Holl (Germania) – Together

Campionato del Mondo di Forgiatura GRUPPI

  1. Gruppo Germania 3 (Cartsens, Dirr, Upmann, Ludwing) – Puzzle 2. Gruppo Repubblica Ceca (Lubos, Tulis, Kucera, Soulup) – Memory of Santini 1723-2023 3. Gruppo International 1 (Chemin, Murphy, Rigolot, Sobieski) – Neuronal Connection

Gruppi FORUM

  • Gruppo Giappone capitanato da Yukio Kanari & C.
  • Gruppo Catalogna Francese capitanato da Bruno Vidal & C. (purtroppo non presenti alla premiazione)
  • Gruppo Scuola di Forgiatura di Stia

Menzioni Speciali per Lanificio Spazio Vuoto_Incubatore di Idee:

  • Niko Giordani (Italia) – Congiunzioni
  • Martino Stenico (Italia) – Dressage
  • Erel Shlomo (Israele) – Eschatology the connection of the religion

Concorso Internazionale di Progettazione e Disegno Pier Luigi della Bordella

  1. Antonio Caputo (Italia) – Stargate 2. Erel Shlomo (Israele) – Metal frame 3. Jim Deering – Stia lives in my mind’s eyes

Concorso Internazionale di Scultura

  1. Roman Kost (Ucraina) – Paper Plane 2. Richard Rulf (Rep. Ceca) – The Unbearable lightness of ring 3. Stefano Fagioli e Andrea Gianpreti (Italia) – Equilibrio

Bramito: Si avvicinano i giorni dei “re” del parco nazionale delle Foreste casentinesi

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Si avvicinano i giorni dei “re”del parco nazionale delle Foreste casentinesi.
Stima dei cervi e dei lupi del Parco nazionale: prorogato il termine delle iscrizioni al 10 settembre per permettere la gestione delle moltissime domande di partecipazione in arrivo.
Il 23, per gli iscritti, “Paolo dei lupi”, bellissimo spettacolo ispirato alla vita del biologo e poeta Paolo Barrasso, che partecipò all’ “Operazione San Francesco” (WWF Italia).

Con le prime notti fresche autunnali e gli embrionali viraggi caldi della foresta si preparano i giorni (e le notti) del cervo nobile e del lupo appenninico nel Parco nazionale delle Foreste casentinesi. Rispettando il ciclo delle stagioni e della vita dei selvatici ancora impressionante sarà lo sconvolgimento prodotto nel Parco dalla stagione degli “accoppiamenti” dei cervi, in un grande rituale di lotta e corteggiamento, accompagnato dall’eco del bramìto, lo sfoggio della “potenza” dei maschi sulla “scena” delle Foreste casentinesi.

Le iscrizioni per il censimento del cervo per l’anno 2023, aperte anche a semplici appassionati della natura – si chiuderanno il 10 settembre, invece del 6, come inizialmente previsto: moltissime sono le domande ed è richiesto un supplemento di tempo per gestirle in modo appropriato e permettere la perfetta organizzazione del poderoso evento di gestione faunistica partecipata in programma dal 21 al 23.

Il metodo “al bramìto”, applicato in ambienti ad alta densità di vegetazione, dove il riconoscimento visivo sarebbe impossibile, come in questo parco nazionale, coperto da circa il 90% di foreste. è stato ideato in Norvegia (Rolf Langvatn) nel 1977. E’ stato recepito dall’area protetta nel 2007. Non a caso il metodo è anche noto come “Casentinese”.

Circa settecento persone, suddivise in postazioni di due operatori, prenderanno posto in ogni angolo della millenaria foresta. Ne annoteranno il numero, la distanza e la direzione, per determinare, attraverso un algoritmo, il numero totale di cervi e la loro distribuzione.

Sarà realizzato anche il monitoraggio del lupo appenninico con la tecnica del wolf-howling, sotto il coordinamento del Reparto carabinieri Parco.

Alle 24 comincerà il “dopo bramito” presso le diverse strutture recettive. Parte integrante delle giornate di rilevazione, aperte a tutti, saranno le manifestazioni collaterali.
L’evento è realizzato in collaborazione con l’I.S.P.R.A., il Reparto carabinieri Parco, il Reparto carabinieri biodiversità di Pratovecchio, le Regioni Toscana ed Emilia Romagna, le Unioni dei Comuni Montani di Casentino, Valdarno e Valdisieve, gli ATC di Arezzo e di Forlì Cesena. E’ organizzato da D.R.E.Am. Italia per conto del Parco.
Nella mattina del 23 settembre i partecipanti al censimento potranno assistere, a Pratovecchio, al bellissimo spettacolo “Paolo dei lupi”. Per la regia di Roberto Anglisani, scritto e interpretato da Francesca Camilla D’Amico, è una produzione Bradamante Teatro/Florian Metateatro. Trae ispirazione dalla vita del biologo e poeta Paolo Barrasso, che partecipò, negli anni ’70, al primo progetto per la salvaguardia del lupo appenninico in Italia: l’ “Operazione San Francesco”, promossa dal WWF Italia.
Per iscriversi è necessario collegarsi al sito: http://cervo.parcoforestecasentinesi.it
Consultando il calendario “eventi” del sito del Parco nazionale si può rimanere aggiornati sul programma di escursioni organizzate: https://www.parcoforestecasentinesi.it/it/calendario-eventi
Per approfondire il cervo nel Parco si può visitare la sezione: https://www.parcoforestecasentinesi.it/it/il-cervo-nel-parco

Straccabike 2023, vince Chiarini

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Che Riccardo Chiarini abbia uno dei palmarès più fulgidi del panorama italiano della mountain bike è acclarato. Nel suo curriculum mancava però la Straccabike e per un corridore di Faenza che ha la sua base operativa proprio in Toscana era una mancanza da colmare. Chiarini c’è riuscito con la 31esima edizione della corsa di Pratovecchio (AR) che oltre a far parte del Tour 3 Regioni e del Bike Advisor Super Prestige riapriva le ostilità della Coppa Toscana Mtb dopo la lunga sosta estiva.

Sui 47 km per 1.550 metri del classico percorso aretino, Chiarini ha fatto valere la legge del più forte, con una fuga che lo ha portato a chiudere in 2h13’20” con 1’44” sul laziale Samuele Giuseri (Pesse Cycling Team), mentre terzo ha chiuso Marco Galeotti (Tutto Bike Team) a 3’26”. In campo femminile torna a vincere Silvia Scipioni che completa così la straordinaria giornata del Taddei Factory Team: 2h48’58” il suo tempo e un vantaggio di 2’32” su Elena Teoni (Mtb Race Subbiano) mentre terza è finita la campionessa uscente, Daniela Stefanelli (Team Cingolani) a 9’12”.

Nel percorso più breve, di 22 km per 650 metri, prima piazza per Giulio Brovelli (Biking Racing Team) in 59’21” davanti a Francesco Cenni (Gs Poppi Bp Motion) a 4’16” e a Alessio Brandini (Donkey Bike Sinalunga) a 4’28”. A Monica Petruccioli (Gs Poppi Bpp Motion) la prova femminile in 1h17’58”, seguita da Domenica Molinari e Elisa Campana, entrambe della Pol.Bikefan e entrambe a 37’50”.

Oltre 400 i biker che hanno portato a termine la corsa, senza contare non competitivi ed E-bike per un evento che prosegue nella sua tradizione di gara di riapertura della stagione toscana e non solo. Un grazie particolare va al Comune di Pratovecchio Stia, ai responsabili del Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna che ha ospitato il percorso di gara e a tutti coloro – e sono stati tanti – che si sono prodigati nella riuscita dell’evento, curando sia il percorso che i servizi di gara.

Appuntamento al prossimo anno, per una gara che non può mancare nell’agenda di ogni biker che si rispetti…

Ma dove è nato il Panno Casentino?

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di Anselmo Fantoni – Il Casentino è stata terra marginale, fatta di pinottolai, boscaioli e pecorai, e dove ci sono pecore non mancano latte, formaggi e lana. Siccome un tempo non c’erano problemi di rifiuti perché nulla veniva buttato, ogni cosa che la natura produceva veniva utilizzata e una volta finita la sua funzione veniva riutilizzata per altro, ma mai gettata. Gli armadi erano minuscoli, quando c’erano, i vestiti erano pochi; i tegami lo stesso, non c’erano batterie di novanta pezzi né credenze enormi per contenere stoviglie dalle mille forme e capacità. Tutto era parsimonioso ed essenziale, mia madre conobbe le banane a sedici anni! Avere beni a disposizione e trasformarli fu la conseguenza della rivoluzione industriale e anche qui da noi nacquero le prime industrie, le più importanti furono quelle tessili, a Soci con i Bocci e a Stia con i Ricci, vestigia di un passato che resiste parzialmente a Soci dopo il breve sussulto di fine XX secolo.

Da un po’ di tempo si fa un gran parlare di Panno casentino, e la nuova spinta commerciale, grazie anche alle diatribe che rischiavano di veder sparire la sua produzione, ha innescato una corsa ad accaparrarsi la sua paternità, ricercando la sua radice che però dai documenti fin qui analizzati sembra non volersi far trovare. Ne abbiamo parlato con Massimo Savelli della T.A.C.S. in quel di Stia e la chiacchierata amichevole non ha purtroppo risolto l’enigma, forse. Sono molte le famiglie in Casentino che hanno masticato fragole selvatiche, funghi e mirtilli insieme al “pan di legno” ovvero le castagne, prodotti che hanno sfamato generazioni intere pur essendo, a parte le castagne, regalati dai nostri boschi in maniera copiosa. Molte di queste famiglie hanno respirato spelo, un residuo della lavorazione della lana, e accarezzato i morbidi riccioli di un tessuto unico e cromaticamente simpatico.

È stato così anche per Massimo che fin da bambino ha sempre convissuto col ricciolo, raccontato dagli avi fino a farne un mestiere, un lavoro, un’azienda. Per lui questo prodotto unico è nato a Stia ma ricordiamo che Ricci e Bocci erano parenti, si saranno ritrovati qualche volta a pranzi familiari in cui avranno discusso di come sviluppare non solo le produzioni ma anche le vendite di tessuti, se erano parenti avranno sperimentato sinergie per prosperare. Le capacità produttive erano enormi per il tempo, piccolissime se paragonate a quelle odierne, a Stia si lavoravano tessuti un poco più pregiati, compresi anche dei broccati, ma tra di loro i lanifici si confrontavano certamente.

Se però questo tessuto unico si chiama Casentino vorrà pur dire qualcosa, forse la sua nascita è avvenuta proprio grazie alla collaborazione tra le due storiche famiglie é quindi patrimonio di entrambi, quello che Soci e Stia dovrebbero riscoprire, una nuova sinergia tra i vari attori per ricostituire un polo produttivo che rimarrà comunque l’espressione di una realtà di nicchia, il Panno non potrà mai essere un prodotto per tutti, un po’ come il nostro territorio. Siamo un insieme di qualità, un patrimonio limitato nello spazio e nel tempo, diviso tra modernità e tradizione, particolarità e comunione, contraddittorio e affascinante. Forse, più che guardarsi indietro alla ricerca delle radici di un prodotto sarebbe il caso di guardare al futuro spingendo di più sulla collaborazione tra privati e anche istituzioni per creare un’alternativa stabile allo sviluppo produttivo nella nostra bellissima valle.

E se poi il Panno fosse nato a Pratovecchio? Ma di questo ne parleremo prossimamente.

Un percorso di figure fantastiche nel bosco di Raggiolo

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di Lara Vannini – Ci sono ricerche costanti nella vita dell’uomo, domande che, nei secoli, hanno avuto più di una risposta mai totalmente esaustiva. Il rapporto tra corpo e psiche è da sempre tema di discussione tra le varie discipline che si interrogano su come l’uno influenzi l’altra, e soprattutto su come noi esseri umani interpretiamo la nostra presenza nel mondo.

Scienza, filosofia, storia e tradizioni, oggi molto è stato scoperto della relazione che ha l’uomo con la propria interiorità e il mondo eppure, abbiamo sempre bisogno di credere in qualcosa che va aldilà della razionalità, sembra quasi una necessità, un bisogno a cui nessuno prima o poi riesce a sfuggire. La ricerca dell’armonia ad esempio è da sempre oggetto di studio per l’uomo, il momento esatto in cui le forze di Bene e di Male sono in perfetto equilibrio, e noi ci troviamo in sintonia con la nostra interiorità e la Natura.

Spesso ci domandiamo quanto il passato possa influenzare il nostro stato di benessere e quanto è influente l’ambiente che ci circonda. A Raggiolo, Giuseppe e Renato Giovannuzzi, appassionati di storia, tradizioni, Natura e lavori manuali, da diverso tempo, hanno deciso di trasformare un bosco di loro proprietà in un luogo magico dove chiunque lo desideri, possa passeggiare immerso nella natura tra figure fantastiche e luoghi simbolo della vallata casentinese.

Il “Sentiero dell’Armonia”, come è stato chiamato il bosco di Giuseppe e Renato sarà ufficialmente inaugurato oggi 2 settembre 2023 alla presenza del Sindaco Emanuele Ceccherini, del vescovo di Arezzo, di alcuni rappresentati della Regione e di tutti i paesani ai quali è dedicato il parco naturalistico. Giuseppe infatti tiene a precisare che tutto il lavoro svolto per la realizzazione delle figure lignee presenti lungo il percorso e le storie che da esse derivano, sono prima di tutto per un omaggio alle proprie radici casentinesi, mantenere vivi i luoghi ricchi di storie e tradizioni, far si che la tanto preziosa memoria storica sopravviva nel tempo e anzi possa essere una base evergreen su cui innestare i progetti per il futuro.

Quali sono le nuove istallazioni presenti sul sentiero? «Devo fare una premessa: tutto il sentiero e le sculture lignee che si trovano luogo il percorso, sono riferimenti al nostro territorio ma anche a tradizioni di altre parti d’Italia e del mondo, perché non dobbiamo mai dimenticare che la nostra storia è legata indissolubilmente a quella degli altri. Se pensiamo che gli antichi romani hanno viaggiato in lungo e in largo, inglobando e ottimizzando scoperte di altri popoli, possiamo immaginare come nessuno di noi possa sentirsi isolato nel proprio territorio. In questo senso, una figura ricorrente lungo il percorso è lo gnomo. Questo personaggio fantastico, ha origini nord europee ma in alchimia fu il medico Paracelso che lo citò nei sui scritti della seconda metà del 1400 come spirito appartenente alla terra con poteri sovrannaturali. Lo stesso termine gnomo deriva dal greco “gnosis” che si traduce in conoscenza, quindi in effetti creature ad un livello di sapienza superiore al comune essere umano. Con il tempo gli gnomi sono diventati protagonisti del folklore e di tutte le storie che riguardano i boschi e i loro abitanti. Come è noto gli gnomi portano il classico cappello a punta e ogni colore corrisponde ad una fortuna specifica. Una delle novità del «Sentiero dell’Armonia» è rappresentata dal Presepe degli gnomi che si trova alla fine del sentiero in un’ampia area aperta. Accanto al Presepe è presente un albero le cui radici rappresentano le tre religioni rivelate mentre le palline sempre di legno rappresentano le bandiere di molti stati del mondo. Il Presepe degli gnomi che già di per sé racchiude profondi significati, è costituito da 33 figure lignee come gli anni di Cristo, gli gnomi stessi hanno altezze ed espressioni differenti. C’è lo gnomo “scettico” ad esempio, colui che è incuriosito ma non vuole credere a nulla, e lo gnomo che si gira dall’altra parte. Ci sono anche gnomi interessati e partecipi così come sono gli infiniti atteggiamenti che riguardano la nostra umanità».

Ci parli delle figure fantastiche lungo il percorso. «Una delle figure lignee più complesse che ho realizzato è stato il drago presente nelle raffigurazioni che hanno come protagonista l’Arcangelo Michele, il Santo Patrono di Raggiolo. Questa installazione lignea è alta ben 260cm per 16 quintali e lunga 11m. Il Drago di San Michele è una rappresentazione allegorica della vittoria del Bene sul Male ed è una scultura che anche artisticamente è stata apprezzata da più di un visitatore. Nel tempo ho realizzato anche la figura di San Michele che a fianco del drago spicca con le sue ali di color giallo ed è una delle figure più emblematiche della dura lotta contro le forze del male o se vogliamo contro i sentimenti più contrastanti presenti in noi stessi.

Due figure emblematiche della lotta fra il Bene e il Male sono il serpente tentatore del Paradiso terrestre e il gatto nero. Generalmente quest’ultimo viene associato a streghe e ritualità magiche, ma l’idea che il gatto nero porti sfortuna ha un’origine molto più concreta. Quando i Saraceni approdavano sulle coste italiche in attesa di depredarle, generalmente attraccavano le loro imbarcazioni la sera per entrare in azione il mattino seguente. Quando i pirati scendevano dalle navi generalmente erano presenti una gran quantità di topi che iniziavano a girare per i villaggi limitrofi in cerca di cibo. Nel momento in cui le persone iniziavano a vedere un gran numero di gatti che stazionavano verso il porto in cerca dei topi, significava che qualche nave di pirati saraceni era approdata pronta a saccheggiare l’intero villaggio».

Quali sono i luoghi simbolo lungo il percorso? «Oltre a godere del benessere che solo una passeggiata nel bosco può regalare, lungo il sentiero ci sono dei luoghi molto importanti dal punto di vista storico: la Palaia e il Castagno dell’Ospedale. Sono due aree legate ad eventi tragici ma oltremodo significativi. Nella zona detta “la Palaia”, tra l‘800 e il 1300 d.c., avvenne il cosiddetto “impalamento” dei condannati a morte. Il malcapitato veniva issato su un palo che lo perforava da parte a parte per una morte tragica e dolorosa. Anche l’area definita “Castagno dell’Ospedale” è un luogo fortemente evocativo ed è presente al termine del percorso dove si trova una piccola casina di legno che io stesso ho intagliato con numerosissime teste di personaggi fantastici. La zona “Castagno dell’Ospedale” intorno al 1320 d.c. fu adibita a lazzaretto per gli appestati del Casentino. Come è noto nel lazzaretto venivano portate le persone che avevano contratto la peste per non essere loro stesse veicolo di contagio. Un luogo si dice ancora “carico delle presenze spirituali” di chi purtroppo morì in condizioni tragiche».

Parliamo del Castagno. «Il Castagno è una pianta molto cara alle radici di noi Raggiolatti e l’etimologia del termine ha una storia molto curiosa. Si dice infatti che una Ninfa di Artemide chiamata Nea, una sera nel tentativo di scappare dalla violenza di Zeus che voleva approfittare di lei, si rifugiò nella rientranza di un albero cavo e visto che la fanciulla oltre ad essere bella era anche “casta”, la pianta prese il nome di Casta-Nea da cui poi il sostantivo Castagno. Dalla storia del lazzaretto, la leggenda della Ninfa di Artemide, ma anche dal ruolo che hanno avuto le castagne nell’alimentazione contadina, il Castagno è una pianta che simbolicamente rappresenta un concetto di protezione per l’essere umano. Come è noto Raggiolo è anche definito il “paese dei corsi” e questo legame storico con la Corsica deriva proprio dalla ripiantumazione dei Castagni.

Intorno al 1300 il conte Guido Novello dei conti Guidi, realizzò a Raggiolo un importante centro per la lavorazione del ferro e la produzione di armi. A causa di ciò avvenne un diboscamento selvaggio di intere foreste costituite da Quercia, Cerro e Carpano, che furono trasformate in carbone, necessario per la lavorazione metallurgica. Quando l’attività venne dismessa furono ripiantati dei castagni e deciso dall’allora potere politico di far arrivare dalla Corsica intere famiglie specializzate nella lavorazione dei castagni. Queste famiglie arrivarono dai villaggi vicino a Corte e fu offerto loro sia l’alloggio che 800 ettari di terreno da lavorare gratuito per 100 anni. Ancora oggi a Raggiolo esistono famiglie i cui avi provengono dalla Corsica ed è curioso sapere che la toponomastica dei luoghi di Raggiolo è la stessa di quella presente in Corsica nell’area intorno a Corte».

Il “Sentiero dell’Armonia” nel futuro… «Da quando io e mio fratello abbiamo iniziato a realizzare il “Sentiero dell’Armonia” con le sue sculture lignee e le varie aree boschive dedicate, le presenze dei visitatori sono via via aumentate fino ad arrivare a oltre 6.000 nel 2022. Questi numeri ci fanno molto piacere perché come ho già detto il Sentiero è prima di tutto un luogo di pace e benessere dove le persone vengono a passeggiare, sostare per qualche ora e immergersi nella bellezza della Natura e nelle storie fantastiche presenti lungo il percorso. Il Sentiero dell’Armonia si lega anche ad un libro da noi realizzato chiamato “Le vie del Bosco” un insieme di racconti e di itinerari che copre un’area di circa 4.000 ettari da Raggiolo alla Croce del Pratomagno, e fa rivivere la quotidianità del passato quando il bosco era l’ambiente più frequentato dai nostri predecessori».

Da non perdere a settembre in Casentino

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Da Giovedì 31 al 3 settembre. “XXVa Biennale Europea d’Arte Fabbrile – XI° Campionato del Mondo di Forgiatura”. Info Ass. Autonoma Biennale Arte Fabbrile 366 3052558 – info@biennaleartefabbrile.it – www.biennaleartefabbrile.it

Venerdì 1 – ore 16. «Io sono un asino e me ne vanto!» -»E io sono un pony da favola!» esperienza per bambini con asini e pony. Az. Agricola Fattoria FiammaSole – Castel San Niccolò. Info e prenotazioni: www.apassolentointoscana.it – 340.5252454 – 346.8322791

Venerdì 1. “Festa Finestate”, notti di vino, notti divine, degustazione di calici sotto le stelle nelle vie del centro storico accompagnato da assaggi e musica. Subbiano

Da Venerdì 1 a Domenica 3. “Festa di Finestate”. Gastronomia casentinese e tanto altro. Oratorio di Soci Sabato 2 – ore 17,30. «Connessioni», inaugurazione della mostra bipersonale di Laura Serafini ed Elisa Zadi. Poppi, Galleria San Lorenzo Arte. Ingresso libero

Sabato 2 – ore 18. «Camminando con… le Stelle: Lupi e Stelle a Moggiona». Ore 18.00 Ritrovo a Moggiona davanti al bar d el paese. Visita alla “Stanza del Lupo”. Apericena a cura della Proloco di Moggiona. A seguire breve passeggiata nel Sentiero del Lupo e osservazione del cielo. Costo € 5 – Gratuito bambini sotto i 7 anni.

Sabato 2. “Arrivederci estate”. Circ. M.C.L. Pieve Pontenano Sabato 2. “Serata da ballo con cena”. Poppi, circolo Kontagio

Sabato2 e Domenica 3. “Festa Finestate”, con fiera del bestiame, motoraduno, spettacoli, ballo e ristorante. Subbiano.

Domenica 3. «C’era una volta la fiera in Prato». Prato di Strada. Associazione culturale Festa della Ciliegia

Domenica 3 – ore 9.30. “Straccabike gran fondo di mountain bike”. Pratovecchio. Info G.S. Avis Pratovecchio 3478531794 – info@straccabike.it

Domenica 3 – ore 9,30/12,30. «Immersione nel Bosco di Luce» esperienza non adatta ai bambini. Az. Agricola Fattoria FiammaSole – Castel San Niccolò. Info e prenotazioni: www.apassolentointoscana.it – 340.5252454 – 346.8322791.

Domenica 3 – ore 10,45. Accademia Casentinese. «SOLE E SIMBOLI – gli zodiaci di San Miniato a Monte e del Battistero di Firenze» con Simone Bartolini, cartografo Direzione geodetica IGM. Borgo alla Collina Esposizione Disegni della cupola di Santa Maria del Fiore di Roberto Corazzi.

Domenica 3 – ore 11. “Tour Castello – estate”. Poppi Domenica 3 – ore 18. “Concerto di settembre della filarmonica Enea Brizzi”. Pratovecchio, Borgo Mezzo. Info: 3497345840 – filarmonica.brizzi@gmail.com

Domenica 3. Associazione Casentino Musica. «AperiJazz» aperitivo accompagnato da band jazz. Becarino

Da Domenica 3 a Martedì 5. “Festa Triennale del SS. Crocifisso”. Pratovecchio, centro storico e vie del paese Info: parrocchia.pratovecchio@gmail.com

Da Giovedì 7 a Sabato 9. “Festa dei Fochi”. Badia Prataglia

Da Venerdì 8 a Domenica 10. “Festa di Finestate”. Gastronomia casentinese e tanto altro. Oratorio di Soci Sabato 9 – ore 18. «Concerto del gruppo da camera di accademia fiorentina musicarea», a cura dell’Accademia fiorentina MusicArea con Andrea Farolfi, violino. Con aperitivo. Poppi, Galleria San Lorenzo Arte. Costo €. 15. Pren. obbligatoria

Sabato 9. “Festa sociale dei donatori AVIS”. Faltona, Area Feste. AVIS Comunale di Talla

Sabato 9 – ore 21.15. “Concerto d’estate”. Teatro comunale di Stia. Info: Filarmonica G. Trapani e Musicaint 3343386567

Sabato 9 e Domenica 10. “Festa Finestate”, con mercatino del tempo che fu, rievocazione della festa dell’uva, spettacoli, ballo, ristorante. In chiusura fuochi d’artificio. Subbiano. Domenica 10. “Trail del Falterona”. Evento competitivo di trail running 14 – 25 – 45 km e camminata guidata sul percorso della 14 km. Info G.S. Avis Pratovecchio 3392920962 falteronarunners@gmail.com

Domenica 10 – ore 10,45. Accademia Casentinese. «Poesia e mistica: Idilio dell’Era» con Francesco Rossi, insegnante.

Domenica 10. «Segnali di fumo festa del carbonaio». Cetica. Proloco «I tre confini» di Cetica

Domenica 17. “Pratovecchio XCO”. Gara crosscountry cat. allievi-esordient -giovanissimi. Pratovecchio, campo scuola mtb. Info G.S. Avis Pratovecchio 345 0431854 – info@straccabike.it

Domenica 17 – ore 9,30/12,30. «Immersione nel Bosco di Luce» esperienza non adatta ai bambini. Az. Agricola Fattoria FiammaSole – Castel San Niccolò. Info e prenotazioni: www.apassolentointoscana.it – 340.5252454 – 346.8322791.

Sabato 16/Domenica 17. «Fotoconfronti 2023 – VIIIa biennale dei giovani fotografi italiani». CIFA di Bibbiena. Info: tel.0575.1653924 – segreteria@centrofotografia.org

Domenica 17 – ore 10,45. Accademia Casentinese. «Il 500 tra letteratura e storia: la madama e la loca come spunto di riflessione» con Andrea Matucci, Università di Siena – Scienze dell’antichità, filologiche-letterarie.

Domenica 24. «Sorvolo castelli». Raduno per sorvolo sui castelli del Casentino. Campo Volo. Info: Gruppo Volo Casentino APS, esassoli@alice.it – 3339000733

Domenica 24 – ore 9.30/16. “Tra castello e sorgente”, escursione alle pendici del monte Falterona con interventi di esperti dantisti preceduta da visita guidata in costume d’epoca al centro multimediale dantesco. Costo €. 20. Info e prenotazioni 3200676766 prenotazioni@altertrek.it

Domenica 24 – ore 10,45. Accademia Casentinese. «La ricostruzione dei confini storici della Foresta Casentinese» con Massimo Ducci, medico – presidente del Gruppo Archeologico casentinese. Borgo alla Collina

Domenica 24. «Festa dell’Uva e mercatino del Calcit». Piazza Mazzini, Rassina

Domenica 24 – ore 16,30. «Laboratorio di pittura per ragazzi – autoritratto», per ragazzi e ragazze 7-13 anni. Poppi, Galleria San Lorenzo Arte. Costo €. 15, mat. incluso. Pren. obbligatoria

Venerdì 29. “Fiera di San Michele”. Pratovecchio

Sabato 30/Domenica 1. «Hannibal’s Crossing Chiusi della Verna 2023», Campionato Italiano FIOCR Chiusi della Verna. Associazione Commercianti 2023

Scarica gratis il libretto con gli eventi dell’estate casentinese https://www.casentino2000.it/…/Eventi-in-Casentino-2023

È in edicola CASENTINO2000 di Settembre!

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«…Cosa sono? Adesso non lo so / Sono un uomo, un uomo in cerca di sé stesso»… Abbiamo preso a prestito “Impressioni di Settembre”, la mitica e stupenda canzone, uscita nel 1972, della Premiata Forneria Marconi, e questi versi per parlare del mese che segna la ripartenza per tante cose e tanti progetti. Ma i versi della PFM, come i primi venti che ci riportano alla mente l’imminente autunno, ci ricordano che la precarietà regna sovrana anche a queste latitudini, anche in questa valle.

Settembre è mese di una felicità sommessa… Come canta Jovanotti in un’altra celebre canzone: «Prima che il vento si porti via tutto / E che Settembre ci porti una strana felicità…»

Lasciamo da parte queste divagazioni settembrine ed inoltriamoci nel Numero 358, ricco come sempre di articoli, suggestioni, spunti, idee. Intanto si parte con le cifre destinate dal PNRR al Casentino. Saremo in grado di spenderle e, soprattutto, di farlo bene? Il Badalischio ci porta poi a Corsalone. Vi ricordate la pista di Go Kart?… Oggi è abbandonata e tristemente chiusa. Siamo vicini alla ex Sacci… Un altro «mostro» casentinese incombe?…

Si prosegue con un articolo sulla sanità e sulla “fuga” dei medici dalla nostra valle. Prendendo esempio dalla campagna lanciata per reclutare medici per l’ospedale dell’Isola d’Elba, perché non riproporla per la nostra vallata?

Continua anche in questo numero del giornale la nuova grande rubrica, già molto seguita; “Idee per il Casentino”, un’iniziativa “politica” per contribuire a superare l’apatia e il vuoto di progetti e prospettive che interessa la nostra vallata: questo mese gli interventi di Federico Dini e Gianni Marmorini. Nuovo appuntamento con “Trasportare Il Casentino”, storia, cronaca ed attualità dell’autotrasporto di vallata a cura di “Quelli della SS71”, rubrica curata dai camionisti del Casentino. Perchè “oggi guidare un camion vuol dire sempre di più competenza, puntualità, capacità e rispetto delle regole.”

E si va avanti con tantissimi altri argomenti. Segnaliamo tra gli altri: giovani e lavoro stagionale con un’intervista a Marco Rossi della CGIL, a Poppi con il progetto culturale per dare nuova vita all’ex Ospedale di Santa Maria nel centro storico, tre articoli che riguardano la sicurezza a Bibbiena e Subbiano e quella che si insegna nelle scuole. 

La bella storia di Elena Acciai: dal disegno per gioco, alle creazioni artistiche proposte attraverso vari canali online. E poi il “Sentiero dell’Anima” a Raggiolo, la ricerca sulle origini del Panno, i pescatori casentinesi e anche la scoperta nella nostra valle degli… origami!

Come sempre poi troverete in CASENTINO2000 l’immancabile la rubrica del Canile del Casentino; le vostre lettere sulla rubrica Blocknotes e ancora CGIL SPI Informa e Cosa Bolle in Pentola che ci propone un piatto iconico, i tortelli di patate. E poi la pagina Agroalimentare a 360° curata dalla Coldiretti di Arezzo, le pagine sull’ambiente sulla peronospera della vite, Sguardi Oltre il Crinale, Il Giro in Bici, con l’ennesima bella gita in bike e Archeocasentino al Lago degli Idoli.

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600 iscritti alla Straccabike

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A pochi giorni dal via, la Straccabike ha già fatto gol, raggiungendo la ragguardevole cifra di 600 iscritti per la sia 31esima edizione, prevista per domenica prossima a Pratovecchio. La sfida riapre le ostilità della Coppa Toscana Mtb, che dopo la prova aretina avrà altre tre gare nel suo calendario concludendosi alla metà di ottobre. La Straccabike ha però valenza anche per il Tour 3 Regioni e il Bike Advisor Super Prestige, a conferma del valore che la competizione riveste nel panorama nazionale.

Francesco Failli e Daniela Stefanelli sono i campioni uscenti della prova, articolata su un percorso di 47 km per un dislivello di 1.550 metri che offrirà nella sua prima parte la salita principale, ai 1.300 metri del Monte Tufone dopo ben 7 km di ascesa. Previsto anche il percorso per non tesserati, di 22 km per 650 metri. Epicentro della corsa è Via Fiorentina, da dove verrà dato il via alle ore 9:30.

Al Campo Sportivo Kausen si potranno ritirare numeri e pacchi gara già al sabato, dalle 15:00 alle 19:00 oppure domenica dalle 7:00 alle 9:00. Le iscrizioni sono ancora aperte, al costo di 35 euro fino a venerdì mentre nel weekend il presso sale a 40 euro. Per i cicloturisti il costo è di 30 euro, per le società un’iscrizione gratuita ogni 10. A partire dalle 12:00 pasta party all’interno del quale si svolgeranno le premiazioni. Appuntamento a domenica per una gara tutta da gustare.

Per informazioni: Gs Avis Pratovecchio, www.straccabike.it

Domani a Stia inizia il campionato mondiale di forgiatura

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Ormai ci siamo per l’inizio dell’11° Campionato del mondo di forgiatura in occasione della 25esima edizione della Biennale d’Arte Fabbrile. Da domani oltre 300 fabbri provenienti da Paesi di tutto il mondo si sfideranno a colpi di martello su forge infuocate per giorni dall’alba a notte fonda per il titolo di campione del mondo di forgiatura. Sarà questo uno degli eventi maggiori che farà della cittadina casentinese, la capitale internazionale del ferro battuto.

La Biennale Europea d’Arte Fabbrile di Stia, organizzata dall’Associazione autonoma per la Biennale d’arte fabbrile, è la più tradizionale manifestazione sul ferro battuto che si tenga con regolare cadenza in Italia fin dal 1976; la più antica delle mostre d’artigianato artistico del ferro forgiato che con continuità si tengono in tutto il mondo.

Durante la rassegna, oltre all’undicesimo campionato del mondo di forgiatura (piazza Mazzini), il decimo Concorso internazionale di progettazione e disegno Pier Luigi della Bordella, il quarto Concorso internazionale di scultura, lo spazio espositivo collettivo a disposizione dei maestri del ferro battuto nell’ex Lanificio e il quinto Concorso di fotografia Rossana Molinatti.

www.biennaleartefabbrile.it

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