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martedì, 6 Maggio 2025
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Una carriera nella fotografia è possibile?

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Bibbiena (AR) – la Città della Fotografia – ospita, dal 15 al 17 Settembre prossimi, nell’ambito della manifestazione FotoConfronti, l’8° edizione della Biennale dei Giovani Fotografi Italiani, il concorso fotografico organizzato dalla FIAF – Federazione Italiana Associazioni Fotografiche riservato sia alle Autrici ed Autori under 30, selezionati a seguito di un’apposita call lanciata nella scorsa primavera, sia agli studenti di Scuole ed Accademie di Fotografia che presentano una selezione delle opere dei propri allievi, realizzate con il coordinamento dei docenti stessi.

Tantissimi gli eventi e le iniziative in programma, a partire dalla presentazione degli autori e delle scuole partecipanti alla Biennale e l’inaugurazione della Mostra “Dentro e Fuori” con i lavori dei Vincitori dell’8° Biennale Giovani Fotografi Italiani, presso il CIFA – Centro Italiano della Fotografia d’Autore.

I partecipanti alla Biennale hanno dovuto cimentarsi, quest’anno, sul tema della dicotomia tra gli spazi dell’esistenza e sull’approccio alla fotografia pensato come mezzo di autoespressione e specchio che riflette il ritratto dell’artista o, in contrapposizione, come un metodo di esplorazione della realtà esterna, una finestra attraverso la quale si può conoscere meglio il mondo.

Come nelle precedenti edizioni, due sono le caratteristiche che contraddistinguono la Biennale Giovani Fotografi Italiani: la prima è che l’invito alla partecipazione è rivolto sia a singoli autori indipendenti che alle scuole d’arte e fotografia, con la particolarità che queste si presentano con lavori di singoli allievi collettivamente coordinati e indirizzati da un proprio docente.

La seconda è che gli autori sono invitati a pensare il prodotto finale della propria creazione, la sua esposizione al pubblico, in modo tale che tenga conto delle possibilità e dei limiti dello spazio a disposizione, nel caso specifico, essendo il CIFA l’ex carcere mandamentale di Bibbiena, gli spazi dedicati a ciascun Autore sono appunto una cella dell’edificio. Questa autonomia e responsabilità dell’autore nei confronti della presentazione della propria opera al pubblico assume anche un preciso contenuto formativo in quanto lo impegna a concepire il lavoro in modo completo dalla parte ideativa fino a quella espositiva.

Nel corso della Manifestazione, Claudia Ioan, Fotografa professionista e Direttrice DiD – Dipartimento Didattica FIAF, in conversazione con i docenti delle scuole partecipanti all’8ª Biennale dei Giovani Fotografi Italiani farà il punto sull’orizzone della Fotografia e le esperienze e opportunità per i giovani di investire nella carriera di fotografo (sabato 16 settembre, ore 18.00, CIFA).

“Il panorama dell’immagine è ampio e articolato, e le opportunità per i giovani fotografi di investire sulla Fotografia e tradurla in scelta di vita si sono moltiplicate” spiega Claudia Ioan. “L’offerta formativa delle Scuole di Fotografia consente agli studenti di costituirsi una solida base per intraprendere una carriera come fotografi nel campo del professionismo e dell’arte. Le Scuole sono tra i luoghi primari per l’acquisizione delle conoscenze e degli strumenti necessari ad affrontare la realtà attuale del nuovo millennio, con l’attenzione puntata alle tendenze per il futuro del visivo”.

Nel weekend si terrà anche la settima tappa della XVIII edizione di “Portfolio Italia – Gran Premio Fujifilm”, la manifestazione fotografica itinerante che, attraverso una serie di tappe in tutta Italia, da maggio ad ottobre, va alla ricerca dei portfolio fotografici più apprezzati nel nostro territorio, raccogliendo ventidue finalisti i cui lavori saranno poi esposti in una mostra nazionale presso il CIFA – Centro Italiano per la Fotografia d’Autore a Bibbiena (AR).

Questo il programma completo del 24° FotoConfronti: 

Venerdì 15 Settembre

  • Ore 20.00: Inaugurazione mostre Biennale OFF (Chiostro di San Lorenzo e Galleria Parentesi)

Sabato 16 Settembre

  • Ore 10.00/12.40 e 15.00/17.40: letture Portfolio Italia- Gran Premio Panasonic – presso CIFA
  • Ore 16.00: Silvano Bicocchi presenta Nel mio cerchio, monografia dell’Autore dell’Anno FIAF 2023 Umberto Verdoliva
  • Ore 18.00: Fotografia e Futuro – Claudia Ioan in conversazione con i docenti delle Scuole e delle Accademie partecipanti all’8^ Biennale dei Giovani Fotografi Italiani.
  • A seguire, presentazione autori e scuole partecipanti all’8ª Biennale dei Giovani Fotografi Italiani e inaugurazione mostra “Dentro e Fuori” 8^ BIENNALE GIOVANI FOTOGRAFI ITALIANI  (16 settembre / 12 novembre, Centro italiano della Fotografia d’Autore – CIFA – via delle Monache 2 – Bibbiena (AR)

Domenica 17 Settembre

  • Ore 09.40/13.00: letture Portfolio Italia- Gran Premio Panasonic – presso CIFA
  • Ore 11.00:LA FOTOGRAFIA CONTEMPORANEA TRA TECNOLOGIA E ARTE di Claudia Ioan – Riflessioni su tendenze e linguaggi visivi del nuovo millennio
  • Ore 15.00: IMAGINE. FRA FOTOGRAFIA E INTELLIGENZA ARTIFICIALE di Filippo Venturi  – L’incontro è focalizzato sul rapporto tra fotografia e intelligenza artificiale. Esamineremo diverse casistiche che negli ultimi mesi hanno avuto un impatto significativo nel panorama della fotografia e non solo. Affronteremo sia i timori legati a questa nuova tecnologia sia le potenzialità che essa porta con sé. Il docente presenterà alcuni dei suoi progetti, descrivendo le metodologie adottate e spiegando il percorso che lo ha portato a integrare l’intelligenza artificiale nei suoi lavori.

DOVE: Centro Italiano della Fotografia d’Autore – CIFA –  via delle Monache 2 – Bibbiena

LETTURE PORTFOLIO ITALIA PRENOTABILI QUI: https://fotoconfronti.fiaf.cloud/

Considerazioni sul nuovo asilo di Pratovecchio Stia

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Come certamente è noto, a Pratovecchio Stia è in costruzione da circa due anni una nuova struttura presso la cittadella scolastica, destinata a sede dell’asilo pubblico “Luciano Ghelli”.

Con l’approssimarsi del nuovo anno scolastico, nei pomeriggi di mercoledì 6 e giovedì 7 settembre abbiamo partecipato come di consueto alle riunioni di presentazione presso la sede dell’I.C. Alto Casentino, nelle quali sono state comunicate dalle docenti l’organizzazione delle attività, gli aspetti legati alla didattica e, soprattutto, sono state date indicazioni riguardo al trasferimento nel nuovo plesso: le lezioni inizieranno, come da calendario scolastico, venerdì 15 nel vecchio plesso per poi spostarsi nel nuovo dal successivo lunedì 18. Ci è stato spiegato che i lavori sono proceduti febbrilmente nell’ultimo periodo e che è stato possibile recuperare i ritardi pregressi. Ci saranno ancora dei disagi riguardanti il resede esterno ma la struttura, dalle aule agli spazi comuni, comprese cucina e mensa, è arredata e pronta per i bambini. Siamo quindi tornati a casa rinfrancati e fiduciosi in vista del nuovo anno.

Nel tardo pomeriggio di sabato 9 (dunque due giorni dopo le riunioni) abbiamo poi ricevuto tramite il registro elettronico una circolare in cui veniva ribadita l’organizzazione scolastica che era stata presentata durante gli incontri con gli orari dei vari giorni. Nell’ultima riga veniva poi indicato: “Si informa, inoltre, che il trasferimento nel nuovo plesso previsto per il 18 settembre non avrà luogo, prevedendo lo spostamento verso fine settembre. Ulteriori aggiornamenti saranno prontamente comunicati”.

Ora provate a immaginare le nostre reazioni che dalla sorpresa sono presto passate alla rabbia e alla delusione. Due giorni dopo gli incontri viene praticamente sconfessato ciò che ci era stato comunicato: perché? Cosa è successo nel frattempo? Vedendo il procedere dei lavori, molto febbrili almeno negli ultimi due mesi, verrebbe da pensare all’ennesimo ritardo nella consegna…

Ennesimo perché l’asilo, da programma, pareva dovesse prima essere consegnato lo scorso settembre 2022; poi i ritardi legati alle note problematiche di approvvigionamento dei materiali, ovviamente non dipendenti dalla volontà di alcuno, avevano fatto slittare la consegna forse a Natale; da lì poi forse a Pasqua 2023 e, infine, al nuovo anno scolastico, la data certamente migliore. Un anno preciso dunque. Un anno in cui, dobbiamo essere sinceri, non abbiamo visto tutta questa frenesia nei lavori come abbiamo notato negli ultimi due mesi, con operai e ruspe impegnate sabati, domeniche e anche a Ferragosto.

In tutto questo venivamo ufficiosamente rassicurati da più parti che la scadenza di settembre sarebbe stata rispettata.

Speriamo che questa lettera non sia letta come sterile polemica, ma piuttosto come sfogo per una situazione che è stata tirata avanti dal Comune probabilmente non con l’attenzione che avrebbe meritato. Non ne stiamo facendo una questione di merito ma di metodo: i ritardi potrebbero anche essere scusati e giustificati se spiegati (cosa comunque difficile in questo caso, visto che per l’intero inverno e primavera scorsi tutto si è mosso più che a rilento), ma la mancanza di chiarezza (e dunque di rispetto) no. I nostri bambini inizieranno l’ennesimo anno scolastico in una struttura vecchia che ha almeno il vantaggio di avere un resede esterno con giochi utilizzabile. Il tetto è stato finalmente bonificato dall’amianto (e di questo siamo felici e non possiamo che ringraziare) ma la copertura attuale è definitiva e adatta per un uso scolastico? Inoltre, cosa non indicata nella circolare né comunicata dal Comune che eroga il servizio, la mensa sarà assicurata in questo primo periodo, visto che anche le nuove cucine si trovano nella struttura in costruzione? E se sì, come?

Ripetiamo, è una questione di metodo: bastava esser chiari fin dall’inizio, magari convocandoci (Comune e Scuola) o informandoci ufficialmente a cadenze regolari sullo stato di avanzamento. L’ultimo periodo invece è stato tutto un susseguirsi di voci, salvo un post del Sindaco datato però (se non sbagliamo) al 13 giugno.

Adesso invece ci sentiamo davvero presi in giro: con che fiducia possiamo guardare anche alla scadenza di fine settembre indicata nella circolare? Senza contare che questo significherà dover trasferire e risistemare in un solo fine settimana tutto quel materiale che nel frattempo sarà usato nella vecchia sede e che nella nuova non c’è (giochi, attrezzature didattiche ecc.).

Fortunatamente i nostri bimbi poco si accorgeranno di tutto questo: si ritroveranno il 15 settembre tutti assieme e con le loro maestre inizieranno con gioia un nuovo anno.

Non cerchiamo colpevoli: crediamo però di aver diritto a una maggiore chiarezza e che, nonostante tutto, delle scuse siano -a noi e ai nostri bimbi- più che dovute.

I genitori di un gruppo di bimbi della Scuola dell’infanzia “Luciano Ghelli” di Pratovecchio Stia

La “tempesta perfetta” della peronospora della vite

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di Marco Roselli – La primavera 2023 verrà ricordata, dal punto di vista della viticoltura, come la stagione della peronospora della vite. Le piogge giornaliere abbondanti non hanno consentito ai viticoltori di effettuare i trattamenti per contrastare le infezioni, così che queste hanno potuto viaggiare a grandi passi producendo ingenti danni. Potremmo dire stagione anomala, forse mai verificata, con piogge intensissime e ravvicinate, unitamente alla comparsa di fenomeni di resistenza per alcuni prodotti, sono stati alcuni degli ingredienti che hanno contribuito a creare una situazione molto complicata. Per evitare che la malattia si ripresenti aggressiva anche nel 2024 penso di fare cosa utile andando ad approfondire alcune nozioni di fitopatologia, che in altri numeri di Casentino2000 erano già state accennate, ma che necessitano, a questo punto, di maggiori dettagli e consigli operativi.

Ciclo biologico della peronospora della vite La peronospora della vite è una malattia fungina dovuta al patogeno Plasmopara viticola; si tratta della malattia crittogamica più grave della vite. Il fungo è in grado di attaccare tutti gli organi verdi della pianta, principalmente le foglie, i germogli e i grappoli, causando molti danni se non gestita correttamente.  La peronospora trascorre l’inverno principalmente sotto forma di oospore (spora di conservazione originata da riproduzione sessuale) presenti sulle foglie cadute a terra e rimaste sotto le viti.

In primavera, quando si supera la soglia termica di 10°C, le oospore generano numerose zoospore (spore di origine provviste di flagelli – vedi disegno) le quali grazie a schizzi d’acqua e vento raggiungono gli organi della pianta suscettibili dando origine alle infezioni primarie. Questa prerogativa ci dice che il patogeno necessita di un velo d’acqua in modo che le spore possano letteralmente nuotare e dirigersi dentro gli stomi per dare avvio al processo infettivo. Tuttavia, ciò non è sufficiente, infatti, perché si ve.rifichino le infezioni è necessario che in 24-48 ore cadano almeno 10 mm di pioggia e che i tralci siano lunghi almeno 8-10 cm (presenza di stomi): questa condizione è anche denominata “regola dei 3 dieci”. Iniziata l’infezione si ha un periodo di incubazione di 4-15 giorni a seconda dell’andamento climatico prima della comparsa dei primi sintomi (macchie d’olio). Con condizioni termo-igrometriche adeguate, 98% di umidità relativa e temperature comprese tra i13 e i 29°C, si ha la sporulazione, rappresentata dalla tipica muffetta bianca, formata dalle fruttificazioni del fungo; da queste si generano numerose spore che danno inizio alle infezioni secondarie. Per avviare le infezioni secondarie non è necessario che avvengano delle precipitazioni ma sono sufficienti anche poche ore di bagnatura (rugiade o nebbie) specialmente con temperature medie elevate (23-24°C). Durante la stagione si ha un numero variabile di cicli con successive infezioni secondarie fino a settembre-ottobre, dove inizia la fase di riproduzione sessuale per la formazione delle oospore svernanti.

Il ciclo in breve – SVERNAMENTO: OOSPORE SULLE FOGLIE INFETTATE CADUTE A TERRA – AVVIO INFEZIONI: PIOGGE SU TRALCI LUNGHI 10 CM E 10°C DI TEMPERATURA MEDIA (REGOLA DEI TRE 10) – INFEZIONI SECONDARIE: DALLA COMPARSA DELLA MUFFETTA BIANCA ANCHE SOLO CON RUGIADE – PERICOLOSE LE ANNATE CHE PRENDONO AVVIO DOPO INVERNI PIOVOSI E UMIDI E CON ANDAMENTO UMIDO COSTANTE NELLE FASI DI CRESCITA ATTIVA

Altri fattori che hanno contribuito a rendere difficile la vita dei viticoltori I viticoltori devono ricordare alcuni aspetti fondamentali di fisiologia della parete fogliare della vite anche in relazione ai prodotti impiegati.

ACCRESCIMENTI FOGLIARI E INFEZIONI La primavera è un periodo di attiva crescita delle foglie tanto che, nel giro di pochissimi giorni (anche solo 2 o 3) una foglia può accrescersi anche del 20%. Se si impiegano prodotti di contatto (rame, ad esempio) si deve considerare che questi accrescimenti così repentini e importanti risultano scoperti dal prodotto; da ciò ne consegue che ulteriori piogge possono far progredire le infezioni senza alcun ostacolo. Per tale motivo i 7 giorni di tranquillità attribuibili ad un prodotto di copertura vanno riconsiderati a seconda della pressione delle piogge.

PRODOTTI “CURATIVI” A disposizione dei viticoltori, ormai da decenni, esistono i cosiddetti prodotti “curativi”, ossia molecole di sintesi in grado di essere assorbite dalle foglie per andare a bloccare infezioni già in atto. In genere si attribuiscono 2/3 giorni di retro attività e copertura futura di 12-14 giorni (protezione da successive infezioni), tuttavia, l’esperienza ha insegnato che questi numeri sono, appunto, solo numeri e non vanno assolutamente presi per oro colato. La retroattività massima e la copertura massima si attribuiscono in regime di piogge distanziate e andamento asciutto; viceversa, in caso di piogge ripetute, le infezioni si moltiplicano e il trattamento va ripetuto anche prima dei 12 giorni (talvolta non si arriva a 8/10). Si tenga inoltre presente che i prodotti sopra indicati spesso sono molto specifici e vanno a colpire solo alcuni elementi della cellula fungina, ciò determina facilmente la comparsa di ceppi resistenti (i prodotti non funzionano più, quindi vanno cambiati) specie in annate con forte pressione della malattia, quale l’annata corrente.

Consigli per la vendemmia e la prima vinificazione Mentre scrivo questo articolo, anche con il supporto di colleghi agronomi e viticoltori, ci troviamo d’accordo sul fatto che la vendemmia possa essere tutt’altro che anticipata, anzi, è probabile che in caso di ritorno di piogge post ferragosto si possa avere un ritardo nell’accumulo di zuccheri e altri composti utili, anche a causa delle malattie del grappolo. Se questo si dovesse verificare consigliamo di effettuare trattamenti con silicati e/o bentoniti, poltiglia bordolese, al fine di inspessire la cuticola degli acini e contenere muffe in fase di vendemmia. Se l’uva dovesse risultare ammuffita, in fase di raccolta si possono scartare i grappoli peggiori ma, in ogni caso, un dosaggio di metabisolfito di potassio durante l’ammostamento è da considerare anche nelle cantine familiari.

Consigli per l’autunno e la prossima primavera I vigneti che hanno riportato danni da peronospora dovrebbero essere gestiti attraverso interventi agronomici e con fitosanitari nella prossima stagione.

Appunti per la difesaeliminare e distruggere le foglie colpite dalla peronospora il più possibile; a questo fine può risultare utile la distribuzione autunnale di compost che contribuisce al disfacimento delle oospore svernanti; – anticipare la regola dei tre 10 nella prossima stagione piazzando un trattamento anche prima della lunghezza di 10 centimetri del tralcio e poi seguire attentamente le piogge in relazione agli accrescimenti – intervenire a seconda della frequenza delle piogge anticipando i turni classici di copertura e ritardarli solo in caso di andamento molto asciutto. – evitare assolutamente i trattamenti a filari alternati.

Pescatori casentinesi… e oltre

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di Francesco Benucci – Capita che un sodalizio possa rivendicare orgogliosamente, tramite il nome scelto, le proprie radici. E può parimenti capitare che, qualora i risultati del suddetto sodalizio siano particolarmente positivi, quel “certificato di provenienza”, pur restando una ragion d’essere, sia foriero di un’espansione e di una notorietà che vanno oltre i confini previsti, oltre i traguardi attesi, oltre le prospettive di partenza. È il caso dell’associazione A.S.D. Pescatori Casentinesi, che, anche privilegiando e trovando sempre un solido ancoraggio nella nostra vallata, ha poi assunto un respiro prima regionale, quindi nazionale e ora addirittura… mondiale!

Ma procediamo con ordine; in un’annata che ha registrato molteplici soddisfazioni, le prime da annoverare possono essere quelle a livello provinciale: effettuate 3 prove, si sono infatti confermati, dopo la vittoria dell’anno precedente, campioni provinciali sia a squadre, sia a livello individuale con una tripletta da urlo che ha visto campione provinciale Nicola Venturini, secondo Daniele Ragazzini e terzo Saul Marradi. Anche a livello regionale i piazzamenti prestigiosi non sono mancati, con due squadre sul podio, secondo e terzo posto, con il primo posto sfuggito di un soffio e con Luca Gori terzo assoluto a livello individuale. E, visto che in precedenza abbiamo accennato a un coinvolgimento sempre più entusiasmante nei circuiti dell’intera penisola, non possiamo che segnalare la prova disputata dai nostri, a livello nazionale, nel Campionato Italiano a squadre a Savona nel torrente Bormida: qui si sono classificati decimi, piazzamento utile per confermarsi nel gruppo della finale, disputata nel torrente Vermigliana, e altresì in tale occasione sono arrivati decimi assoluti, migliorando la posizione dell’anno prima e restando nella “Serie A” della pesca, col team composto da Ragazzini, Venturini, Ciapetti, Cafaggini e Malenotti. In questo contesto il fiore all’occhiello della stagione trascorsa è stata l’organizzazione delle finali del Campionato Italiano a Strada – Castel San Niccolò il 20 e il 21 maggio, dove si sono sfidati i più forti pescatori d’Italia, con la tecnica delle esche naturali.

Su 8-9 pescatori locali partecipanti, ci sono stati cinque risultati di spicco, con due primi posti, un secondo posto e due terzi posti. In virtù di questi risultati Ciapetti, Venturini, Cenni e Malenotti si sono garantiti il pass per la finale tra i 40 pescatori più forti d’Italia (Club Azzurro), che si sfideranno il prossimo anno sul torrente Solano per strappare l’accesso alla nazionale! Nota di merito per Guglielmo Malenotti che, grazie ai risultati ottenuti la stagione precedente, quando si era guadagnato l’ammissione alla finale a 20 del Club Azzurro, ha chiuso dodicesimo nella doppia prova disputata nel torrente Mallero in Valmalenco, rammaricandosi per la prestazione del sabato, visto che la domenica si è classificato come primo assoluto di giornata, e sfiorando la convocazione in nazionale, riservata a 4 pescatori scelti tra i primi 10.

Proprio quella nazionale azzurra che parteciperà al prossimo Mondiale, Campionato del Mondo di Pesca alla Trota in Torrente con Esche Naturali – 2024, che, e questa è la notizia bomba che conferisce ai nostri un respiro internazionale, sarà l’evento più atteso della prossima annata dato che l’organizzazione è stata affidata proprio ai Pescatori Casentinesi e la manifestazione si svolgerà tra fine aprile e inizio maggio a Castel San Niccolò nel torrente Solano! Va da sé che l’assegnazione di una competizione così prestigiosa, che richiamerà in zona partecipanti da tutta Italia e da oltreconfine, è un onere e un onore che corona un percorso fatto di lungimiranza, riscontri positivi, progettazione, con un’ottima riuscita, di svariate gare a livello nazionale e conseguenti riconoscimenti da parte della FIPSAS, del CONI e dei partecipanti. L’allestimento di un evento di queste proporzioni attesta inoltre i progressi compiuti sia a livello organizzativo, sia a livello agonistico, con il contestuale consolidamento di un bel gruppo, competitivo, affiatato, intraprendente, e al contempo conferma quanto l’attività del sodalizio nostrano arricchisca il territorio e ne incrementi l’indotto, come testimoniano i più di 300 pescatori portati in loco.

Di fronte a questi risultati sono quasi obbligatori i ringraziamenti agli sponsor, l’azienda Artico e Giga Pesca, e a chi li ha incentivati con varie modalità: la Troticoltura Puccini, il Consorzio di Bonifica, la Regione Toscana e la FIPSAS di Arezzo nella persona di Fabio Renzetti. E d’altronde i suddetti risultati non devono far dimenticare le tante iniziative, meno soggette alle luci dei riflettori, ma altrettanto importanti per la crescita e il divertimento di chi le allestisce e di chi ne prende parte: come il corso di pesca a mosca realizzato nel tratto gestito lungo l’Arno, nella ZRS, o come l’evento “Pescare Insieme”, appuntamento annuale che consiste in una giornata dedicata agli ospiti delle associazioni Tangram e Pesciolino Rosso.

Infine, i nostri ci tengono a sottolineare che in ogni manifestazione organizzata, in ogni risultato raggiunto, in ogni obiettivo prefissato, sarà sempre presente il ricordo di Gabriele Lusini. Anche questo vuol dire essere pescatori casentinesi… e oltre.

È sempre colpa dei carboidrati?

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di Beatrice Boschi – Uno dei pensieri più comuni è che i carboidrati facciano ingrassare e che sia necessario ridurli o addirittura eliminarli totalmente dalla nostra dieta per perdere peso, ma ciò non è assolutamente vero. Negli ultimi anni si sono diffusi numerosi regimi alimentari a basso contenuto di carboidrati, a favore di un consumo maggiore di proteine o grassi, una dieta di questo tipo, nel lungo periodo, può produrre importanti squilibri all’organismo danneggiando organi e compromettendo alcuni processi metabolici. In realtà, non esistono nutrienti che fanno aumentare o diminuire di peso: tutti gli alimenti vanno inseriti nelle giuste dosi all’interno di una dieta sana ed equilibrata, dal momento che apportano sostanze importanti per il nostro organismo.

I carboidrati rientrano nella categoria di macronutrienti essenziali, come le proteine e i grassi, che non possono essere esclusi se si vuole garantire il benessere di tutto il corpo. Anzi, secondo le principali società scientifiche che si occupano di nutrizione, i carboidrati dovrebbero fornire almeno il 45-60% delle calorie totali introdotte, quindi anche più della metà. Dal momento che rappresentano il carburante che il corpo utilizza per lo svolgimento delle mansioni quotidiane, è importante che siano presenti in ogni pasto principale e soprattutto nella colazione, per iniziare la giornata con la giusta dose di energia.

In particolare, i carboidrati si suddividono in carboidrati semplici (contenuti nella frutta per esempio) e in carboidrati complessi (contenuti in alimenti come pasta e pane), e quest’ultimi sono la nostra principale fonte di energia, dal momento che contribuiscono a determinare un corretto senso di sazietà e, soprattutto se assunti integrali, contengono fibra che favorisce il transito intestinale e protegge dallo sviluppo di tumori al colon. È importante sottolineare anche l’importanza dei carboidrati nell’attività sportiva dal momento che, essendo i muscoli i responsabili del consumo di energia, è necessario che l’apporto di carboidrati sia sempre adeguato.

Essi risultano indispensabili sia prima della performance sportiva, fornendo l’energia necessaria per affrontarla, sia durante l’attività per evitare l’esaurimento del glicogeno nei muscoli, sia ancora al termine della performance per ripristinare le riserve di zuccheri. I carboidrati hanno quindi un effetto positivo sulla prestazione sportiva perché ritardano l’affaticamento e aiutano il recupero muscolare dopo l’attività fisica.

La sera i carboidrati fanno ingrassare? La scelta di quando mangiare i carboidrati, se a pranzo oppure a cena, è puramente personale ed è dettata soprattutto dalle abitudini del singolo individuo. Teoricamente ogni pasto principale dovrebbe comprendere una fonte di carboidrati, una di proteine e una di grassi; quindi mangiare carboidrati alla sera va benissimo e non fa ingrassare come invece si può pensare. Non conta in quale momento della giornata si mangiano i carboidrati, ma piuttosto quanti se ne introducono quotidianamente e di quante calorie totali si compone la nostra dieta.

Il pensiero comune di non assumere nessun tipo di carboidrato a cena nasce dalla convinzione sbagliata che, in assenza di successiva attività fisica dopo l’assunzione, questi abbiano una maggiore probabilità di essere trasformati in grasso. In realtà, il consumo energetico durante il sonno è praticamente lo stesso di una qualsiasi attività sedentaria che si può svolgere durante la giornata, come per esempio guardare un film sul divano. Inoltre, una cena che comprende anche i carboidrati favorisce il riposo notturno, stimolando la produzione dell’ormone del benessere, la serotonina.

In conclusione, i carboidrati, come qualsiasi altro nutriente, portano ad un aumento ponderale solo se consumati in eccesso: esagerare ogni giorno con le dosi può portare nel tempo ad un accumulo di grasso corporeo, ma questo accade anche con tutti gli altri nutrienti, quindi godetevi senza problemi un bel piatto di pasta anche la sera!

Dott. SSA BEATRICE BOSCHI Biologa e nutrizionista, beatrice.boschi@virgilio.it – tel. 347 8482948

(Rubrica ESSERE L’Equilibrio tra Benessere, Salute e Società)

L’A.C. Bibbiena calcio si affilia alla Fiorentina

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A officiare questo bel momento di socialità e sport è stata l’Assessora allo Sport Francesca Nassini che ha accolto nella casa comunale alcuni rappresentanti della società calcistica bibbienese come il responsabile Giacomo Bardi e il Responsabile della Scuola Calcio Luciano Ristori e alcuni importanti rappresentanti della Affiliate della ACF Fiorentina ovvero il Responsabile Operativo Luigi Del Sordo, il tecnico Simone Pesci, il referente area Scout Arezzo Marco Innocenti.

Il Responsabile Operativo Affiliate ACF Fiorentina Luigi Del Sordo ha voluto ribadire il valore tecnico di questa progettualità: “Affiliarsi significa momenti di allenamento e formazione fatti accanto ai vostri allenatori ma anche figure come gli psicologici, gli esperti di nutrizione e i preparatori; significa un rapporto continuato e strutturato della vostra società con la nostra area scout Credo sia importante essere trasparenti e corretti spiegando che Affiliarsi alla Fiorentina non vuol dire che tutti vestiranno la maglia viola. Sicuramente, però, potranno aprirsi molte opportunità per i giovani atleti che avranno la possibilità di crescere e allenarsi seguendo il Modello Fiorentina. Verrà inoltre attivato uno sportello virtuale per la parte tecnica dove tutti gli interessati potranno liberamente accedere, ci saranno eventi ai quali inviteremo le società affiliate e visite al Viola Park. Il “modello Fiorentina” diventerà l’impronta che vorremmo portare anche a Bibbiena. Una cosa è certa e essenziale per noi: il sorriso di questi bambini e di questi ragazzi non dovrà mai mancare”.

Del Sordo ha poi portato un dato di grande interesse ovvero che l 33% dei ragazzi arrivati alla Fiorentina nella stagione 2023-24 provengono dalle Società Affiliate.

Luciano Ristori come Responsabile della Scuola Calcio A.C Bibbiena ha ricordato lo sforzo fatto in questo ultimo anno per far crescere la società e questo comparto in particolare, con l’introduzione di nuove figure ritenute fondamentali per i giovani come la psicologa Claudia Bernardini, la nutrizionista Laura Giannini e il responsabile atletico Simone Conti. Un nuovo team che mira al benessere dei più giovani e alla loro crescita equilibrata e felice attraverso lo sport.

(Fonte: Comune di Bibbiena)

Corsalone, finanziamenti e condizioni per tornare al progetto iniziale di variante

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Variante del Corsalone, ora ci sono tutte le condizioni per tornare al progetto originario. Le associazioni di categoria dell’artigianato e del commercio, Confartigianato Arezzo, Cna Arezzo, Confcommercio Firenze-Arezzo e Confesercenti Arezzo, alla presenza dei Sindaci di Bibbiena e di Chiusi della Verna, hanno incontrato l’assessore ai trasporti e Infrastrutture della Regione Toscana Stefano Baccelli e il capogruppo PD Vicenzo Ceccarelli per verificare gli step che porteranno alla tanto attesa “variante del Corsalone”.

L’incontro è stato fissato dopo la sentenza del Consiglio di Stato che, sostanzialmente, a fronte del dissequestro dell’Area ex Sacci invitava la stessa Regione Toscana a riconsiderare soluzioni alternative all’ultimo progetto, che avrebbe creato innumerevoli difficoltà agli operatori economici interessati dall’intervento viario“, scrivono le associazioni in una nota congiunta. “L’intento comune è quello di scongiurare progetti che non siano risolutivi ma parziali e dannosi anche per le imprese della zona”.

Nel corso dell’incontro, l’assessore Baccelli ha riferito di avere a disposizione ancora tutte le risorse economiche previste per la realizzazione del progetto iniziale, quello che in sostanza prevede un parziale passaggio dall’area ex Sacci.

“L’opera – si legge nella nota – potrà iniziare soltanto dopo che l’area sarà resa disponibile e bonificata per l’avvio dei lavori. A seguito di una verifica effettuata da Arpat, nell’area in questione risultano ancora presenti materiali che dovranno essere rimossi e ciò spetterà alla proprietà dell’immobile o al Comune qualora la stessa non adempia agli obblighi imposti. Ad ogni modo – continua la nota – la Regione Toscana si è dichiarata consapevole di tali difficoltà e disponibile a rendersi parte attiva per la soluzione del problema“.

L’augurio delle associazioni è che, a seguito dei prossimi incontri, siano trovate tutte le soluzioni per dare avvio in tempi brevi agli interventi da sempre desiderati, che “consentiranno alle imprese casentinesi e agli stessi cittadini di avere una viabilità sempre più fruibile e sicura e di eliminare definitivamente tratti che nel corso degli anni sono stati scenario di innumerevoli sinistri stradali“, concludono.

Vita in canile

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di Claudia Grifagni – Dopo tanti anni di gestione, ci capita sempre più spesso di incontrare persone che, di fronte alla parola “canile”, hanno reazioni diverse. C’è chi dice che non verrà mai a visitarlo per paura di stare male o per non cedere alla tentazione di portare tutti i cani a casa. Troppa pena, troppa tristezza. C’è invece chi pensa che i nostri ospiti siano fortunati, che il canile sia un luogo confortevole in cui i cani stanno benissimo e che tanti privati li tengono peggio.

Allora la domanda sorge spontanea: dove sta la verità? I nostri cani come stanno? Sono davvero felici di stare lì come pensano in tanti? Indubbiamente il canile Intercomunale del Casentino è uno dei più belli e strutturato a norma di legge. C’è un bel boschetto recintato dove tutti, nessuno escluso, può fare la sgambata quotidiana e nel fine settimana anche delle passeggiate all’esterno. In estate c’è la piscina per chi non ha paura dell’acqua e in inverno lampade riscaldanti e coperte. Cibo e carezze non mancano mai. Detta così sembra davvero una fortuna essere “ammessi”!

Ma poi ci scontriamo con la quotidianità che è fatta di lunghi silenzi, tante ore in solitudine, stagioni che si susseguono, la corsa nel bosco che è comunque da dividere o alternare con altri 10/15 cani, “amici” che se ne vanno, inesorabili nuove entrate e nuovi coinquilini. Quando la sera chiudiamo il cancello del canile per tornare a casa siamo pervasi da un senso di malinconia. Tutti i cani in silenzio ci guardano andare via. Sarà serenità, tristezza, oppure rassegnazione? Ognuno di loro, come noi, ha il proprio carattere: c’è chi si é rassegnato ad una vita dietro le sbarre, c’è chi apprezza e gioisce di ogni attimo di libertà e compagnia e sembra felice. Ma lo è davvero?

Vorremmo far capire che spesso, con troppa superficialità, si cerca di far entrare un cane in canile. Pensiamo alle rinunce di proprietà: quasi sempre le persone sostengono di non poter più tenere il loro amico per motivi che solo apparentemente sembrano insormontabili ma che, molte volte, sarebbero risolvibili un po’ più di volontà ed organizzazione.

Oppure pensiamo ai cani vaganti. Quando qualcuno avvista un cane il più delle volte si attiva per farlo entrare subito in canile senza pensarci troppo, senza cercare di capire, senza provare a chiedere nei dintorni se possa essere uscito a fare una passeggiata, se sia in fuga per amore, o se sia davvero in seria difficoltà. Il primo pensiero è farlo entrare in canile nella convinzione che lì stia meglio; allora sarebbe davvero importante farsi la domanda che ci facciamo tutti noi: ma in canile il cane è felice davvero?

Canile intercomunale di San Piero in Frassino http://canilicasentino.blogspot.com Per info: 347.5421554 – orario di apertura al pubblico: Sab. e Dom. dalle 10,00 alle 12.00

(Rubrica “Casentino a 4 Zampe” a cura di Elisabetta Macinai)

Una festa del fitness nel cuore del Casentino tra sport, benessere e solidarietà

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Una festa del fitness nel cuore del Casentino. Domenica 17 settembre, dalle 16.00, è in programma la nona edizione del Fitness Day che proporrà un ricco e variegato programma tra esibizioni sportive, allenamenti a partecipazione gratuita, occasioni di approfondimento dedicate al benessere, spettacolo e solidarietà. L’iniziativa, organizzata e ospitata dalla palestra Body House di Bibbiena, rappresenta un tradizionale appuntamento di inizio stagione promosso con il coinvolgimento di numerose realtà locali con l’obiettivo di aggregare bambini, ragazzi e adulti a cui viene proposto un pomeriggio di movimento, informazione, socializzazione e divertimento.

Il Fitness Day troverà il proprio cuore nella possibilità di partecipare alle lezioni in cui scoprire e provare alcuni dei più moderni corsi di fitness, con allenamenti di pilates aereo, ginnastica funzionale, Metabolic Training, Flexibility Training, Hamazon e Total Body condotti da un team di professionisti tra personal trainer e dottori in scienze motorie. Un momento informativo sarà tenuto da Andrea Dalla Ragione e dalla dottoressa Valentina Fioravanti, fondatori della Body House nel 1991 a Rassina e nel 2014 a Bibbiena, che illustreranno le caratteristiche delle singole discipline per spiegarne le finalità, gli attrezzi utilizzati e le parti del corpo allenate. Il programma del pomeriggio sarà arricchito dalle spettacolari esibizioni di Accademia Karate Casentino e Universo Danza Asd che contribuiranno al Fitness Day con una serie di esercizi dimostrativi in cui saranno impegnati alcuni dei loro giovani allievi, con i tecnici di entrambe queste realtà che resteranno a disposizione per proporre un’occasione di avvicinamento alle rispettive discipline.

La palestra Body House ospiterà inoltre gli stand delle sezioni locali di Avis e Aido che sensibilizzeranno verso l’importanza di donare il sangue come una pratica solidale che permette di fare del bene a sé stessi e agli altri, mentre un particolare focus sarà dedicato alla corretta alimentazione collegata alla pratica fisica e sportiva con un approfondimento tenuto dal dottor Mirko Feni, nutrizionista di EatBe. Un’ulteriore occasione di socializzazione e di condivisione verrà garantita dall’aperitivo finale che sarà un’occasione per brindare all’inizio della nuova stagione sportiva, mentre nel corso della giornata saranno previste speciali promozioni sui corsi del 2023-2024. «Il Fitness Day – spiega Dalla Ragione, – è ormai un’attesa e apprezzata giornata di festa aperta alla partecipazione di uomini e donne di tutte le età che ambisce a promuovere occasioni per rimettersi in movimento, per presentare le ultime frontiere del fitness e per approfondire tanti aspetti del benessere psico-fisico che spaziano dall’alimentazione alla donazione del sangue. Il tutto, mettendo in rete atleti, tecnici, società, professionisti e associazioni di volontariato del territorio».

Nuova vita per gli spazi storici nel centro storico di Poppi

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di Francesca Corsetti – Un nuovo e ambizioso progetto ha cominciato a prendere forma nel cuore del centro storico di Poppi. Dopo aver ottenuto il sostegno finanziario della Fondazione Cassa di Risparmio di Firenze, il Comune di Poppi apre le porte a un’iniziativa che promette di trasformare gli spazi dell’ex ospedale di Santa Maria della Misericordia in luoghi di attività sociali, educative e culturali, gestiti dall’Unione dei Comuni del Casentino attraverso l’Ecomuseo e la Mediateca.

L’obiettivo di questo progetto, dal nome “CU.RA” (“CUriamo la cultuRA”), capofilato dal Comune di Poppi e promosso in collaborazione con l’Unione dei Comuni Montani del Casentino, la Rete d’Imprese d’Appennino, l’Associazione Casentino Musica, l’Associazione Hymmo Art Lab e la Pro Loco di Poppi, va ben oltre la semplice ristrutturazione degli spazi. Si tratta di una sfida che mira a offrire alla comunità un luogo di incontro e creatività, rafforzando allo stesso tempo l’identità culturale del posto.

Il progetto è stato presentato ufficialmente il 17 giugno scorso presso l’ex Ospedale di Poppi, un luogo intriso di storia e carico di potenziale. L’evento di presentazione ha coinvolto ben oltre 40 partecipanti, tra abitanti locali e referenti di associazioni, che hanno dato il via a un dibattito coinvolgente e stimolante su come strutturare e organizzare le prossime fasi e attività. Gli interventi iniziali da parte delle figure chiave coinvolte hanno gettato le basi per la comprensione dell’iniziativa.

Il Sindaco del Comune di Poppi, Carlo Toni, ha sottolineato l’importanza di coinvolgere il maggior numero possibile di persone nel processo decisionale e creativo. «L’obiettivo è di rivitalizzare e valorizzare questo luogo in disuso creando occasioni di aggregazione, di socialità, divertimento e cultura, per i giovani e non solo, dando spazio a tutto ciò che può servire per creare una comunità e mantenersi tale», ha affermato il Sindaco.

L’Assessora Carla Tizzi ha ribadito l’importanza di creare una comunità intergenerazionale: «una parola chiave perché racchiude i tanti soggetti che vogliamo coinvolgere, dai giovani, ai residenti, alle famiglie, ai cittadini temporanei che popolano il Casentino in alcuni periodi dell’anno. Questi spazi saranno di tutti e vogliamo pensare insieme quali azioni mettere in campo per rinvigorire quel senso di comunità che ci appartiene».

I partner coinvolti nel progetto rappresentano una varietà di competenze e prospettive, ciascuno con l’obiettivo di contribuire al successo del recupero dell’ex Ospedale. Andrea Rossi dell’Unione dei Comuni del Casentino ha evidenziato la volontà di creare una molteplicità di spazi liberi e accessibili per la comunità, mettendo in risalto l’importanza dell’aggregazione e delle giovani generazioni. Patrizia Rosai della Rete d’Impresa d’Appennino ha sottolineato l’importanza di coinvolgere i cittadini temporanei, visto che la rete intercetta flussi di turisti che possono arricchire il territorio con le loro esperienze e suggerimenti. Al contempo Lucia Bartolozzi, di Casentino Musica, ha espresso il punto di vista dell’associazione, formata principalmente da giovani che mirano ad arricchire il territorio in ambito culturale e che vorrebbero ampliare la partecipazione e diversificare le attività offerte.

Paolo Fabiani di Hymmo Art Lab ha condiviso l’entusiasmo per la creazione di arte contemporanea coinvolgendo i cittadini attraverso laboratori e attività artistiche, mentre Patrizia Cardini, della Pro Loco di Poppi, ha evidenziato l’importanza di valorizzare non solo il castello, ma di promuovere anche gli altri tesori nascosti del centro storico. Durante l’evento di presentazione è stato adottato un approccio inclusivo, dove i partecipanti hanno avuto l’opportunità di condividere le proprie idee e riflessioni in una sessione di lavoro basata sulla metodologia del World Café, cioè di discussione creativa. Questo metodo ha consentito di affrontare domande importanti in un ambiente informale e interattivo, facilitando lo scambio di idee tra i presenti. L’iniziativa è stata guidata dalla cooperativa Sociolab e ha posto al centro del dibattito tre domande chiave: come utilizzare questa opportunità per rilanciare la socialità nel centro storico? Come attivare la comunità intorno ai nuovi spazi? Come comunicare le prossime iniziative affinché tutti si sentano coinvolti?

Con riferimento a questi quesiti, uno degli obiettivi primari è coinvolgere i giovani nella gestione degli spazi, offrendo loro l’opportunità di esplorare attività di loro interesse. C’è anche l’idea di dare spazio alle associazioni locali, cercando di coinvolgere varie realtà presenti sul territorio in modalità creative e diverse, come ad esempio attraverso la realizzazione di rievocazioni e manifestazioni. La promozione dell’intergenerazionalità è un altro concetto centrale del progetto, al fine di creare una comunità attiva. Si propone, infatti, di sviluppare attività formative che favoriscano l’incontro e lo scambio di conoscenze e abilità tra giovani e anziani, affinché diverse generazioni possano collaborare e crescere insieme.

Per rendere l’ex Ospedale un polo attrattivo per nuove energie, si pensa a diverse iniziative. Una di queste è la creazione del Centro musicale SI.FA, concepito come un luogo dedicato alla musica, alla ricerca, così come agli scambi nazionali e internazionali. Si è anche pensato di creare uno spazio di accoglienza per i viaggiatori, tra cui i pellegrini che seguono i cammini storici come quelli di Dante e San Francesco, oltre ai nomadi informatici.

L’idea è sostanzialmente quella di creare un luogo di aggregazione multidimensionale, che ospiti associazioni, conferenze e attività ricreative diverse e aperte a tutti. A questo scopo, la continuità delle iniziative lungo l’anno è fondamentale, ma da uno degli interventi è nata anche la proposta della tessera del cittadino attivo: «mi sono ricordata come anni fa frequentavo una gelateria che per ogni cono che acquistavo faceva un timbro sulla mia tessera del negozio», insomma una carta con un obiettivo di presenze da raggiungere e una ricompensa finale, per gratificare la partecipazione di ognuno, ma anche per incentivarla.

Infine, la comunicazione gioca naturalmente un ruolo fondamentale. Per diffondere le prossime iniziative e coinvolgere il più ampio pubblico possibile, oltre ai canali classici come social media, ma anche volantinaggio e newsletter, la collaborazione con le scuole è vista come un canale privilegiato per raggiungere la cittadinanza. Coinvolgere esperti di comunicazione e rimanere aggiornati sulle nuove tecnologie è altrettanto essenziale.

In sintesi, il progetto CU.RA sta plasmando un futuro più luminoso per il centro storico di Poppi, con un’attenzione mirata alla socialità e alla condivisione, e la comunità di Poppi sta dimostrando grande determinazione nel dare nuova vita a questo luogo. L’iniziativa non solo trasforma i locali fisici dell’ex Ospedale, ma intreccia storie, generazioni e visioni.

E proprio per questo è già stata avviata la prima iniziativa di raccolta di ricordi, aneddoti e materiali vari che verranno utilizzati come base per una prima mostra in occasione dell’apertura in autunno.

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