Eravamo tutti in attesa del grande evento: l’inaugurazione delle nuove scale mobili di Bibbiena. La Giunta Bernardini aveva annunciato in pompa magna l’avvio dei lavori con i tempi per la loro conclusione. Giusto in tempo per l’inaugurazione prima delle prossime elezioni. Abbiamo visto ruspe e bulldozer aggredire e squarciare lo storico colle. La tecnologia, la modernità, ha i suoi prezzi, si sa!. Poi ad un tratto tutto questo rumore di ruspe e camion si è fermato. Abbiamo pensato ad una sospensione per il maltempo. Ma sono passati giorni e settimane. Tutto tace, anche se c’è il sole! Le voci si diffondono e quello che ormai è chiaro è che i lavori sono fermi, non si sa quando, e se, riprenderanno. Sembra per contrasti tra Amministrazione ed impresa che ha vinto l’appalto dei lavori. Sul colle squarciato (che non è una bella vista) sta per nascere l’erba primaverile e non sappiamo se l’opera di regime sarà mai completata, ed a quali costi.
Noi siamo stati critici (sia con la giunta Bernardini, sia prima con quella Ferri) per questa scelta, anche subendo le critiche di certi operatori economici del centro Storico, illusi di salvarsi con le scale mobili. Non perché siamo ideologicamente contrari alle innovazione tecnologiche. Semplicemente perché non la ritenevamo un’opera prioritaria in una situazione economica come l’attuale, tanto più in una completa assenza di qualsiasi politica di valorizzazione del centro storico e senza un preliminare esame dei flussi di traffico di accesso al centro Storico. Ripetiamo: è stata abbandonata qualsiasi idea sul recupero di san Lorenzo, qualsiasi politica di incentivazione del Centro storico, è stato progressivamente sfasciato il mercato settimanale spostando continuamente i banchi, fino all’ultima esilarante proposta di spostarlo una volta alla settimana a Bibbiena Stazione. A ciò vanno aggiunte scelte urbanistiche che vanno in direzione opposta alla tutela e valorizzazione del Centro Storico.
Ma, ora che l’opera era stata appaltata, avremmo voluto vederla completata. Sarebbe anche un modo per verificare se avevamo ragione o torto nelle nostre valutazioni. Ma soprattutto perché siamo stanchi degli sprechi di soldi spesi per opere mai finite!
Purtroppo temiamo che non avremo, almeno in tempo brevi, questa soddisfazione.
Crediamo, comunque, che l’amministrazione che dice sempre di voler essere trasparente, debba informare sulla situazione, sullo stato dei lavori e sui problemi incontrati. Dire la verità, anche se scomoda, è l’unico modo per affrontare anche gli imprevisti. Ed anche eventuali errori, che sono parte dell’agire umano.
Non vorremmo passare alla storia per essere il primo paese che realizza le scale im-mobili (anche se tecnologiche). Queste le facevano già greci e romani e prima di loro assiri-babilonesi e addirittura gli uomini della preistoria!
Aspettiamo informazioni precise dalla trasparente giunta Bernardini. Non per noi (che potremmo anche procurarcele), ma per tutti i cittadini, che hanno diritto di sapere, se le scale saranno mobili o…im-mobili, lasciando per anni lo storico colle bibbienese inutilmente sventrato. Altrimenti non ci resta che sperare che magari gli scavi possano trovare qualche importante reperto archeologico! Tanto per nobilitare lo scavo.
Sinistra Ecologia Libertà Casentino