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venerdì, 2 Maggio 2025
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Fumo casentinese

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di Matteo Bertelli – Parlando con la responsabile del Sert di Bibbiena, la dottoressa Serenella Sassoli, ci siamo accorti di una verità che ci ha sconvolto (sottolineo l’ironia dell’affermazione fin da subito): non c’è bisogno di andare a un temutissimo “rave party” per vedere circolare sostanze stupefacenti in Casentino!
Con questo non si intende ovviamente che basti girare un angolo e infilarci in una piazzetta o in un vicolo per trovare un venditore ambulante “di felicità” pronto a soddisfare ogni nostra richiesta (come succede nelle grandi e medie città italiane), ma sicuramente, la nostra vallata non è esente da piccoli traffici e dall’uso di sostanze dichiarate illegali. In particolare nella nostra ricerca ci siamo soffermati su una precisa droga, la più chiacchierata ma forse, non la più richiesta: la cannabis.
La marijuana è, per semplificare (forse anche troppo, e per questo mi prendo la responsabilità di chiedere scusa se questa affermazione ha lacune scientifiche), la sostanza stupefacente considerata meno dannosa per l’organismo umano e per questo anche quella vista più di buon occhio. Già solo associare questa droga ad altre, metterla sullo stesso piano, ci farebbe passare da proibizionisti, da perbenisti ormai agli occhi della maggior parte della popolazione, in special modo di quella giovanile, tanto che ormai il motto “legalize it” è sulla bocca di tutti ed è arrivato persino in Parlamento, con Pannella prima e con i riformisti di quella sinistra maciullata oggi.
Ma spesso si tende a sottovalutare un aspetto fondamentale. Per quanto una legalizzazione probabilmente sia necessaria per togliere questi traffici, che, come si sarà capito, sono molto redditizi (dal mercato nero in mano a varie mafie a tanti ragazzini ingenui che vogliono aggiungere qualche extra alla paghetta) non si può dimenticare che la ganja (termine hindi) è una droga “leggera”, ma che crea comunque dipendenza…
Certo è che farà meno danni di alcool, sigarette e gioco d’azzardo (tutti legali nel nostro Stato) ma in una scala di pericolosità non bisogna pensarla un gradino sotto tutto ciò ma, se non altro, sullo stesso piano.
Tutta questa introduzione è necessaria per capire meglio quali problemi si stiano vivendo anche nella nostra vallata dove, pur non essendo la nostra una realtà da periferia cittadina, non siamo risparmiati dal traffico e soprattutto dall’uso di questa droga.
Anche confrontandoci col Sert di Bibbiena abbiamo notato come dati a prima vista confortanti, possano gonfiarsi e cambiare nel tempo. In particolare i consumatori di questa droga non sono assidui frequentatori dei centri di recupero e rispetto ai fumatori di sigarette o ai giocatori d’azzardo sono molto più restii a presentarsi al Sert. Lo faranno solo se fermati dalle forze dell’ordine e colti quindi in flagrante.
Il primo dato strabiliante che abbiamo potuto estrapolare dal sofisticato sistema di archiviazione del SERvizio Tossicodipendenze è che le poche persone che hanno ammesso di spontanea volontà di essere utilizzatori più o meno abituali di questa droga si trovavano lì per tutt’altro motivo. Anche se sui dati scientifici non è corretto far illazioni, soprattutto da parte di chi scienziato sinceramente non è, viene da dare per assodato che la dipendenza (o l’utilizzo, visto che parlare di dipendenza in questo caso sembra sbagliato dal punto di vista dell’utilizzatore) non è vista come un problema da affrontare con specialisti come succede invece per esempio nel caso dell’eroina o di altri pericolosi vizi extra come il gioco d’azzardo o il fumo, ma come uno svago quasi innocente, illegale certamente ma svantaggioso solamente da un punto di vista prettamente giuridico.
Questo comportamento lo si può far derivare principalmente da due cause tangibili (oltre a motivazioni psicologiche e personali): a una cattiva informazione, che ha sempre mostrato, dai tg fino alla musica, solamente il lato ricreativo della cannabis (mescolato allo scientifico uso terapeutico), senza le avvertenze sui danni che per le dipendenze legali e in mano allo Stato sono obbligatoriamente da far notare, e al fatto che in buona parte è la droga dei giovani.
Dividendo infatti in tre fasce principali di età coloro che sono stati segnalati come utilizzatori di cannabis al Sert tra gennaio 2017 e settembre, la dottoressa Sassoli ci ha mostrato come il 94,7% di questi siano ragazzi con un età compresa tra i 15 e i 30 anni, mentre il restante 5,3% è composto da uomini che risultano nella fascia di età tra i 30 e 50. Non è un commento sicuramente scientifico ma vale la pena di notare probabilmente come l’uso di questa droga, così popolare nelle fasce giovanili, sia vista come uno svago, come una piccola bravata e non come un vero problema, tanto da non spingere i giovani verso la realizzazione di essere dipendenti da una sostanza che, a prescindere dalla sua legalità, non fa certamente bene. Inoltre sarebbe anche da notare, con un pizzico di malizia, come questi dati siano lo specchio di ciò che le forze dell’ordine, nel loro inarrestabile sforzo contro lo spaccio e l’uso di queste sostanze, riescono a “smascherare”; per rendere più chiaro questo concetto basterebbe fare un’astrazione veloce, pensando a quelle situazioni in cui un agente magari non procede al controllo perché apparentemente la situazione sembrerebbe non richiederlo.
Certo si sente dire che è meglio fumarsi uno spinello piuttosto che giocarsi la casa al videopoker o di ridursi il fegato a un colabrodo a forza di Martini, che è meglio usare questa cosiddetta droga leggera che annerirsi i polmoni con sigarette statali. E’ un discorso sensato e ragionevole ma ci si dovrebbe fermare a questo sillogismo. Non è un bene fumare canne.
Anche perché la marijuana che siamo abituati a vedere in giro nei nostri borghi spesso è un prodotto chimicamente trattato e quindi sicuramente lontano da quell’ideale alla Bob Marley della fogliolina a cinque punte, tutta un’altra cosa che mantiene i caratteri negativi quali la dipendenza che dà e perde quelli positivi quali la naturalità effettiva della droga, “senza additivi”, come si legge nei prodotti di qualità.
Legalizzando la droga si avrebbe un maggiore controllo anche su questa ondata di “prodotti” trattati, altro punto a favore su cui si spendono molti discorsi sensati, ma finché questa legalizzazione non avviene cosa possiamo fare in una realtà piccola come la nostra?
Una realtà che, nonostante tutto, presenta in meno di un anno 130 utenti in carico al Sert di Bibbiena, di cui 29 (22,3%) che utilizzano la cannabis come sostanza primaria insieme ad altre droghe, 19 (14,6%) che la utilizzano come unica sostanza e 17 (13%) che la utilizzano come secondaria?
Dare un’informazione diversa è una soluzione. Mostrare come l’uso sia sconsigliabile dal punto di vista prettamente scientifico, senza arrivare all’estrema ratio di dichiarare tossico e bollare come malato chi ne fa uso, far presente che è pur sempre una droga per quanto leggera, che crea dipendenza e che non è da sottovalutare, ricordando anche che è illegale.
Qualora possa mai passare una proposta di legge che permetterà di godere di questa sostanza anche alla luce del giorno, senza temere conseguenze legali, popolando la nostra vallata di allegri coffee shop allora rivaluteremo il tutto, senza però mai considerare la cannabis come una via per il Paradiso, non più di quanto consideriamo tale una bottiglia di vino bianco ad una cena a base di pesce o una sigaretta dopo il caffè.

(tratto da CASENTINO2000 | n. 288 | Novembre 2017)

Comitato Salute Casentinese, incontri sulla sanità

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Il Comitato Salute Casentinese aggiorna i suoi concittadini circa l’incontro tenutosi la mattina  del 13.12.2017 con il Presidente della Conferenza  dei Sindaci, il Sindaco di Bibbiena Daniele Bernardini, incontro volto ad aggiornarlo specificamente su 3 punti:
1. Evoluzione dell’interpellanza parlamentare presentata grazie al CSC il 15.10.2017 presso la Camera dei Deputati, dalla quale si evincono le inadempienze a carico della Regione nei confronti del Governo circa la situazione sanitaria della  Vallata del Casentino; reputando questo un atto assai grave, è stata nostra premura fornire tutta la documentazione in nostro possesso;
2. Aggiornamento circa l’applicazione dell’articolo 64 ter della L.R. 40/05, del quale chiediamo da oltre un anno l’applicazione. Questo articolo prevede  la presenza dei cittadini ai tavoli ASL, dato il fatto che ad oggi le promesse di applicazione da parte della  ASL e dell’Assessore Regionale alla Sanità, Saccardi, sono rimaste solo promesse. Il Presidente della Conferenza dei Sindaci Daniele Bernardini, ringraziandoci per questa azione di pressione nei confronti delle parti  interessate, ha accolto di buon grado  la proposta del Comitato Salute Casentinese, di concordare un calendario di incontri periodici con cadenza quadrimestrale al fine di stabilire eventuali segnalazioni e necessità, relative al servizio socio sanitario casentinese;
3. Infine, a seguito del rifiuto opposto alla nostra richiesta di un incontro con il dott. Massimo Mandò, medico dirigente del Dipartimento di Emergenza – Urgenza e con il dott. Desideri, Direttore Generale del servizio ASL zona sud-est , rifiuto motivato da entrambi con la motivazione di essere disposti ad interloquire esclusivamente con le istituzioni, abbiamo individuato nel Presidente della Conferenza dei Sindaci la figura di rappresentanza istituzionale più idonea ad presenziare insieme a noi con le suddette autorità sanitarie. Sperando ora in una loro apertura ringraziamo il Sindaco Bernardini  per la possibilità concessaci.
Confidando che questa apertura da parte del Sindaco Bernardini sia veritiera e che mantenga la parola dataci, vi terremo aggiornati.
Concludiamo informandovi che ieri 14.12.2017, la Portavoce del Comitato Salute Casentinese, Carlotta Balzani, ha partecipato alla conferenza stampa indetta da Si Toscana, Tommaso Fattori e Paolo Sarti, in Regione Toscana (nella foto), per parlare dello status del Sistema Sanitario Toscano.
Il titolo della conferenza stampa : “VIETATO AMMALARSI E CURARSI DURANTE IL PERIODO NATALIZIO, TRA REPARTI CHIUSI, PRONTI SOCCORSO IN TILT E PERSONALE SOTTO ORGANICO”.
Comitato Salute Casentinese

Ciao Sandro

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Dopo una grave malattia ci ha lasciato Alessandro Brezzi. Uomo di cultura e di impegno civile, ha guidato per anni la Biblioteca Rilliana di Poppi. E’ stato a lungo anche un valido collaboratore del nostro giornale e lo vogliamo ricordare con la questa foto che apriva sempre la sua rubrica.

Tutta la redazione e la direzione di CASENTINO2000 si uniscono alla sua famiglia in questo tristissimo momento.

Ciao Sandro, che la terra ti sia lieve…

(I funerali si svolgeranno sabato prossimo alle ore 15 presso la Propositura dei Santi Marco e Lorenzo a Poppi)

«Entusiasmo per lo Stia-Firenze» Ma quale film hanno visto?

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Sarà un argomento che seguiremo con attenzione (per il prossimo numero di CASENTINO2000 stiamo preparando un articolo dettagliato), ma dobbiamo anche oggi tornare sul mitico treno Stia-Firenze. L’occasione la da l’ennesimo articolo celebrativo di un quotidiano che parla addirittura di “entusiasmo”. Forse chi scrive non è mai stato in Casentino o forse ha sentito qualche impiegato della LFI, o ha preso per oro colato un’altra velina di Mister 18.000 preferenze. O pensa sia vera l’affermazione, un tantino azzardata, che questa iniziativa “servirà a togliere dall’isolamento il Casentino”. Sic!

In Casentino, tira tutt’altra aria. Diciamo che la maggioranza dei casentinesi, che sono persone più vispe della media provinciale, si sente soprattutto presa per il culo.

Ricordiamo a tutti: stiamo parlando di UNA corsa che parte da Pratovecchio Stia la mattina presto, ci mette 2 ore  e mezzo per arrivare a Firenze (scendendo ad Arezzo prima ci si metteva meno!), fa tantissime fermate, solo dal lunedì al venerdì, non sono previste corse di ritorno. Tutta questa mega operazione (ci sono voluti 15 anni, si legge nell’ameno articolo! Però, più della variante di Santa Mama!) si risolve SOLO nel non dovere scendere ad Arezzo e restare a sedere per 15 minuti aspettando di ripartire!!!

Nient’altro.

Siamo sotto Natale, i pandori e i ricciarelli cominciano già a suscitare strani effetti gastrici, le palle di Natale e i presepi suggeriscono a tutti una maggiore bontà, ma non siamo scemi e scemi non sono i casentinesi, quindi non prendeteci per il culo, grazie, giornali inclusi.

A proposito, abbiamo anche sentito in questi giorni, diffusa nell’etere, una allegra pubblicità che magnifica le sorti dello Stia-Firenze come se fosse l’alta velocità da Tokyo a Kyoto con lo shinkansen. Scommettiamo che è pagata con i nostri soldi?…

Il Badalischio

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Arturo scrive a Babbo Natale

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Caro Babbo Natale. Quest’anno anche noi vogliamo scriverti una letterina per chiederti i nostri regali. Ma prima ancora vogliamo ringraziarti per quanto ci hai già donato.

Come cittadini casentinesi ti ringraziamo per tutti i supermercati che ci hai donato. Quest’anno potremo passare le nostre vacanze girovagando beati per giorni interi anche senza auto ed anche se piove o nevica tra i banchi e gli scaffali lucenti ed illuminati dei vecchi e nuovi grandi negozi che l’amministrazione bibbienese ha regalato a tutti i casentinesi. E potremo fare le corse/slalom nel nuovo circuito di piazza Palagi ed usare lo slittino dal nuovo parcheggio sopraelevato. Novità assoluta in Casentino. Altro che ruota panoramica. Noi abbiamo il parcheggio panoramico.

Ti ringraziamo, poi, perché ci permetti di andare nel centro storico di Bibbiena, ogni tanto, quando ha voglia di funzionare, con la scala mobile, che è sempre spesso più immobile, così possiamo fare il doppio esercizio alle nostre gambe, anche in salita oltre che nella discesa. Ti ringraziamo perché ci hai messo un treno diretto da Stia a Firenze. Ci vuole una mezza giornata per arrivare, e non c’è il ritorno. Ma Firenze è una bella città. Conviene rimanerci Ti ringraziamo, come bibbienesi, per aver regalato Lorenzoni al PD, così finalmente questo partito potrà fare comunicati sapendo che cosa dire, visto che lo stesso ne ha conoscenza diretta, avendo prima fatto quelle cose. Un doppio regalo, al PD e a Bernardini

Come cittadini italiani ti ringraziamo perché ci hai ridato il babbo natale che si chiama Silvio, con la sua grande cesta di regali (milioni di posti di lavoro, pensioni alte per tutti, tasse per nessuno ecc.ecc,). Sono gli stessi regali promessi venti anni fa, ma tanto nessuno li aveva scartati e visti, quindi vanno sempre bene e non c’è neppure da fare una nuova confezione.

Richieste per il prossimo anno.

Per il prossimo anno ti chiediamo di regalare una candidatura, di qualsiasi tipo e con qualsiasi partito, al Sindaco di Bibbiena, Bernardini. Poveretto, il 2019 si avvicina e sente già l’angoscia della mancanza del potere. Trovagli qualcosa da fare per favore, un incarico politico qualsiasi.. Ci dispiacerebbe vederlo deperire per crisi di astinenza da potere.
Per il sindaco di Poppi ti chiediamo un bel cannocchiale, che gli permetta di vedere anche il mondo al di fuori del castello.

Per il sindaco di Chiusi della Verna non chiediamo niente perché gli hai già regalato il comune per altri cinque anni impedendo la fusione, ed ora può scorrazzare felice nel suo vastissimo regno senza chiedere il passaporto per Bibbiena e diffondendo urbi et orbi la sua benedizione dal sacro monte.

Per il sindaco di Bibbiena chiediamo poi in regalo il manuale del buon sindaco democratico, dove gli si spieghino le regole base della democrazia e cosi anche lui potrà acquisire il concetto che chi critica non è un nemico da abbattere e odiare!

Per il Casentino portaci in dono una vagone di sindaci nuovi che vedano al di là del loro naso.

E per l’Italia? Chiediamo una gobba per Giggino Di Maio, così potrà essere finalmente riconosciuto da tutti come il nuovo Divo Giulio.

Infine vorremo chiedere una sinistra. Oddio, scusateci l’ardire. Siamo arroganti e obsoleti. Che parolaccia ci è venuta in mente. Ci accontenteremo dei nuovi Babeuf e dei nuovi buonarrotisti (nel senso di Filippo Buonarroti, l’egalitarista, non Michelangelo) magari ricominceremo da lì… e sarebbe già qualcosa.

Movimento Arturo, Circolo Bibbiena e Poppi

Distretti socio sanitari: “l’aggregazione tra Casentino e Val Tiberina è evidentemente irrazionale”

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Nei giorni scorsi abbiamo appreso che ci sarà un cambiamento importante nella sanità aretina: la Zona Distretto di Arezzo tornerà autonoma uscendo dall’aggregazione con Casentino e Val Tiberina. Bene, finalmente l’Assessore regionale comincia ad accorgersi degli errori e delle irrazionalità contenuti nel cosiddetto “riordino” della sanità Toscana, dalla costituzione delle ASL di area vasta all’accorpamento dei Distretti sanitari. Contro questo riordino la Sinistra si è battuta, addirittura con una richiesta di referendum e con il voto contrario in Consiglio, ma la Giunta Regionale non ha voluto sentire ragioni. Adesso sembra che si cominci a ragionare.

Meglio tardi che mai, si potrebbe dire, a patto però che non si proceda con singoli e sporadici provvedimenti, che rischiano di incidere marginalmente sulla situazione di difficoltà complessiva della sanità toscana.Occorre che il Consiglio Regionale abbia l’opportunità di riconsiderare l’intero assetto territoriale sanitario per ridare ai Distretti socio sanitari il ruolo di soggetti centrali e fondamentali nel rapporto tra cittadini e servizi per la salute.

Ciò si concretizza in due punti:

1 – ricondurre le dimensioni delle Zone Distretto a entità territoriali corrispondenti ad aggregazioni reali dei cittadini e non a mere espressioni geografiche; nella nostra provincia, oltre al problema di Arezzo (che sembrerebbe risolto) anche l’aggregazione tra Casentino e Val Tiberina è evidentemente irrazionale;

2 – definire programmi e investimenti per la crescita dei servizi territoriali, sia in termini di risorse che in termini organizzativi, per rendere tutti i Distretti più forti e più autonomi. I cittadini devono trovare nel proprio Distretto un’organizzazione capillare, integrata ed efficace per prendersi carico congiuntamente dei loro bisogni di salute. tra le esperienze che vanno in questa direzione, ci sono le Case della Salute da programmare e diffondere in tutte le Zone, compresa quella di Arezzo.

Liberi e Uguali – Arezzo

Natale al Palaeventi

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Anche Bibbiena ha il suo Palaeventi per questo periodo di festività natalizie. Si tratta di una tensostruttura installata nella bellissima Piazza Grande all’interno della quale le associazioni del territorio si alterneranno per animare le serate ed i pomeriggi delle prossime festività il tutto in collaborazione con l’amministrazione comunale.

Si inizia venerdì 15 Dicembre alle ore 18.00 con l’incontro “La pace ultima utopia” con due importanti personaggi quali Pasetto  e Magnaghi dell’Associazione sulla pace di Sansepolcro, il tutto organizzato da Milleforme.

Alle ore 21 dello stesso giorno Marco Roselli racconta la mitologia dell’albero.

Sabato 16 Dicembre alle 21,30 il concerto con The Room e Tacita Intesa.

Domenica alle ore 13 il pranzo del Grigio con Noi che…Bibbiena.

Lunedì 18 ore 20,30 cena delle lastre con gli auguri dei commercianti.

Mercoledì 20 alle ore 21,00 si terrà la presentazione del libro “Cantieri tutti santi” con Santi Cherubini.

Giovedì 21 alle ore 21,00 al Teatro Dovizi “Insieme vocale Accordion”.

Venerdì 22 sarà la volta degli auguri dei night walkers con la visita ai palazzi storici del centro.

Sabato 23 dicembre mercatini, Filamornica di Bibbiena e a seguire serata disco.

Domenica 24 sarà la volta dell’evento più importante del cartellone con Piero Baracchi che recita Dino Campana in filodiffusione.

Lunedì 25 alle 22,30 gli auguri con il lancio delle lanterne da piazza Grande.

Il 28 sarà la volta della cena del Carnevale Storico della Mea.

Mentre Gennaio si saluterà il 3 alle 21 con il concerto di Vocale Accordion, il 3 con la filarmonica di Soci, il 5 con il carro della Befana.

 

Ricordiamo inoltre che la stazione ferroviaria di Bibbiena non sarà più solo un luogo di accoglienza, ma anche un piccolo museo delle bellezze del nostro territorio grazie ad alcune preziose installazioni fotografiche del Centro Italiano di Fotografia di Autore. L’inaugurazione di questa esposizione si terrà domenica 17 Dicembre alle ore 17.00.

Questo progetto verrebbe ad assumere un molteplice ruolo. Le installazioni fotografiche diventerebbero una sorta di benvenuto e di accoglienza per i turisti che accederanno a Bibbiena e al Casentino, perché scendendo dal treno si troverebbero circondati da fotografie raffiguranti la valle che si accingono a visitare.

Altro aspetto non meno importante è che  la visione di queste foto sarebbe anche l’incipit e il prologo di un percorso di immersione nell’arte contemporanea, percorso che poi trova maggior sviluppo nel centro storico del paese con le immagini della galleria all’aperto del progetto “Bibbiena Città della Fotografia”.

Da circa un anno, infatti, Bibbiena è stata eletta Città della Fotografia, grazie ai numerosi successi di critica e di pubblico riscossi dalle iniziative promosse dal Centro Italiano della Fotografia d’Autore, che in Bibbiena ha la sua sede, uniti all’alta considerazione conquistata nel mondo della fotografia amatoriale e professionale.

Tutto ciò è stato realizzato grazie al lavoro della Federazione Italiana Associazioni Fotografiche che gestisce il suddetto Centro Fotografico e con la quale il Comune di Bibbiena nel 2005 ha sottoscritto una convenzione relativa alla concessione in utilizzo dell’immobile di proprietà comunale denominato ex carcere, finalizzata alla costituzione del Centro Italiano della Fotografia d’Autore e per lo svolgimento delle proprie attività istituzionali, oltre che per la realizzazione di manifestazioni inerenti l’arte della fotografia.

Il progetto relativo alla Stazione di Bibbiena prevede appunto la realizzazione di installazioni fotografiche che interesseranno l’area esterna della stazione lato binari e l’area interna, ingresso e sala di attesa. Si precisa che le strutture appositamente predisposte verranno posizionate in modo tale da salvaguardare la sicurezza dei passeggeri, previa verifica da parte della società TFT.

 

 

 

Smart City, Bibbiena ci prova

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Dal maxi progetto di sostituzione della lampade della pubblica illuminazione, alle colonnine smart living per le macchine elettriche fino alle bici elettriche Bibbiena si sta trasformando in una vera e propria smart city, ossia quell’insieme di strategie di pianificazione urbanistica tese all’ottimizzazione e all’innovazione dei servizi pubblici grazie all’impiego delle nuove tecnologie della comunicazione, della mobilità, dell’ambiente e dell’efficienza energetica.

 Il primo passaggio è stato fatto con la sostituzione – che si sta ultimando – delle lampade della pubblica illuminazione che si sta ultimando in questi giorni. Si tratta di una vera e propria rivoluzione in lavori di riqualificazione energetica, risparmio energetico, messa a norma, ammodernamento tecnologico, messa in sicurezza, miglioramento dell’efficienza luminosa, corretto dimensionamento illuminotecnico degli impianti stradali, contenimento dell’inquinamento luminoso, telecontrollo. Il bando, di oltre 8 milione di euro per venti anni, è stato vinto da Enel Sole prevede l’installazione di circa 3000 apparecchi a led, la creazione di una vera e propria “smart city”, la garanzia di efficienza e innovazione.

 Altro aspetto importante quello delle colonnine “smart living” per ricaricare le macchine elettriche installate da Estra in accordo con il comune. Due di queste colonnine si trovano nel parcheggio di Piazza della Resistenza, mentre una terza è collocata nei pressi dello sportello Estra. A breve, grazie all’accordo con Enel Sole, verranno installate altre due colonnine per la ricarica.

 L’Amministrazione, grazie ad accordi con Estra, ha anche attivato un servizio di noleggio gratuito di due bici elettriche per la scoperta “verde” del territorio. Si tratta del noleggio gratuito di due biciclette a pedalata assistita donate all’amministrazione comunale dalla Estra. Cittadini e turisti lasciando una piccola cauzione e un documento di identità, potranno noleggiare in maniera gratuita presso l’ufficio informazioni del Museo i due mezzi per poter visitare non solo tutto il centro storico di Bibbiena, ma anche tutto il territorio bibbienese. I turisti verranno dotati di cartina, ma anche di informazioni utili per godersi il paesaggio sulle due ruote e conoscere le bellezze del nostro territorio.

Corezzo, Poppi e Ortignano Raggiolo; riaperti i termini per le iscrizioni ai Nidi

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L’Unione dei Comuni Montani del Casentino rende noto che è stata effettuata la riapertura delle iscrizioni per l’ammissione presso i nidi d’infanzia Comunale di Poppi, “Il Magico Boschetto” di Ortignano Raggiolo e della relativa Sezione distaccata di Corezzo, nel Comune di Chiusi della Verna. Il bando di accesso è aperto fino al 31 dicembre, e riconferma tutte le condizioni riportate nello stesso eccetto l’età di ammissione dei bambini, disponendo pertanto che potranno accedere coloro che compiono l’anno di età entro il 30 aprile 2018. La domanda di iscrizione deve essere dunque presentata entro il 31 dicembre p.v. all’ufficio protocollo dell’Unione dei Comuni Montani del Casentino, del comune di Poppi, del Comune di Ortignano Raggiolo e del Comune di Chiusi della Verna, oppure inviata tramite pec a unione.casentino@postacert.toscana.it ed è reperibile anche nei siti internet dei comuni stessi.

Sanità, “Toscana Sud Est ancora senza piano assunzioni per il 2018”

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“A poche settimane dalla fine dell’anno non è ancora stato approvato il piano triennale del fabbisogno del personale dell’Asl Toscana Sud Est, strumento senza il quale sarà impossibile procedere al piano assunzioni per il triennio 2018-2020 né tantomeno attivare procedure di mobilità tra le aziende della Toscana, per permettere ai lavoratori di riavvicinarsi a casa”. A denunciare la situazione di stallo è Claudio Cullurà, responsabile territoriale Nursind, sindacato autonomo degli infermieri.

“Dalla scorsa primavera – dichiara Cullurà – l’Azienda promette l’attivazione di tavoli e commissioni miste con i sindacati per discutere anche di materie che esulano dalla contrattazione sindacale. Commissioni che avrebbero dovuto produrre risultati entro dicembre 2017 ma che ancora di fatto non si sono neanche insediate, lasciando nel limbo il personale”.

“Il rischio – sottolinea il responsabile Nursind – è che arriviamo ad aprile 2018, termine entro il quale l’Asl deve presentare il piano assunzioni per il triennio, senza avere un quadro esaustivo e condiviso di criticità e necessità a cui rispondere”. Una situazione dalla quale è “necessario trovare una via d’uscita quanto prima – conclude Cullurà – istituendo immediatamente commissioni miste azienda-sindacati per arrivare a una soluzione entro le prossime settimane”.

Nursind Arezzo

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