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sabato, 20 Aprile 2024

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Provincia “paga” la causa persa intentata da Ceccarelli, e non contenta ricorre in Appello. Spese legali per 10mila euro, Mugnai e Tanti: «Le prossime le paghino lui e Vasai»

Diecimila euro: tanto la Provincia di Arezzo ha dovuto versare alla rivista “Casentino 2000” per un articolo di ormai cinque anni fa che fece infuriare l’allora presidente Vincenzo Ceccarelli, oggi assessore regionale ai trasporti, tanto da spingere l’ente da lui presieduto a chiedere un risarcimento per danno di immagine di 150mila euro. Richiesta respinta, e spese legali accollate al ricorrente, «cioè, in buona sostanza, ad ogni cittadino residente nella provincia di Arezzo», incalzano Stefano Mugnai e Lucia Tanti, rispettivamente consigliere regionale e capogruppo provinciale del Popolo della Libertà.
«L’allora presidente interpretò i rilievi di “Casentino 2000” come una sorta di lesa maestà politica. D’altronde capita spesso che i potenti di turno del “sistema Toscana” dimentichino che il diritto di critica, quando fondata e civile come in questo caso, è garantito, pure nella “rossa” Toscana. A distanza di cinque anni, in primo grado, il Tribunale dà ragione a “Casentino 2000” e condanna la Provincia di Arezzo, oggi guidata dalla stessa maggioranza ma da un altro Presidente, a sborsare oltre 10mila euro. Cosa fa la Provincia di Arezzo? Non contenta di non aver fin da subito tentato di rimediare all’evidente scivolone politico del già Presidente Ceccarelli, per cui oggi paga in silenzio i 10 mila euro con i soldi di tutti pur piangendo miseria ad ogni piè sospinto, ricorre addirittura in Appello facendo gravare ancora sulle tasche di tutti questa incredibile situazione. Forse sarebbe il caso che la Provincia di Arezzo si convincesse del fatto che non è il caso di fare “guerre” legali con i soldi di tutti, per di più in un momento come questo», proseguono i due esponenti del PdL prima di ricostruire i dettagli della vicenda.
«Nel 2008 la rivista “Casentino 2000” scrisse un articolo, critico ma molto argomentato, circa l’assurdità della cosiddetta variante di Casamicciola. Solo un anno dopo la stessa variante e con le medesime critiche era stata presa di mira dal compianto e mai dimenticato Ivo Menchini, consigliere provinciale del PdL. A seguito dell’articolo “incriminato” e seppure dopo ampio diritto di replica, l’allora presidente Ceccarelli denunciò la rivista, chiese 150mila euro come risarcimento danni e fece dedicare al mensile stampato dalla Provincia, sempre con i soldi di tutti, pagine e pagine di controdeduzioni. A conti fatti, però, le critiche di “Casentino 2000”, che erano anche le critiche di Menchini, sono risultate legate ad un fatto vero, di evidente interesse pubblico ed esposte in maniera civile. Certo sono critiche fortissime – insistono i consiglieri del PdL – ma vietarle questo sì che sarebbe un reato. Ceccarelli ha perso la causa, una causa tutta sua perché non vi erano ragioni se non la cattiva abitudine, politica si capisce, di voler dare lezioni di vita a chi dissente. Oggi la Provincia del Presidente Vasai paga e rilancia seguendo la traccia del Presidente Ceccarelli. Noi suggeriamo di lasciar perdere e chiederemo formalmente due cose: la Provincia ritiri il ricorso in Appello, oppure, se proprio non intende farlo, Ceccarelli e a questo punto anche Vasai si impegnino formalmente a pagare di tasca loro in caso di nuova sconfitta. Va da sé che una Provincia che querela una rivista non allineata si commenta da sola e qui la valutazione è davvero tutta politica», concludono Mugnai e Tanti.

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