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sabato, 27 Luglio 2024

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Sfrattato dai monaci

di Francesco Martini – Su “La Nazione” di sabato 24 ultimo scorso ho trovato una notizia che ha dell’incredibile: un vecchio bibbienese di 77 anni che vive in una casa da 36 anni, diventa oggetto di azione giudiziaria di sfratto da parte dei monaci Camaldolesi. Fino da quando ero giovane ed andavo in escursione a Camaldoli ed all’Eremo mi sono fatto la convinzione di una certa santità dei monaci: uomini pii che si dedicano esclusivamente alla contemplazione ed alla preghiera. San Romualdo, la regola di San Benedetto e così via; una stima piuttosto radicata ed una ammirazione particolarmente insolita in un laico come me: addirittura, ormai molti anni fa, io e mia moglie decidemmo di sposarci in Chiesa e scegliemmo proprio la Chiesa di Camaldoli. Pertanto la notizia riportata dal giornale mi ha trovato piuttosto scettico ed ho voluto approfondire la cosa. Nell’articolo ho letto che il vecchio sfrattato è patrocinato dall’Avv. Santini del Foro di Arezzo, subbianese come me, così l’ho contattato per chiedere alcune spiegazioni. È stata dura perché gli avvocati oppongono sempre la riservatezza professionale; ma tra le notizie che mi ha dato lui, ciò che ho letto sul giornale e ciò che ho potuto conoscere dal patrono dei monaci camaldolesi ho potuto ricostruire quanto segue:
un signore nel 1976 stipula un contratto di affitto di alcuni piccoli terreni agricoli di proprietà dei monaci; coltiva per tutti questi anni i terreni e paga il regolare canone di affitto. Non si tratta di un grosso guadagno, anzi non c’è nessun guadagno perché, come si sa, la terra non è stata così generosa. L’anziano, che allora non era anziano, in contemporanea alla presa in carico del terreno si introduce in una vecchia casa colonica che forse i monaci di allora ritenevano che fosse di loro proprietà, nel tempo la risistema, ci va a vivere e ancora ci abita. Oggi ha 77 anni, è invalido e vive di una modesta pensione.
La casa non risulta accatastata ed i monaci non sembra che posseggano un titolo di proprietà. Ma 35 anni di pacifico ed incontrastato possesso di un bene immobile fanno opinare che il proprietario della casa sia proprio il vecchio pensionato.
Ora io non posso, né ho le capacità, anticipare ciò che deciderà il giudice; ma credo che, sic stantibus rebus e sarà doveroso ascoltare eventuali diverse notizie da parte dei monaci e del loro patrono legale ai quali mettiamo a disposizione il nostro spazio.

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