di Mauro Meschini – Ci hanno rincoglionito con queste parolone inglesi per qualche mese, tanto che qualcuno poteva anche pensare che si trattasse di qualcosa di veramente straordinario e innovativo.
Alla fine però il risultato è sempre lo stesso: tagli ai servizi, in particolare alla sanità; e meno soldi a chi i servizi dovrebbe erogarli, cioè i comuni.
Di tagli agli stipendi di parlamentari e consiglieri regionali, di azzeramento dei contributi ai partiti e alla stampa assistita, di ritiro dalle missioni di finta pace, di patrimoniale e tasse sulle rendite finanziarie, di lotta seria alla corruzione, di abolizione di tutti gli enti di secondo livello (tipo unioni dei comuni, consorzi vari, società della salute, ecc.) invece non si parla.
Certo c’è l’abolizione delle province ma, anche in questo caso, si rischia di avere un risultato peggiore se si creeranno ancora enti non elettivi e, soprattutto, se si lasceranno comunque in vita i tanti soggetti che adesso gestiscono materie che potrebbero essere tranquillamente di competenza provinciale, come acqua e rifiuti.
Per quanto riguarda poi il brusco intervento sui dipendenti statali si usa la stessa filosofia che ha portato alla riforma di alcune norme sul lavoro: per far crescere l’occupazione si permette di licenziare meglio. E così ci saranno altri lavoratori che andranno ad ingrossare le file di chi è in cerca di un impiego, senza che un centesimo sia investito per vere politiche di sviluppo, soprattutto nel campo tecnologico e di tutela dell’ambiente.
Eppure decisioni alternative si possono prendere e in Francia, il nuovo presidente Hollande, ci ha già pensato istituendo una tassa sui patrimoni superiori a 1,3 milioni di euro, un’imposta sulle transazioni finanziarie, una tassa una tantum sulle grandi banche…
Certo in Francia ora c’è la sinistra e questa è roba da “comunisti”.
Qui da noi abbiamo invece il “governo sobrio di tutti” che vede nel presunto partito di sinistra, cioè il PD, il più accanito sostenitore.
E allora come la mettiamo adesso?
Voteranno anche queste norme senza battere ciglio? Continueranno a concordare modifiche costituzionali con chi della Costituzione farebbe volentieri carta straccia? Si proseguirà a pronunciare la litania sulla diminuzione del numero dei parlamentari, che significa solo riduzione della rappresentanza e della Democrazia, senza andare a toccare i veri privilegi di politici e partiti e senza dare a questo Paese una decente legge elettorale?
E i nostri sindaci casentinesi cosa pensano?
Vedremo come saranno in grado di difendere il nostro ospedale, che ancora una volta ha rischiato di cadere sotto la scure dei tagli, e che comunque ancora non è salvo perché il Piano Integrato Socio Sanitario in discussione in Regione non preannuncia niente di buono. Vedremo come potranno far sentire la loro voce con il peso politico pari a zero che ha il Casentino. Vedremo se sapranno riconoscere che il carrozzone ha fallito prima di nascere e che altre sono le decisioni che si dovrebbero prendere per sperare di salvare la nostra vallata.
Per adesso possiamo consolarci con il corposo programma di sagre e appuntamenti gastronomici… ma è meglio prepararsi già adesso ad un autunno molto meno gradevole.