testo e foto di Andrea Barghi Goaskim – Signore e signori, ecco a voi The Pickles, il gruppo rock più incredibile e straordinario delle foreste casentinesi! Dopo un trionfale tour europeo, sono tornati nelle amate foreste d’origine per regalare un’altra indimenticabile performance. Oggi pomeriggio si esibiranno all’alpeggio di San Paolo in Alpe, e domani sarà il turno del castagneto di Camaldoli. Affrettatevi ad acquistare i biglietti nei bar di Camaldoli: le richieste sono tantissime e la fila cresce a vista d’occhio!
Tutti vogliono vedere dal vivo il leggendario batterista Dendrocopos Major, che ha scelto questo nickname ispirandosi al nome scientifico del picchio: Dendrocopos, unione delle parole greche dendron (“albero”) e kopos (“colpire”). L’epiteto major, invece, deriva dal latino maior, “maggiore”. Non è da meno il cantante Picus viridis, che ha scelto il nickname “Pico” ispirato al mito narrato da Ovidio, il celebre poeta romano. Non lo vedete nelle foto perché è piuttosto schivo, ma la sua risata, inconfondibile, echeggia tra le fronde. Non poteva mancare il virtuoso della chitarra: Picoides tridactylus, originario della Lapponia. Fa parte della band da un anno ed è conosciuto con il nome “Pico Gilmour”, in onore del suo amore per i Pink Floyd. E naturalmente, ogni gruppo rock ha bisogno di un bassista, e in questo caso, di una bassista: il picchio cenerino.
Abituale frequentatore delle Alpi, si è unito al gruppo con l’intento di stabilirsi nell’Appennino. Nelle foreste casentinesi ha trovato il suo habitat ideale e preferisce essere chiamata Picus Canus, come il nome del nonno, un famoso violinista. Tutti sono ansiosi di partecipare ai concerti: le file davanti ai due bar di Camaldoli sono ormai interminabili. La mia idea della rock band formata dai Picidi forse non è così fantasiosa: concerti autentici accadono davvero, nelle nostre foreste. Pensateci un attimo, lasciandovi trasportare nel mondo della fantasia…
Non sarebbe straordinario assistere a un concerto del genere, con protagonisti i picchi? Questo è il periodo in cui la foresta risuona dei canti e dei tambureggiamenti degli uccelli canori, e in particolare del picchio verde, che con il suo vocalizzo ci ricorda gli urli selvaggi dell’Hard Rock. Il picchio rosso, con il suo ritmo martellante, ci riporta alle leggende del rock degli anni Sessanta e Settanta che hanno fatto la storia. E i nostri amati Picus delle foreste casentinesi non sono da meno!
Dovremmo ringraziarli sempre, perché durante le passeggiate nel fine settimana o nei tiepidi pomeriggi primaverili, ci allietano con la loro musica che risuona tra abetaie e faggete. È uno spettacolo vederli piroettare tra le fitte foreste, pronti a fare evoluzioni a testa in giù, o a camminare girando intorno a tronchi marcescenti alla ricerca di prelibate leccornie.
Grazie a questa inusuale rock band, la natura che vive nel Parco delle Foreste Casentinesi è ancora più affascinante, rendendo questo lembo d’Appennino, unico al mondo.