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sabato, 21 Giugno 2025

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Dal Casentino con talento

di Federica Andretta – Dal Casentino a Empoli il passo è davvero breve: due mete così distanti ma così vicine, perché quando c’è la passione, il talento o semplicemente il destino le distanze si accorciano e i sogni si intrecciano. Certo è che Alice Checcacci, ragazza di tredici anni originaria di Pratovecchio, ce l’ha messa tutta ma proprio tutta per arrivare dov’è ora: ha esordito nella Timenet di Empoli, squadra che milita nel campionato di serie C di pallavolo e adesso prima in classifica! Abbiamo così contattato la mamma Consuelo e Alice per parlare con loro dell’esperienza che la figlia sta facendo e di come sia arrivata così lontano. Ma non è la sola sportiva di casa ad aver riportato risultati importanti. Abbiamo infatti scoperto che in famiglia c’è anche un calciatore di grande talento, il fratello Filippo. Ecco qui la nostra intervista ad Alice.

Alice, come nasce la passione per la pallavolo? «In effetti, coltivo la mia passione per la pallavolo fin da quando ero piccola. Avevo poco più di cinque anni quando chiesi a mia mamma di portarmi a vedere un allenamento della Vbc Arnopolis (squadra di pallavolo di Pratovecchio Stia). Ne rimasi talmente entusiasta che volsi anch’io iniziare fin da subito ad allenarmi. Ero tuttavia molto piccola e non fu facile integrarsi nel gruppo pertanto l’esperienza non andò particolarmente bene, perché mi ritrovai in un angolo con una palla in mano. Da lì, con dispiacere, capii che non era ancora il momento giusto. Così per un paio di anni praticai un po’ di danza, poi mi misi a giocare a pallone con mio fratello anche se la mia vera passione restava sempre la pallavolo. Ricominciai questo sport in seconda elementare e nonostante la pausa COVID, non persi mai occasione per prendere una palla e provare a giocare a pallavolo».

Come sei arrivata alla Timenet, squadra così lontana dal Casentino? «A volte la vita fa dei giri strani e non si sa dove ci conduca… a me ha portato ad Empoli. Finita la quinta elementare, decisi di seguire mio fratello che era stato selezionato dall’Empoli (che l’aveva voluto fortemente) dopo l’esperienza calcistica trascorsa un anno nell’Arezzo. Non mi feci spaventare dalla novità e, piena di entusiasmo, presi armi e bagagli e con mia mamma e mio fratello ci trasferimmo ad Empoli. Appena arrivata, chiesi subito a mia mamma di trovarmi una squadra di pallavolo; prendemmo così contatti con la Timenet di Empoli. All’inizio non fu semplice, perché non conoscevo nessuno però mi piaceva talmente tanto giocare a pallavolo che non mi sono mai arresa.

Mi allenavo meglio che potevo e feci anche amicizia con le mie compagne di squadra che comunque erano tutte più grandi di me di un anno. A fine stagione la Mister Irene iniziò a notarmi, poi al secondo anno arrivò un nuovo Mister di nome Fabio a cui piacevo molto. Oltre ad esercitarmi con la mia squadra, mi mandava anche ad allenarmi con la serie D. Ero contentissima! L’impegno era tanto ma la soddisfazione era indescrivibile. Poi quest’anno ho di nuovo cambiato Mister, si chiama Federico. La mia squadra attuale è l’under 16, nonostante io abbia ancora tredici anni. Il caso ha voluto che il Mister Federico per un paio di allenamenti non sia potuto essere presente, quindi ci ha allenate il Mister della prima squadra che mi ha così notata. Mi ha rivelato che sono ancora “grezza” ma che vede in me delle qualità. Il caso ha voluto che nella squadra di serie C sia venuta a mancare una banda (che è il mio ruolo) così a gennaio mia mamma è stata chiamata dal Presidente che le ha comunicato di voler fare un tentativo con me.

Ovviamente ha sottolineato che sono ancora giovane e che tutto può succedere però se mi avesse fatto piacere, mi avrebbero dato questa possibilità. Credo che sia stato uno dei giorni più belli della mia vita! La prima convocazione con la serie C c’è stata il 15 febbraio con la partita contro il Montelupo mentre l’esordio vero e proprio il 5 aprile contro il Certaldo. Avevo esattamente tredici anni e otto mesi. È stata un’emozione che difficilmente potrò dimenticare!»..

Hai dei modelli a cui ti ispiri? «Ammiro tantissimo le pallavoliste di livello e persino nella mia squadra ce ne sono di molto brave. Tuttavia, mi piace giocare seguendo il mio stile, perché penso che alla fine ognuno sia unico e che cercare di imitare qualcuno diventi un limite. Una pallavolista che mi piace tanto è Elena Pietrini e anche lei ha origini casentinesi».

Quali sono le doti necessarie per distinguersi in questo mondo e avere successo? «Alla fine, le doti sono un dono! Però ci vuole impegno, determinazione e soprattutto non bisogna arrendersi mai, perché ci sono anche dei momenti più duri dove c’è da studiare oppure dove tutto non viene bene come si vorrebbe! Ed è proprio nei momenti meno luminosi che bisogna dare il massimo per risorgere dalle “ceneri”. Chi si ferma è perduto ed io, comunque vada, voglio sempre fare di più e fare meglio».

Progetti futuri? «Alla mia età non è facile fare progetti però so che ho la pallavolo nel cuore e che sono determinata a raggiungere i miei obiettivi! Sono in costante sfida con me stessa ma voglio anche un po’ vivere con leggerezza questi miei anni».

Cosa ne pensano i tuoi genitori di questa tua carriera da pallavolista? «I miei genitori sono rimasti sorpresi! Non perché non credessero in me ma perché eravamo qui ad Empoli soprattutto per mio fratello. Sono tutti e due tanto contenti e orgogliosi di me, mi seguono sempre nelle partite e mi incoraggiano in tutti i modi possibili!»

Giocare in una squadra di serie C richiede sacrifici e impegno. Come concili studio, sport e tempo libero? «Conciliare tutto non è facile poi io sono una ragazza a cui piace fare e fare bene! Ci sono giornate in cui sono particolarmente stanca, magari torno da scuola alle due e dormo tutto il pomeriggio, ricarico le batterie e riparto più energica di prima! Questo è stato un anno di soddisfazioni, sia per me sia per mio fratello».

Sorge spontanea una domanda: ma lo sport è un dono di famiglia? (Ci risponde questa volta mamma Consuelo) «Non sono mai stata una sportiva. Come a tutti i ragazzi della sua età, al padre dei miei figli piaceva giocare a pallone da piccolo. Poi come tutti, per motivi di studio, ha smesso; insomma, non ha avuto meriti sportivi, ecco. Poco tempo fa abbiamo scoperto che la bisnonna di Alice e Filippo, Marisa (che è purtroppo venuta a mancare circa una decina di anni fa), aveva giocato anch’essa a pallavolo partecipando ad un torneo ad alti livelli ma si parla di tanti anni fa. Io scherzando dico sempre ai miei figli che devono averli portati i marziani, perché non ci sono storie di grandi risultati sportivi nella nostra famiglia! Anche Filippo, suo fratello, ha una storia interessante da raccontare: ha iniziato a giocare a pallone a circa quattro anni ed è sempre stato bravo tanto da essere notato da un osservatore dell’Arezzo, squadra con la quale ha trascorso una stagione eccezionale durante l’annata del Covid.

Successivamente, ha partecipato al Torneo Internazionale Lazio Cup vincendo ed ottenendo il premio come miglior giocatore capocannoniere. E da lì l’Empoli lo voleva in tutti i modi. Era piccolo allora, ha fatto un anno avanti e indietro in terza media e poi per due anni è venuto ad Empoli, siamo andati con lui e ci siamo stabiliti lì. Poi lo scorso anno è arrivata la grande occasione: ha accettato la sfida di giocare nel Pisa Sporting Club assistendo così in prima persona al miracolo Inzaghi che ha riportato la squadra in serie A dopo ben 34 anni! Filippo ha vissuto questo passaggio in serie A del Pisa anche se, essendo ancora nel settore giovanile dell’Under 17, non gioca ancora in prima squadra però è stata davvero una bella emozione, vediamo cosa succederà! Dicono che abbia delle qualità! Filippo durante il suo periodo all’Empoli ha inoltre partecipato a due finali nazionali contro l’Inter trasmesse in diretta su DAZN e ha fatto pure goal in entrambe contribuendo a riaprire la partita! Infine, ha ottenuto l’MVP da La Giovane Italia come miglior giocatore in campo nella prima partita di campionato Pisa-Spezia a settembre 2024».

E se il talento lo si riconosce quasi sempre fin da subito, è altrettanto vero che sono le qualità a portare lontano le nuove promesse dello sport. E noi ci auguriamo che la strada appena intrapresa da Alice e Filippo sia costellata di successi.

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