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venerdì, 19 Aprile 2024

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Variante Corsalone: poche idee, tanti comunicati

di Francesco Meola – I lavori per la costruzione della variante del Corsalone hanno assunto ormai da tempo le sembianze di una vera e propria telenovela, con continui colpi di scena e l’alternarsi di protagonisti ogni giorno diversi. Un vortice di ‘emozioni’ degno dei migliori sequel americani, se non fosse che si sta parlando di argomentazioni serie rispetto alle quali i cittadini casentinesi (ma non solo), attendono da anni un lieto fine. Nel corso del tempo, infatti, sono state non poche le problematiche emerse per portare a termine un progetto il cui completamento sembra essere ancora piuttosto lontano.

A tenere banco, nelle ultime settimane, è tornata dapprima la questione legata al rischio di abbattimento di un capannone della Tlf, azienda posta sul tracciato della variante, con l’appello del vice presidente del Consiglio Regionale della Toscana, Stefano Scaramelli, affinché si trovasse una soluzione che tuteli il futuro di una delle fabbriche più importanti del Casentino: «La nostra è una battaglia giusta al fianco di un’azienda importante che si sta orientando verso una produzione sempre più ecologica e che ha un peso importante nell’economia del territorio casentinese, – ha affermato nel corso di una visita presso lo stabilimento. – La mia venuta sta a dimostrare quanto la mia persona, nelle vesti di capogruppo di Italia Viva, sia vicina a questa grande realtà produttiva.
La nostra interrogazione in Consiglio Regionale, per difendere le istanze dell’azienda, è evidente che non ci ha trovato soddisfatti. Per quanto ci riguarda, riteniamo opportuno si trovi una soluzione che non sia quella giudiziaria, altrimenti si rischia soltanto un contenzioso tra un’impresa e la Regione. Auspichiamo vi sia una risoluzione positiva perché è giusto si proceda alla realizzazione di quest’opera ma, allo stesso tempo, è doveroso tutelare l’impresa. Mi sento di dire che sussistono adeguati margini di soluzione e, tal proposito, il nostro gruppo lavorerà come luogo di mediazione tra le questioni di carattere tecnico e quelle di carattere politico.
Chiediamo però, all’assessore Bacelli e al presidente Giani, di spendersi anch’essi in prima persona per cercare di risolvere questa questione, che altrimenti metterebbe a rischio molti posti di lavoro (l’azienda conta circa 80 dipendenti, n.d.r.)».

Ma a pochi giorni da queste dichiarazioni, la doccia fredda che non t’aspetti. Con un comunicato diramato lo scorso 13 luglio, infatti, i consiglieri regionali Gabriele Veneri e Alessandro Capecchi, denunciano lo stop al finanziamento per la realizzazione della variante, a seguito della perdita da parte della Regione del finanziamento garantito dal Cipe per quest’opera. Una mancata erogazione, secondo i due esponenti di Fratelli d’Italia, dovuta al dilatarsi eccessivo dei tempi a causa della testardaggine della maggioranza nel voler portare avanti un progetto sbagliato che rischiava anche di far chiudere un’importante attività economica come la Tlf.

Un’accusa, questa, a cui ha fatto immediatamente seguito la replica di Vincenzo Ceccarelli, capogruppo Pd in Consiglio regionale e Lucia De Robertis, presidente della commissione Territorio e ambiente che hanno fortemente attaccato la proprietà e il Comune reo, dopo aver emesso un’ordinanza non eseguita, di non aver esercitato i poteri sostitutivi. Secondo i due, è stato il mancato dissequestro ad impedire l’attuazione del progetto originario di variante, costringendo la Regione a optare per una soluzione di ripiego con un progetto suddiviso tra rotatoria del Pollino (nelle foto, i lavori) e resto del tracciato.

«La riprova – si legge in un loro comunicato – sta nel fatto che i lavori della rotatoria, che non insiste sull’area ex Sacci, sono già iniziati, mentre per il restante tracciato si è stati costretti a prevedere un’altra soluzione che comporta una minima e parziale interferenza con un capannone di legno di un’azienda. Azienda con la quale sembrava si fosse trovato anche un accordo dopo il sopralluogo dell’assessore regionale Baccelli».

Ma al netto delle ragioni delle varie parti in causa, cosa succederà adesso? Secondo i due esponenti della maggioranza non tutto è perduto: «La Regione ha dovuto prendere atto del Decreto Legge 50, che riconosce aumenti di prezzi molti elevati, cioè circa 9 milioni per la variante del Corsalone, e ha dovuto definanziare gli interventi più problematici mandando avanti il resto per non perdere tutti i fondi. Nel contempo, però, ha anche annunciato che farà fronte agli aumenti con risorse proprie, – si legge nella seconda parte del suddetto comunicato, mediante il quale garantiscono il massimo impegno perché i lavori possano essere ultimati. – Vigileremo e ci adopereremo affinché questo obiettivo vada in porto, ma in questi mesi crediamo sarebbe logico lavorare per portare a casa il dissequestro dell’ex cementificio e tornare al progetto originario, cosa che eviterebbe l’interferenza con il capannone dell’azienda e consentirebbe la demolizione di parte dell’ex cementificio. Se questo non sarà possibile, ottenuta la copertura economica con fondi regionali, il progetto potrà andare avanti come rimodulato».

E sulla questione si è espresso ai nostri taccuini anche il sindaco di Chiusi della Verna, Giampaolo Tellini, il quale, malgrado le problematiche evidenziate, si è mostrato decisamente ottimista: «Sono certo che la Regione recupererà dal bilancio i 9 milioni di euro necessari a far fronte all’aumento dei prezzi. Nonostante i problemi legati al finanziamento garantito dal Cipe, dunque, mi sento di dire che le opere andranno avanti e anche la questione legata alla Tfl non dovrebbe rappresentare un problema.
Verrà trovata sicuramente una soluzione, anche perché è interesse delle aziende stesse che lavori così importanti vengano portati a termine. Tra l’altro, entro ottobre, la magistratura dovrebbe togliere finalmente i sigilli alla ex Sacci. Se ciò dovesse accadere, si potrebbe pensare anche di ritornare al progetto originario (che prevedeva l’abbattimento della Sacci con la conseguente realizzazione della strada all’interno della suddetta area, n.d.r.), con un risparmio importante per le casse pubbliche e la possibilità di bypassare la Tfl. Inoltre, come sindaco di Chiusi, sarei il primo ad esultare se finalmente si riuscisse ad abbattere quello che è oramai un vero e proprio ‘mostro’ il cui scheletro rappresenta un pessimo biglietto da visita per la nostra comunità. Direi che è tempo di lasciarsi alle spalle le polemiche degli ultimi tempi e di remare tutti nella stessa direzione. Chi amministra un territorio deve mettere sempre al primo posto le esigenze dei propri cittadini e trovare delle soluzioni che possano giovargli nel quotidiano. Con gli attacchi gratuiti e i battibecchi non si va da nessuna parte. Le persone hanno bisogno di risposte concrete, come abbiamo fatto noi ultimamente realizzando il marciapiede che collega Fontechiara al Corsalone e che il prossimo anno spero possa arrivare fino alla casa Cantoniera».

E chissà che per allora non possano giungere finalmente buone nuove anche per la variante.

(Nella foto, i lavori preparatori della nuova rotatoria di Pollino)

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