di Federica Andretta – Abbiamo scoperto grazie a un gruppo affiatato di grandi appassionati che la natura non è solo bella da vedere o da immortalare in una semplice foto. La natura rappresenta, infatti, tutto un mondo da vivere appieno sia che lo facciamo in sella ad una bici o semplicemente “a bordo” dei nostri piedi. Il mondo naturale che ci circonda è davvero uno scrigno immenso di tesori ancora tutti da svelare. E non basta andare troppo lontano per immergersi in una natura fiabesca tra bellezze senza tempo e luoghi incantati; innumerevoli paesaggi verdi e incontaminati del nostro Casentino ci aspettano e ad aprirci le porte di questo mondo meraviglioso sono proprio loro, quelli dell’ASD Chiusi Verna Bike: Teuvo, Michele, Simone, Luca, Giacomo e Diego che con la loro Associazione sono qui per farci scoprire e riscoprire tutta la bellezza della nostra vallata. E noi non potevamo certo dire di no!
Quando e come nasce l’ASD Chiusi Verna?
«Di fatto è nata un paio di anni fa, dopo l’esplosione delle biciclette a pedalata assistita. Un primo gruppetto di amici, rimontati in sella grazie all’elettrico, è tornato a riscoprire il territorio. Così ci siamo ‘ricordati’ di quanto fossero belli i nostri monti. Da qui è scattata l’idea: perché non fare un’Associazione che promuova il turismo lento in questo spettacolo offerto dalla natura? L’idea è diventata convinzione andando diverse volte ‘in pellegrinaggio’, in bici o a piedi, in Trentino».
Com’è composta la vostra Associazione?
«Si tratta di una realtà no profit. C’è un presidente, dei soci fondatori e un consiglio. È tutto molto ‘fatto in casa’, con le forze che riusciamo a mettere in campo».
Prati, sentieri, panorami mozzafiato e i boschi di Chiusi della Verna.
Tante bellezze secolari da percorrere in mountain bike o da fare a piedi, noleggio di biciclette a pedalata assistita e poi la tradizione locale della nostra tavola.
Queste sono alcune delle vostre tante attività proposte. Possiamo descriverle meglio?
«Il turismo lento, zaino in spalla, ha sempre interessato l’area della Verna, nelle ‘catene’ Vallesanta-Santuario o Assisi-la Verna. Ma queste rotte hanno sempre tagliato fuori Chiusi, il paese. Con il Covid i volumi dei camminatori o dei bikers sono aumentati esponenzialmente, allungando la stagione fino a ottobre. E noi vogliamo offrirgli una piattaforma che sappia farli dialogare con il territorio, compresi i suoi attori economici, mettendogli a disposizione i nostri occhi e le nostre esperienze. Magari facendogli inforcare una delle nostre bici a noleggio».
Ma veniamo ai cinque percorsi completamente tracciati (anche in digitale), di cui quattro di media e uno di alta difficoltà…
«Siamo partiti scegliendo cinque tracciati, tra i più suggestivi, che abbiamo mappato e segnato. I trails sono stati la base su cui costruire il nostro sito web, www.chiusivernabike.it, che è un po’ la nostra vetrina con le nostre pagine social. È tutto segnato: i chilometri, la difficoltà, i dislivelli e un tempo di percorrenza di massima, blando. Diciamo per tutti. Ci sono percorsi pensati per chi è alle prime armi e altri più tecnici. I trails (www.chiusivernabike.it/trails qui ci sono le info), però, sono legati tra loro da un filo rosso: la bellezza naturalistica. L’idea, cioè, è anche quella di riprendere fiato e smettere di pedalare perché vinto da un panorama, dai colori e dai disegni di boschi che sembrano incantati».
C’è in progetto anche un sesto percorso, quello di Vallesanta. Qualche anticipazione?
«Vogliamo collegare Chiusi della Verna e il Santuario con la Vallesanta passando dal Monte Calvano, che per noi è una sorta di crocevia dei nostri anelli. Una possibile anteprima di questo nuovo percorso si potrà vedere domenica 21 agosto quando faremo un raduno con la proloco di Corezzo, la prima ‘tortello bike’, capace di mettere insieme le due ruote, la natura e la buona tavola, quella dei tortelli alla lastra».
E poi la ciliegina sulla torta: una pista da downhill…
«Più che da downhill, si tratta di una pista da enduro. Eravamo partiti con un progetto, ora siamo virati su un altro tracciato, che sfrutti il Monte Casella e la picchiata che porta a quella che noi chiamiamo ‘Bassa’. Siamo al lavoro per cercare di mettere insieme tutte i pezzi del puzzle, terreni e autorizzazioni.
Il nostro obiettivo è fare una pista non troppo estrema, ma molto divertente. Inaugurandola, magari, nel 2023».
Il vostro motto è: “The fools on the hill” – I matti sulla collina. Ha un significato particolare per voi questa frase? Chi l’ha ideata, come e quando è nata?
«“The fools on the hill” è un po’ il senso della nostra avventura. L’intuizione è venuta al nostro presidente, Teuvo Montaini, e racchiude un po’ tutto: la pista da discesa, che prenderebbe il nome del mitico brano dei Beatles; l’idea splendida e nostalgica di alcuni amici a spasso come i matti per le colline; il nostro sogno, quello dell’Associazione, che per alcuni può sembrare una roba abbastanza da pazzi».
Particolari eventi in programma per quest’estate?
«Grazie alla disponibilità della comunità francescana, ogni sabato vorremmo portare dei gruppi alla Verna per un’iniziativa che abbiamo chiamato ‘Alla scoperta del Santuario’. Partiti dalla nostra sede saliamo alla Verna dove i bikers hanno la possibilità di fare un tour guidato con un frate del convento. L’idea è ampliare questa collaborazione anche per altre iniziative. Oltre ad altri raduni estivi, uno al sapore di tartufi che faremo con la Proloco di Chiusi, abbiamo intenzione di dar vita anche a una gran fondo. Ma per questo ci vorrà un po’ più di tempo. Non questa estate, quindi: verosimilmente andremo al 2023».