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sabato, 27 Luglio 2024

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Variante di Bibbiena: accettate più di metà delle osservazioni di SEL

Chi ci ha accusati di demagogia o di contrapposizione pretestuosa, ora è accontentato. Delle 18 osservazioni che SEL ha presentato a correzione della variante urbanistica di Bibbiena, anche l’assessore Lorenzoni è stato costretto ad accettarne almeno una metà (sette accolte in toto e quattro in modo parziale). Questo dimostra prima di tutto che anche le minoranze, anche i partiti che non hanno consiglieri, possono esercitare un ruolo, hanno dei diritti e dei doveri da esercitare a tutela della collettività e noi, con tutti i nostri limiti, cerchiamo di corrispondere a questi doveri. E tutti i cittadini dovrebbero essere contenti che qualcuno abbia impedito evidenti ed irreparabili danni al nostro territorio. Danni che, si sa, una volta perpetrati, non sono recuperabili, almeno in tempi brevi.

Ma non ci accontentiamo di questo primo risultato. Sono ancora rimaste in piedi varianti di grande consistenza e di estrema pericolosità in quanto a sostenibilità ambientale. Inoltre le motivazioni addotte per certi dinieghi sono prive di fondamento, quando non devianti e distorcenti la realtà. Per questo, seguendo le procedure di legge, intendiamo controdedurre alla nuova delibera comunale (ci dispiace che nessun consigliere di maggioranza si sia almeno posto il problema, limitandosi passivamente ad alzare la mano!), chiedendo agli enti competenti la convocazione delle rispettive commissioni paritetiche per correggere almeno gli aspetti più devastanti rimasti ancora in piedi e le varianti per le quali è evidente il contrasto anche con le normative vigenti e con gli indirizzi regionali e provinciali, e con lo stesso documento programmatico presentato dalla giunta Bernardini all’inizio della legislatura.

Vorremmo chiedere al sindaco Bernardini che coerenza ci può essere tra la varante approvata e quei principi espressi dall’economista nepalese Dipak Pant che l’Amministrazione ha invitato per presentare un modello di sviluppo locale, basato sul no alla cementificazione, sul recupero dell’esistente e su un modello di sistema integrato locale, di cui si fa fatica ad individuare qualsiasi barlume nelle politiche comunali. Ci eravamo illusi che quella iniziativa segnasse l’avvio di una nuova fase delle politiche urbanistiche comunali!

SEL Casentino

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