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mercoledì, 9 Luglio 2025

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20 maggio: un giorno di ordinaria follia. E se accadesse di nuovo?

di Mauro Meschini – «Il 20 maggio 2025 siamo usciti di casa in alto Casentino avendo ben chiaro il primo quotidiano impegno: una buona colazione e poi percorrere la SR71 verso Bibbiena. Una giornata come le altre, all’inizio, poi una volta superata la rotonda di Campaldino una fila di auto più lunga del solito ha iniziato a fare sorgere qualche domanda. Ma non sembrava ci fossero segnali o indicazioni particolari di lavori o altri problemi. Poteva essere colpa di un incidente nel centro del paese così, una volta arrivati all’altezza della strada che porta verso La Torricella superando il passaggio a livello, come altri decidiamo di prendere questa via alternativa.

Tutto fila liscio poi però, arrivati al ponte ferroviario prima della rotonda per Camaldoli, di nuovo un piccolo incolonnamento e la presenza in fondo dei carabinieri… scopriamo così che non si passa e, dopo aver coperto l’intera circonferenza della rotonda, ci ritroviamo a riprendere la strada da cui siamo venuti con l’indicazione di proseguire per Lierna, poi Farneta e quindi Soci. Nella manovra di inversione di marcia abbiamo visto che la chiusura della strada iniziava proprio da quel punto ma non si poteva capire la ragione di quella barriera.

Abbiamo comunque preso la salita per un percorso che non conoscevamo molto bene, questo non faceva stare tranquilli e, in più, il rallentamento che abbiamo trovato dopo poche curve non prometteva niente di buono. A questo punto abbiamo provato a cambiare strategia e, considerato che il problema non sembrava all’interno di Poppi, abbiamo deciso di tornare indietro per provare a passare completamente dalla parte opposta, cioè da Buiano. Ci siamo armati di pazienza perché abbiamo visto subito di non essere i soli ad aver avuto questa idea, così ecco l’attesa all’innesto nella strada all’altezza dello stesso passaggio a livello che avevamo attraversato poco prima dove, per fortuna, un agente della polizia municipale cercava di districare la situazione, quindi la fila per raggiungere e superare il ponte sull’Arno e raggiungere la deviazione per Buiano, qui la strada è stretta e una lunga fila di auto la stava percorrendo nella direzione opposta per raggiungere da Bibbiena l’alto Casentino.

La fortuna ha voluto che in qualche maniera riuscissimo lentamente a passare, anche se poi abbiamo saputo che pure in quel tratto ci devono esserci stati problemi perché due mezzi pesanti provenienti da direzioni opposte hanno creato un ulteriore tappo. Comunque passata la strettoia di Buiano eccoci finalmente a destinazione con più di un’ora di ritardo e, oltretutto, con la stessa domanda in testa. Ma cosa era successo?».

Quello che avete appena letto, pensiamo che potrebbe essere tratto da un qualsiasi diario di uno dei tanti pendolari che, ogni mattina percorrono la SR71. Il giorno che viene ricordato, lo avrete certamente capito, è quello che ha visto letteralmente andare nel caos la circolazione sulle strade casentinesi per un blocco sulla strada che si è verificato di fronte al distributore di Ponte a Poppi che ha, di fatto, tagliato in due il Casentino. La ragione è nota, spiegata alle ore 11,36 di quello stesso giorno in un post del Sindaco di Poppi Federico Lorenzoni: «Ieri sera alle 18.30 circa è stata danneggiata dalla ditta EN.EC.AM srl la rete gas, davanti al distributore Aquila a Ponte a Poppi, sulla SR 70. Sono stato sul posto fino alle ore 2, concordando un senso unico alternato, che è stato subito istituito con semafori e movieri. Stamattina alle 6.30 sono stato avvertito della decisione dei vigili del fuoco di chiudere la strada regionale 70 per motivi di sicurezza, fino ad ultimazione dei lavori, per un principio di incendio durante le lavorazioni entro terra e per rischi di esplosione. Aspetto ancora una comunicazione ufficiale. Sono sul cantiere dalle 6.40. Ho segnalato alla Prefettura i conseguenti disagi per la mancanza di una strada alternativa idonea, soprattutto per i mezzi pesanti e il trasporto scolastico. Ho chiesto di adottare una soluzione alternativa alla Prefettura, ma mi hanno confermato la presenza di rischi tali da dover vietare il transito. Ho manifestato la mia contrarietà ad una decisione tardiva che non consentiva il doveroso preavviso della popolazione. Ringrazio tutti gli operatori impegnati in questo momento: in particolare carabinieri, polizia e cantonieri provinciali, polizia municipale, Centria, vigili del fuoco, polizia stradale. Pur non avendo responsabilità, mi scuso con tutta la popolazione per i disagi arrecati e mi rendo disponibile a fornire ogni informazione necessaria alle richieste di risarcimento. Segnalo che è stato istituito un senso unico nella strada Avena Lierna, in direzione di quest’ultima. Segnalo che sono percorribili le strade provinciali di Camaldoli e di Buiano (soltanto in direzione nord) come alternative, e la via di Corniolo, in entrambi i sensi. Sara’ data comunicazione della riapertura».

A quel punto e a quell’ora della mattina eravamo tutti già stati più o meno avvertiti, dal passaparola diffuso in tutta la vallata, che il motivo di tutto era legato alla rottura di un tubo del gas, con tanto di scoppio, secondo alcuni,e in effetti a quanto sembra ci siamo andati vicini. Ma grazie a quel messaggio saremmo almeno venuti a sapere che, i protagonisti del racconto che abbiamo sopra proposto, avevano probabilmente percorso una strada, quella di Buiano, in quel momento a senso unico nella direzione opposta. Per loro giustificazione, e crediamo trovando anche pareri concordi, possiamo però dire che in quei momenti era veramente impossibile capire cosa stava succedendo. In ogni caso, tralasciando il problema della causa della rottura del tubo, dovuta a lavori, per questa forse troppo considerata fibra, di cui magari ci occuperemo in altra occasione.

Una riflessione fatta a mente fredda nei giorni successivi l’accaduto ci ha reso palese un problema che si aggiunge a uno che conosciamo già. Infatti sappiamo tutti di avere una strada di fondovalle che presenta limiti e carenze, ma dobbiamo anche essere consapevoli che a questa, in particolare per i mezzi pesanti, ad oggi in caso di necessità non esiste un’alternativa. La questione non è di poco conto perché non è certo trascurabile il fatto che in un territorio, certo periferico ma non disabitato, i cittadini si possano trovare all’improvviso nell’impossibilità di spostarsi e muoversi liberamente. Per non parlare delle eventuali necessità legate a motivi medici e di salute che, anche in questa occasione, potevano non ricevere la risposta e il soccorso necessari, sperando naturalmente che non si siano realmente verificati problemi e disagi di questo tipo.

Tutto questo per dire che dobbiamo dormire adesso sonni ancora meno tranquilli aggiungendo un problema ad un altro? Non necessariamente, però non sarebbe male se, partendo da quanto accaduto, tutti gli Amministratori del Casentino, si sentissero in dovere di cercare di individuare, per quanto possibile delle soluzioni nella malagurata ipotesi che, situazioni di questo genere, in qualunque parte della vallata, tornassero a ripetersi. Insomma bisognerebbe che per una volta ragionassero un po’ come un Comune Unico individuando criticità e possibili anche minime alternative che poi dovrebbero essere fatte conoscere ai cittadini, così da mettere tutti nella condizione di essere in grado di capire subito, in caso di emergenza, intanto che effettivamente ci si sta trovando in una situazione di allarme e poi quali comportamenti e strade alternative eventualmente percorrere.

Crediamo infatti che, oltre il blocco stradale e le lunghe attese, quello che può aver disorientato sia stato anche e proprio il non sapere cosa stava accadendo e cosa poteva essere utile e necessario fare. Le due alternative a senso unico ricordate dal sindaco Lorenzoni nel suo post, se conosciute da tutti, sarebbero state seguite con meno indugi ed esitazioni; questo, almeno per gli automobilisti avrebbe permesso di scorrere più velocemente mentre per i mezzi pesanti, non essendoci reali alternative poteva e dovrebbe essere subito previsto un blocco per non creare ulteriori complicazioni. Sono soluzioni tampone certo, ma ricordiamo che sarebbero decise in momenti di emergenza, come in questo caso in cui le fiamme seguite alla perdita del gas rappresentavano certo un fatto da non sottovalutare.

Per fortuna, tutto comunque questa volta si è risolto in pochi giorni. Rimaniamo quindi con la nostra SR71 che non ha alternative, ma se in un tempo non troppo lungo avremo indicazioni e informazioni per affrontare, in qualche modo, criticità simili potremmo almeno dire che «non tutto il male viene sempre pr nuocere».

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