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giovedì, 25 Aprile 2024

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La campana più antica del Casentino

di Terenzio Biondi – Nei secoli passati c’è sempre stata una vera e propria diatriba tra alcuni borghi casentinesi su chi avesse la campana più antica. “Ce l’abbiamo noi! – dicevano i montemignaiesi – La campana della torre di Castel Leone la fece costruire il conte Simone da Battifolle nel lontano 1332. È scritto nella campana!”. “Benissimo! – urlavano i pontenanini – La campana della nostra chiesa è più antica. C’è scritto che la costruì Iacopo nel 1301. Proviene dalla Badia di Santa Trinita!”. Tanti altri antichi borghi casentinesi (Poppi, Castel San Niccolò, Papiano, Raggiolo…) non stavano certo a sentire, anzi… chi più ne ha più ne metta! E se ne sentivano di tutti i colori…

È però ormai accertato che la campana più antica del Casentino si trova nel campanile a vela della piccola Chiesa di Sant’Agata presso l’antico borgo della Rocca non lontano da Chiusi della Verna.

La Rocca è posta sulla cima del colle da cui originano le tante sorgenti del Torrente Rassina da un lato e del Torrente Tiritesta dall’altro. Oggi, dopo una mattinata di pesca nel Tiritesta da Gregnano a Pietra, decido di andare a visitare il piccolo borgo. Lascio l’auto lungo la strada provinciale 208 della Verna che da Chiusi porta in Valtiberina valicando il Passo dello Spino e prendo a piedi la piccola via, circondata da prati verdissimi, che porta alla Rocca. Poche centinaia di metri e sono arrivato.

Mi siedo sul prato davanti alla chiesetta circondata da antiche case e mi metto a scrutare il piccolo campanile a vela e la campana. Solo allora mi accorgo di un anziano che mi sta osservando dalla finestra di una casetta in pietra accanto alla chiesa. Lo vedo poi uscire in strada e… mi si avvicina.

Gli vado incontro e gli domando: “Ma è vero che la campana della vostra chiesa è la più antica del Casentino?”. “Non solo la campana – mi risponde – Anche la nostra chiesa è la più antica del Casentino”. Vede i miei occhi stralunati e serissimo continua: “Sulla campana è scritto: Anno Domini 1240, naturalmente in latino… abbreviato: A.D. M.CC.XL. Per vedere la scritta bisogna salire sul tetto con una scala”.

Mi squadra ben bene dalla testa ai piedi, poi continua: “Ma non te lo consiglio, perché il tetto è in cattivo stato. Però la prossima primavera sono previsti i lavori di rifacimento del tetto… ecco… se vieni allora… è facile tramite l’impalcatura salire sul tetto e vedere la scritta sulla campana”. Mi guida poi a visitare l’antico borgo, caposaldo – mi dice – delle linee difensive bizantine durante l’offensiva longobarda tra il VI e il VII secolo. La stessa chiesa, più volte ricostruita, risale probabilmente al VII secolo. Uno degli ultimi restauri fu fatto nel lontano 1770 da Ugolino Marcucci, come è riportato inciso su una pietra del muro laterale (Ugolinus Marcucci restauravit AD: MDCCLXX). Entriamo anche all’interno della chiesetta. Bellissima! Le pareti tutte in pietra; in pietra anche l’altare, e sul muro sopra l’altare un meraviglioso crocifisso dipinto su legno.

Ringrazio e saluto l’anziano della Rocca. A presto!

I racconti del Torrente – Storie vere, leggende, incontri… nei torrenti del Casentino

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