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martedì, 6 Maggio 2025
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I pensionati Spi diventano volontari del Parco del Casentino

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In autunno la formazione e nel 2024 le attività. I pensionati dello Spi Cgil diventano volontari del Parco nazionale delle foreste casentinesi. “Le attività saranno molte – ha annunciato stamani Fiorenzo Pistolesi, responsabile della lega Spi di Bibbiena e Casentino. Supporto nella gestione della fauna, informazioni ai visitatori, presidio nei territori più sensibili, monitoraggio ambientale, … In autunno avremo le prime tre giornate di formazione dei nostri volontari che nel 2024 saranno a disposizione del Parco”.

Protagonista della formazione sarà la cooperativa che segue le attività dei volontari per la Direzione del Parco: In Quiete. Il vice presidente Andrea Gambassini: “il periodo di formazione può andare da 4 giorni a 2 settimane. Chi non abita in Casentino viene ospitato in una struttura a Camaldoli. Ogni turno coinvolge 14 volontari. Abbiamo una domanda fortissima e chi viene una volta, torna sempre”.

Le ragioni le ha spiegate Alessandro Fani, dirigente dell’Ente Parco: “questo è uno dei 24 parchi nazionali italiani, istituito nel 1993, comprende 11 Comuni e 2 Regioni. Le sue particolarità sono l’alta percentuale di bosco, l’88% e il ridotto numero di persone che risiedono in questi 36.800 ettari: meno di 2.000. Qui nel 1959 fu creata la prima riserva integrale italiana, quella di Sasso Fratino che fa parte della Rete Unesco delle faggete vetuste. Il Parco è un grandissimo patrimonio culturale e ambientale di cui tutti, soprattutto in Casentino, sono ormai consapevoli”.

E tra questi c’è anche lo Spi Cgil. Al convegno che si è tenuto stamani nel Palagio fiorentino di Stia sono infatti intervenuti anche i segretari provinciale e regionale dello Spi, Giancarlo Gambineri e Alessio Gramolati, a conferma dell’attenzione che l’intera organizzazione assegna a questa esperienza nel Parco.

Vi ricordate la pista di Go Kart a Corsalone?…

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Correva l’anno 2016 e il Sindaco di Chiusi affermava: “la pista servirà anche a realizzare progetti di educazione per gli istituti scolastici e per i giovani in generale. Vogliamo dare una valenza pedagogica a questa struttura che sarà utile a tutto il Casentino, per formare gli automobilisti del domani…”

Nel 2020 poi, la pista fu usata per un Drive-In, anche questo salutato come “un’opportunità per tutta il Casentino, che rispettando le regole di sicurezza ci permette di non rinunciare allo spettacolo offerto dal cinema che per la prima volta sarà trasmesso in radio. Un primato che ci rende orgogliosi”.

Il Drive In non è che ebbe tanta fortuna, anzi… ma quello che interessa di più è il destino della pista di Go Kart, salutata con l’ennesima giornalata come un’altra grande conquista per il Casentino… Oggi è in queste condizioni… abbandonata e tristemente chiusa, anche i lavori dell’edificio a servizio del circuito sono fermi. Siamo vicini alla ex Sacci…

Un altro «mostro» casentinese incombe?…

Il Badalischio d’Argento, rubrica di satira politica e controinformazione

Non arrendersi al declino

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di Federico Dini – Il Casentino è ricco di borghi, storia e monumenti, il tutto in un ambiente in alcuni tratti di unica bellezza. Purtroppo oggi inquietanti e non casuali criticità ne offuscano il futuro. Per cercare le soluzioni, nel Casentino che vorrei, occorre prendere atto che la situazione attuale è sia riflesso del nostro tempo, sia delle scelte operate nei decenni precedenti dalla politica locale.  La mancanza di un progetto di vallata di lungo periodo appare oggi evidente.

La bocciatura del Comune Unico non può diventare un alibi. Sono numerosi gli esempi dove, in ambiti simili al nostro, è stata declinata una visione comune sulla quale lavorare. Questo deficit di progettualità è ancora più clamoroso, considerando che, chi operava le scelte, aveva la stessa appartenenza politica. Nel Casentino che vorrei, occorre avere sia una ottica di medio periodo, sia una maggiore interazione con i corpi intermedi, con le associazioni di categoria, le associazioni.

I casentinesi nel complesso stanno scommettendo sul proprio territorio, investendo risorse e lavoro. Ma increduli assistono ad una spoliazione dei servizi di vallata. Negli ultimi anni sono andati perduti molteplici servizi, uffici postali, sportelli bancari, servizi sanitari, contrazione delle attività economiche. Nel Casentino che vorrei, mi piacerebbe che si abbandonasse questa sorta di rassegnazione.

Sogno un territorio dove amministratori, organizzazioni di categoria, cittadini trasformino il “non si può fare” in voglia di riscatto collettiva, consapevoli che i cittadini che abitano le zone periferiche, sostenendo la medesima tassazione di coloro che vivono nei centri maggiori, debbono avere gli stessi diritti. Come consigliere comunale ho avuto modo di prendere contatto con l’Unione dei Comuni della Val di Fiemme e ho incontrato il Presidente e alcuni suoi collaboratori. Anche in quel territorio il Punto Nascita era destinato alla chiusura, ma una rete tra locali associazioni, in primis “Parto per Fiemme”, operatori turistici, azienda sanitaria ed amministrazioni coese hanno realizzato sia percorsi sanitari che accoglienza per le famiglie con l’ambizioso obiettivo di attirare partorienti da fuori sede. Portai in Casentino questa esperienza, ma imbattei nel muro del “non si può fare”.

Oggi in Val di Fiemme il locale Punto Nascita è aperto, mentre in Casentino lo abbiano perso insieme ad altri servizi sanitari. Qui si è all’interno di un complesso percorso, che si conclude nel migliore dei casi con il parto ad Arezzo.  Una importante criticità che deve essere affrontata è il calo demografico, abbiamo negli ultimi 15 anni perso il 10% degli abitanti con un continuo aumento della popolazione anziana. Occorre investire risorse integrative crescenti nei servizi alla famiglia ed alla natalità. Sono necessarie anche azioni di carattere culturale e valoriale, per ridare centralità e ruolo alla famiglia, all’interno della quale trova il suo ambiente naturale la maternità.

Accanto agli investimenti a favore della crescente popolazione anziana, occorre giocare e vincere la sfida “delle nuove giovani generazioni», per aiutarle e stimolarle a costruire in loco la propria famiglia.  Qui entra in gioco il gap nelle infrastrutture di trasporto e digitali. Un’adeguata viabilità e rete digitale, consentirebbe di semplificare il lavoro per le attività economiche esistenti, ma anche di attrarre nuovi investitori. Un migliore sistema dei trasporti semplificherebbe gli spostamenti dei lavoratori pendolari. Le reti digitali collegate alle nuove forme di lavoro a distanza, potrebbero consentire di rimanere in Casentino, generando un possibile flusso di nuovi residenti.

Appare puramente velleitario affrontare il tema dal lato delle ingenti risorse investite negli ultimi trent’anni, tralasciando il negativo rapporto costi di realizzazione e benefici prodotti. Tramontata la speranza di una strada a rapida percorrenza con Arezzo ed il casello A1. Decenni di spese, cantieri e disagi hanno consegnato una situazione critica. Occorrerebbero “nuovi sbocchi” e due sono le opzioni: verso Firenze/A1 superando l’attuale Passo della Consuma, oppure verso E45/Cesena snodo A14, lavorando sul Passo del Mandrioli.  A prima vista lo sbocco su Firenze, tramite il traforo della Consuma, sarebbe un’opera indubbiamente costosa, ma con importanti ricadute economiche e sociali per chi lavora, studia o potrebbe decidere di abitare in Casentino. Infrastrutture e servizi sono necessari ed indispensabili anche per alimentare il turismo, perché il turista che arriva chiede servizi e non paesi vuoti.

Nel Casentino che vorrei auspico poi una riconsiderazione delle politiche sul commercio, per mettere fine alla decennale eccessiva proliferazione della grande distribuzione.  Il futuro del nostro territorio è una scommessa che possiamo vincere tornando protagonisti del nostro futuro. Dobbiamo, ognuno per la propria parte, non arrendersi intimamente al declino perdendo entusiasmo e speranza davanti alle difficoltà. Utopia?… Non credo.

FEDERICO DINI è stato consigliere comunale. Svolge un lavoro che lo porta a muoversi molto e questo lo spinge a “carpire” il positivo da portare come esperienza. Attualmente impegnato a livello regionale con FdI.

“Idee per il Casentino” è un rubrica a cura di Mauro Meschini

Lo sviluppo psicomotorio da 0 a 3 mesi: mi specchio nei tuoi occhi…

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di Antonella Oddone – Subito dopo la nascita il neonato deve adattare velocemente la respirazione, il proprio sistema neurovegetativo, le funzioni viscerali e soprattutto rispondere ad una miriade di stimoli sensoriali sconosciuti, deve organizzare un autonomo ciclo sonno-veglia, imparare a comunicare e interagire con le figure amate, che siete VOI, e deve fare tutto da solo! Non è un lavoro da poco…

Nei primi tre mesi il nostro bambino acquisisce continuamente nuove abilità. Abbiamo visto che tutti i sensi sono attivi e vigili fin dalla vita fetale: il piccolo ci ascolta, e saranno proprio le nostre parole a dare forma alla sua mente; ci guarda negli occhi e così facendo si attivano i suoi neuroni specchio che gli permetteranno di imparare velocemente i nostri gesti, primo tra tutti il sorriso.

La visione, a questa età, è la maggior fonte di informazione del lattante riguardo a ciò che lo circonda. Fino a circa i 3 mesi di vita utilizza più la visione periferica rispetto a quella centrale, il che vuol dire che inizialmente vedrà meglio quando guarda i volti o gli oggetti con la «coda dell’occhio», poi progressivamente, a partire dai 2 mesi, migliora la messa a fuoco e comincerà a vedere più nel dettaglio le forme che sono vicine. I volti umani sono una delle sue cose preferite da guardare, specialmente il proprio (con uno specchio) o quello dei genitori. Alla fine dei 3 mesi il bambino inizia a tenere la testa eretta, può seguire un oggetto in movimento, e può individuare i volti familiari, anche a distanza. Anche la visione dei colori si sviluppa a questa età, quindi tappezzerie o giocattoli dai colori vivaci aiutano a sviluppare la sua capacità a distinguere i colori e quelli vivaci sono preferibili rispetto ai colori tenui pastello.

Riguardo all’udito, il bambino sente i suoni fin dal grembo materno. Il battito cardiaco della mamma, i gorgoglii dell’apparato digerente e i suoni della voce materna e degli altri membri della famiglia. Dopo la nascita, i suoni del mondo esterno arrivano forti e chiari e riconosce perfettamente la voce dei genitori. Il bambino ama sentire la sua voce, quindi è importante parlargli e avere una «conversazione»: se si sente che “risponde” con un suono, bisogna ripeterlo e aspettare che lui o lei ne faccia un altro. Si sta insegnando al bambino l’uso del tono, del ritmo e della necessità di fare a turno quando si parla con qualcun altro.

Oltre alle voci, al bambino di solito piace ascoltare la musica (si può cantargli o suonare) ed è affascinato dai suoni di routine della vita. A questa età il canale di comunicazione del lattante con chi gli sta attorno non sarà il linguaggio pre-verbale che si limiterà a pochi suoni gutturali, ma quello corporeo. Il bambino cercherà di interagire con gli adulti attraverso il pianto, il sorriso, la mimica del volto ed i movimenti del corpo, che il genitore dovrà imparare a conoscere per intuirne i bisogni ed attraverso il loro soddisfacimento promuovere lo sviluppo psicomotorio del figlio. (PRIMA PARTE)

DOTT.SSA ANTONELLA ODDONE Medico pediatra 

(Rubrica ESSERE L’Equilibrio tra Benessere, Salute e Società)

La casentinese Laura Abenante alla coppa del mondo di karate

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Dal Casentino al Messico: Laura Abenante combatterà alla coppa del mondo giovanile di karate. La giovane atleta dell’Accademia Karate Casentino è stata convocata dal Comitato Tecnico Regionale della Toscana per far parte della ristretta squadra che, da giovedì 21 a domenica 24 settembre, scenderà sul tatami nella tappa di Merida della Youth League. Classe 2007, Abenante vivrà la grande emozione del debutto in una manifestazione iridata e sfiderà i migliori coetanei del panorama internazionale nei -48kg della categoria Juniores, potendo così godere di un’importante esperienza di confronto e di crescita.

La convocazione è arrivata dopo una fase di selezione regionale e dopo uno stage tenuto dal tecnico della nazionale Simone Genocchio dove la casentinese ha maturato consapevolezza e ha dimostrato il proprio talento e il proprio carattere, ottenendo un premio ai tanti anni di impegno e di sacrifici nella palestra di Rassina insieme ai suoi allenatori Luca Boldrini e Filippo Oretti. Particolari soddisfazioni sono state vissute anche dall’Accademia Karate Casentino che, ormai da molte stagioni, è riconosciuta a livello regionale e nazionale tra le realtà di riferimento per l’insegnamento di questa arte marziale, con tanti atleti costantemente monitorati dalla federazione. Alla vigilia della partenza per Merida, la stessa Abenante insieme a Ludovica Colì e Lara Piantini hanno trascorso un fine settimana a Riccione al seminario della nazionale giovanile dove, seguite dai tecnici azzurri, si sono allenate con i migliori atleti d’Italia in vista dei prossimi eventi del calendario internazionale. «La convocazione per la Youth League – spiega Oretti, – è un grande riconoscimento per la nostra portabandiera che ripaga del duro lavoro di questi anni: Laura rappresenta un modello non solo di atleta ma, soprattutto, di ragazza di cui andare fieri».

Un’ulteriore esperienza internazionale caratterizzerà l’avvio di stagione dell’Accademia Karate Casentino. Un numeroso gruppo di atleti delle categorie Esordienti e Cadetti formato da Sofia Dalla Ragione, Pietro Falsetti, Carolina Maggi, Sonia Nocentini, Filippo Organelli, Lara Piantini e Anna Simoni sarà infatti impegnato sabato 23 e domenica 24 settembre al Kranj Open in Slovenia dove potrà misurare il proprio percorso di preparazione a confronto con coetanei di tutta Europa, vivendo il loro esordio assoluto al di fuori dei confini nazionali. La possibilità di combattere in queste manifestazioni testimonia ulteriormente la qualità della proposta sportiva dell’Accademia Karate Casentino che, nel mese di settembre, ha ripreso la propria attività a partire dai corsi di avviamento al karate per bambini e bambine dai quattro anni nella palestra comunale di Rassina in via Turati e nella palestra Body House di Bibbiena. «L’Accademia Karate Casentino – aggiunge Boldrini, – è un punto di riferimento per l’intera vallata, con circa cento tesserati e con risultati in continuo miglioramento. Ci proiettiamo con particolare entusiasmo verso una stagione ricca di impegni».

2023: fuga dal Casentino…

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Purtroppo non si tratta di un film, ma dei medici che lasciano la sanità casentinese. Un nostro articolo (leggi QUI) in merito e la denuncia dell’associazione Salviamo l’ospedale i servizi del territorio.

L’associazione Salviamo l’ospedale i servizi del territorio denuncia, come già fatto all’interno dell’incontro del Comitato di partecipazione del 28/08/2023, la fuga di medici dall’Ospedale di Bibbiena. “Non vorremmo che questo avvenga perché qui non si sentono gratificati dal loro lavoro, per lo scarso tipo di casistica che sono chiamati a svolgere dal punto di vista professionale – intervengono i componenti – Perdiamo delle grandi professionalità, che ringraziamo come cittadini per il servizio dato, sperando che i nuovi possano svolgere un’attività che li faccia sentire realizzati. Abbiamo chiesto al dottor Alessio Cappetti l’organico dell’Ospedale del Casentino, perché oltre alla sostituzione dei due medici che se ne andranno, mancano ancora diversi medici e, nell’immediato, almeno un medico in medicina e uno in pronto soccorso, per cercare di non portare i medici attualmente in servizio a turni impossibili, con la conseguente decisione di trovare migliori opportunità lavorative”.

“Il Casentino – puntualizza la presidente Sandra Panoni – è una zona disagiata e montana (area interna) e che per giungere al primo Presidio oltre il nostro ci sono dei tempi non confacenti con l’urgenza. Sappiamo che c’è un disegno di riorganizzazione da anni, per cui in certi ospedali verranno fatti solo interventi di un certo tipo e non d’urgenza e che già da tempo l’attività di emergenza chirurgica è gestita nelle 24 ore con modalità in rete con il San Donato. Noi pensiamo che i disegni di riorganizzazione si possono cambiare. Il Direttore Generale, durante una riunione del Comitato di partecipazione della zona distretto aretina, dette la propria parola che, salvo per interventi che possono essere fatti solo ad Arezzo, Siena o Grosseto, avrebbe mantenuto in tutti i presidi ospedalieri chirurgie con interventi di un certo livello. Vorremmo chiarezza e informazione sulle strategie della Direzione perché se noi sappiamo, possiamo contribuire a far conoscere correttamente quali siano le scelte sanitarie. Durante alcuni incontri ci vengono dette cose che il giorno dopo vengono smentite dai fatti. Quali scelte si fanno a livelli alti per la Sanità pubblica?  Fino a che punto si continuerà a fare tagli e a non investire sulla salute?”.

“Dobbiamo fare attività più ragionate per attirare medici in Casentino, in modo che ci sia meno necessità per gli utenti di spostarsi verso le altre zone, visto anche l’inizio dei lavori sulla strada del fondovalle, che per noi sarà una grande soluzione appena terminata, ma che per tutto il tempo dei lavori creerà ulteriori disagi. Abbiamo chiesto immediatamente un incontro con il direttore generale ed i sindaci e ci attiveremo per un incontro con l’assessore regionale Simone Bezzini”.

Anna Occhiolini, da Soci al Messico

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E’ già in Messico la concittadina Anna Occhiolini, diciassettenne di Soci, selezionata dal Comitato Regionale Toscano Karate della F.I.J.L.K.A.M. (Federazione Italiana Judo Lotta Karate ed Arti Marziali) tra i migliori atleti della regione (14 per la precisione), per partecipare ad una gara del circuito della WKF (World Karate Federation) chiamato K1 Youth League a Merida, il circuito più importante del mondo per le classi giovanili.

A seguito dei sempre più importanti risultati raggiunti nella specialità del kumite, Anna era stata selezionata per far parte della squadra Rappresentativa Toscana, partecipando con la stessa a molte gare di livello sia in Italia che all’estero.

Oggi il Dai Karate del Casentino Sport Club ASD, presieduto dal Maestro cintura nera 6° dan Piermario Brami, festeggia la sua atleta insieme ai compagni e all’Assessora allo Sport Francesca Nassini che si è recata nella palestra di allenamento per salutare la ragazza prima della partenza.

Fin da giovanissima Anna si è orientata sul kumite (combattimento), con le prime gare regionali. Crescendo con gare sempre più impegnative, è arrivata nel 2021 a diventare Vicecampionessa Italiana nella categoria Cadetti.

Lunedì 18 Settembre 2023 Anna è così partita con la delegazione Fijlkam Toscana Karate, costituita dai migliori atleti giovanili e gareggerà nella classe Juniores Kumite Venerdì 22.

Visto il fuso orario (8 ore avanti) tutti i sostenitori, parenti, compagni di palestra ed amici, la seguiranno in diretta online nella notte tra il venerdì ed il sabato.

(FONTE: Comune di Bibbiena)

Idee per il Casentino. Gianni Marmorini: “Le Convivenze”

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di Gianni Marmorini – Si è svolto nei giorni 28-30 luglio scorsi la quarta edizione del convegno sull’ambiente “Le Radici del Futuro” organizzato dagli amici di Papianoinsieme. Quest’anno aveva come tema le convivenze: la convivenza tra i popoli, la convivenza tra gli umani e le piante e, infine, la convivenza tra umani e animali.

Prima di entrare nel merito del convegno mi preme ricordare da quale sogno è nato, in tempo di Covid, nel 2020, l’idea di portare la gente in foresta e di cercare di scoprire qualcosa dell’ambiente in cui viviamo e di prendercene cura in un modo migliore.

La parrocchia di S. Cristina a Papiano ha visto crescere negli anni, oltre al gruppo che organizza la Sagra del Tortello e della Trota, un’amicizia e un dialogo tra alcune persone che hanno cercato di ascoltare con più attenzione le parole della Sacra Scrittura. Da questo incontro è nato tutto. All’inizio nella Genesi troviamo l’invito a coltivare e custodire il giardino. Se il primo comandamento divino che compare nella Bibbia invita gli umani a crescere e a moltiplicarsi, subito dopo si dice: «Dio il Signore prese dunque l’uomo e lo pose nel giardino di Eden perché lo lavorasse e lo custodisse» (Gen 2,15).

Questo, secondo le parole della Bibbia, sarebbe il nostro compito, forse non l’unico, ma certamente il primo di tutti. Ecco che cosa ci ha spinto ad organizzare i convegni: la sapienza di questi antichi uomini, che quando ancora il mondo non aveva bisogno di una cura diversa dell’ambiente (mancavano millenni alla scoperta del petrolio e della plastica) avevano però compreso che la cura dell’ambiente è una delle vie di salvezza, non fisica non essendoci ancora il problema ambientale, ma proprio di salvezza interiore, di pienezza di vita.

In questi tre giorni abbiamo riflettuto con Giovanni Caselli sulla formazione nei secoli antichi della popolazione casentinese, mentre io ho proposto un pensiero su quanto sia importante, direi vitale, l’incontro tra popoli diversi secondo le prospettive della Bibbia. Ivana Fantoni ci ha fatto riflettere sul rapporto essenziale tra umani e piante con l’aiuto delle guide del Parco (Maura Lucatello, Enrico Borghi, Corrado Andreini e Francesca Tosi) e di Francesco Brasa, padre guardiano de La Verna.

Abbiamo poi guardato gli occhi dei nostri compagni di viaggio in questo pianeta, gli animali, attraverso la bellezza dei filmati multimediali di Roberto Roversi e l’ascolto delle sue parole durante la camminata da Montalto alla Casina dell’Oia. Momenti che hanno offerto ai partecipanti la possibilità di un rapporto migliore con tutta la vita che ci circonda.

Come negli altri anni, nonostante le numerose e bellissime iniziative in contemporanea, abbiamo visto un’ottima partecipazione ai vari momenti del convegno e anche questo ci incoraggia a proseguire in questo cammino. Se i contenuti che sono stati trasmessi durante il convegno hanno illuminato la mente, crediamo che la bellezza delle foreste che abbiamo percorso insieme abbia allargato il cuore.

C’è un’idea centrale che ha sostenuto e promosso questo convegno come anche i precedenti, ma più che un’idea si tratta di un fatto, di una realtà di cui è molto facile dimenticarsi. E, non venga mai, ma il giorno in cui davvero dimenticassimo che siamo parte integrata di questo mondo e non alieni estranei che non hanno bisogno, per esistere, di piante, animali, insetti… quello sarebbe il primo giorno senza vita umana su questo pianeta.

Difficile nel nostro tempo trovare ancora qualcuno che creda alla “sopravvivenza del più forte”. Charles Darwin per non essere frainteso, come purtroppo in parte successe, fu costretto a chiarire: «Uso l’espressione lotta per la sopravvivenza in un senso ampio e metaforico, che comprende la dipendenza di ogni essere dall’altro» (C. Darwin, L’origine dell’uomo e la selezione sessuale, trad.it. di M. Migliucci e P. Fiorentini, Roma, Newton Compton, 2011).

Dovremmo sostituire il verbo vivere con convivere, il verbo esistere con coesistere. Non a caso forse il sostantivo vita nella lingua biblica esiste solo nella forma plurale chaim, quasi a ricordarci che nessuna vita può esistere al singolare.

La convivenza tra i popoli, che il fenomeno delle migrazioni sta mettendo all’ordine del giorno, il rapporto con gli alberi e la convivenza con gli animali sono tutti elementi complessi della nostra epoca, ma da una felice soluzione di questa convivenza dipende la possibilità di vita per il nostro mondo.

DON GIANNI MARMORINI Parroco di Papiano e Stia ha cercato sempre nuove esperienze anche fuori dell’ambito ecclesiale. Presente nell’esperienza della Fraternità di Romena. Amante e studioso della Parola e dei suoi significati.

IDEE PER IL CASENTINO è una rubrica a cura di Mauro Meschini

Casentino Bike: domenica 8 ottobre la gara di Coppa Toscana, Rampitek e Appennino Superbike

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Nuovo appuntamento per la Coppa Toscana Mtb, un appuntamento d’eccezione visto che la Casentino Bike di Bibbiena il prossimo 8 ottobre festeggia il traguardo dei 30 anni di vita, raggiunto da pochissimi eventi di mountain bike nella storia italiana. Era un mondo, quello delle ruote grasse, profondamente diverso quando la gara aretina nacque, la Casentino Bike ha attraversato tutta l’evoluzione di questo magnifico sport e per l’occasione gli organizzatori celebreranno la ricorrenza con una speciale felpa celebrativa per tutti gli iscritti, al costo suppletivo di 10 euro.

La gara, oltre che per la Coppa Toscana, fa parte anche di Rampitek e Appennino Superbike. Per l’occasione i percorsi sono stati completamente trasformati introducendo quello Marathon, di 64 km per 1.750 metri di dislivello, mentre il tracciato Granfondo è di 54 km per 1.450 metri. Il percorso principale è composto da due circuiti distinti, il primo che porta a Terrossola e Corsalone per ripassare dal centro storico di Bibbiena, il secondo porta a Moggiona, Lierna, Boboli, Farnatino e Soci per concludersi a Bibbiena. Il via alle ore 9:30 per il Marathon, a seguire quello Granfondo. Al sabato ci sarà un piacevole prologo con il percorso cicloturistico di 25 km per 700 metri, che scatterà alle 14:30 da Piazza Tarlati con ristoro finale e che sarà aperto anche alle E-bike.

Per iscriversi il costo è di 30 euro, passando nel weekend di gara a 35. 20 euro per i cicloturisti. Premiazioni per i primi 3 assoluti e i primi 5 di categoria.Previsti 4 ristori, 3 punti di controllo, assistenza medica e meccanica e tutti i servizi pre e post gara. Sarà una vera festa per tutti i biker, per celebrare un traguardo davvero raro.

Per informazioni: Mtb Casentino, https://www.mtbcasentino.it/

Natura di cuori

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di Fiorenzo Rossetti – Vi sono territori che vengono definiti “luoghi del cuore”. Paesi, zone storiche e paesaggi naturali che hanno la capacità di donare fortissime emozioni al visitatore; tanto forti da attivare i sentimenti più puri, quelli che lasciano una forte impronta nell’anima e nel cuore.

Il Parco delle Foreste Casentinesi rappresenta certamente un “luogo del cuore” per tante persone. Uno di quei posti di cui, per l’eccezionale bellezza, armonia e senso di pace, ti innamori a prima vista e ti porti dentro per tutta la vita. Più insospettabile è invece un altro ruolo di questo Parco; al pari di uno sfondo scenico perfetto per opere teatrali romantiche, ha contribuito a creare occasioni di incontro e innamoramento per tante generazioni di donne e uomini che da queste parti sono passati. Per tanti ragazzi l’occasione di conoscere il partner della propria vita è stata un campo parrocchiale o scout, oppure per altre persone una escursione in gruppo con amici, un pic-nic in compagnia, o ancora un evento di studio e ricerca scientifica.

La natura dei luoghi del Parco è piena di elementi legati al mondo romantico. Una, per così dire, “Natura di cuori”, capace di far innamorare e unire molte coppie di persone; insospettabile e sottovalutato lato tenero, sentimentale e appassionato del Parco. Difendere l’ambiente naturale e la complessità della sua biodiversità, assume quindi significati e motivazioni ancora più ampi. Conservare la natura, oltre ad avere implicazioni etiche a favore delle forme di vita che la compongono, oltre a donarci stabilità del clima, ossigeno per respirare, acqua da bere, cibo per sfamarci e tante altre risorse naturali, ci regala la complicità necessaria per farci connettere al cuore delle persone e consentirci di liberare i più puri sentimenti d’amore. E ora un poco scusatemi. Vorrei condividere con tutti voi, lettori di questa rubrica, il mio racconto.

Il racconto di chi si è innamorato di questo Parco nazionale ancora prima che fosse Parco già lo avete intuito, ed ora quello di chi in questo Parco, in un giorno di questa estate, in compagnia di una donna bellissima e ricca di dolcezza e purezza d’animo, cullati tra maestosi alberi, è riuscito a farsi coinvolgere dall’armonia di questi luoghi a tal punto da vedere scoppiare tra le proprie mani un amore senza precedenti al mondo. È il coraggio di mostrare questi sentimenti e di vedere le cose col cuore che rende gli uomini speciali. L’amore è un sentimento importante.

L’amore deve guidare le scelte di ogni parte della nostra società. Pensare col cuore è agire bene. Mi piacerebbe vedere spuntare, tra i numerosi cartelli informativi a carattere turistico-ricreativo e scientifico che costellano il Parco, qualcuno a tema romantico. Creare percorsi della “natura di cuori” e identificare luoghi in cui liberare l’anima, aprire i propri sentimenti e “rischiare” di innamorarsi della persona che si ha al proprio fianco.

“Andate nel Parco! Ne tornerete innamorati!”. Questo potrebbe essere lo slogan di una ipotetica campagna di comunicazione che punta al doppio significato dell’innamorarsi di questi luoghi e in questi luoghi.

(Rubrica L’ALTRO PARCO Sguardi oltre il crinale di Fiorenzo Rossetti)

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