Noi delle liste del consiglio comunale di Stia “Salviamo Stia” e “Popolo delle Libertà” più volte abbiamo scritto e detto che siamo per l’unificazione dei comuni del Casentino in un solo comune: il “Comune del Casentino”. Il referendum come tutti sappiamo non è andato a buon fine, ma non per questo abbiamo cambiato idea. Dopo che il referendum per unire Castel San Niccolò a Montemignaio non è servito a niente, ora toccherà a quello di Pratovecchio-Stia che si terrà il 6 e il 7 ottobre. Siamo convinti che un comune più grande sia la scelta amministrativa giusta, come i nostri rappresentanti in consiglio comunale in tutte le occasioni a partire dal comune unico. Ma si sa, ancora le poltrone sono “importanti” e finché rimarranno tali, resteremo lontani da un assetto amministrativo unitario grande abbastanza da avere un senso.
Togliendo Subbiamo e Capolona, rimarrebbero gli altri comuni del basso Casentino: Castel Focognano, Talla, Ortignano Raggiolo, Chiusi della Verna, Chitignano e Bibbiena, la loro unione porterebbe alla creazione di un bel comune. Per l’alto Casentino, l’unione di Stia, Pratovecchio, Castel San Niccolò, Montemignaio e Poppi oltrepasserebbe i 15.000 abitanti con tutti i vantaggi che questo potrebbe comportare, sistema elettorale incluso. Ricordiamo che già oggi l’Unione dei Comuni gestisce tutti i servizi più importanti e dove girano i “soldoni” di tutti i comuni che ne fanno parte, escluso Bibbiena e qualche servizio rimasto in carico al Comune di Pratovecchio, facendo in tal modo le veci di un Comune unico, mantenendo però le varie poltrone e poltroncine nella vallata e non avendo i vantaggi di un comune grande, come ad esempio un unico regolamento urbanistico.
Ma torniamo ai comuni di Pratovecchio e Stia. Intanto vogliamo dire subito che non siamo né per il si, né per il no, decideranno i cittadini con il loro voto e noi accetteremo senza discussione. Proviamo a considerare cosa potrebbe cambiare dopo il referendum, se vincesse il si.
La prima e più importante novità è l’arrivo di circa 500.000 euro l’anno per 5 anni da parte della Regione per questo tipo di fusione, il che potrebbe rimettere in sesto le condizioni finanziare del nostro piccolo comune. Questi soldi aiuterebbero almeno per qualche anno a finanziare il costo per la nuova scuola media, costruita con l’ormai famoso project financing, visto che i due comuni dovranno sborsare circa 160.000,00 euro annui per 20 anni. Se impiegati diversamente occorrerà capire bene dove saranno spesi, sempre se questi soldi arrivino davvero.
La polizia municipale a Stia, che fa parte dell’Unione dei Comuni, è presente solo il martedì per un paio d’ore. Pratovecchio ha mantenuto il servizio presso di sé e i cittadini hanno un beneficio più costante e ampio. Il futuro assetto della polizia municipale nel caso in cui vinca il si, dipenderà dalla decisione del nuovo comune di Pratovecchio-Stia di entrare o meno a far parte dell’Unione dei Comuni. In questo caso anche i cittadini di Pratovecchio abituati ad avere un servizio migliore, saranno sicuramente penalizzati negli orari e nel servizio.
Il nuovo Comune dovrà decidere la sede del palazzo comunale e senza dubbio la scelta più logica è l’edificio dove ha sede attualmente il Comune di Pratovecchio, ristrutturato da poco e con lo spazio necessario per accogliere gli uffici di entrambi i Comuni. Se vincerà il si, dovranno essere riorganizzati quasi tutti gli uffici. L’anagrafe, l’area Tecnica, lavori pubblici, manutenzione del patrimonio urbanistico, assetto del territorio ecc. dovranno essere accorpati, e in caso di esubero di dipendenti, alcuni saranno impiegati in altri servizi dove il futuro comune unico avrà più bisogno. Forse qualche dipendente andrà a casa? Sarebbe bene spiegarlo ai cittadini di Pratovecchio e Stia. Ricordiamo sempre che fare un comune unico almeno per noi è cercare di risparmiare e nel frattempo dare migliori e più servizi ai cittadini. Restare con due municipi (ovvero gli stessi uffici di oggi) sarebbe davvero una presa in giro.
Parliamo dei rifiuti: per quanto riguarda la tassa sui rifiuti, la TARSU, non cambierà niente, perché i comuni così piccoli (3.000 o 6.000 abitanti) non contano niente; pagheremo sempre di più e ce ne accorgeremo con la nuova rata di fine anno. L’unica cosa che possiamo tentare con l’unificazione, sarà cambiare il tipo di raccolta differenziata, cercando di migliorare il sistema che abbiamo oggi per aumentarne la percentuale.
Il piccolo commercio è stato lasciato a sé stesso e sono stati sempre messi davanti gli interessi partitici, cioè dove si raccattano più voti. Chi ha governato fino ad ora il Casentino non è stato all’altezza e non ha visto più in la del suo naso.
Sport. Con la vittoria del si potremmo provare finalmente a creare un’unica squadra di calcio, avere uno campo sportivo per le partite e uno per gli allenamenti. Certo che il derby di calcio Pratovecchio-Stia è sempre il derby.
Politicamente Pratovecchio e Stia sono sempre stati due comuni molto diversi, vi ricordate? I democristiani vincevano a Pratovecchio e i comunisti a Stia. Negli ultimi anni, con la scomparsa dei vecchi partiti e la nascita di nuove forze politiche, non sono andati mai tanto d’accordo, pur facendo parte dello stesso schieramento. Figuriamoci ora. Pratovecchio di centro-destra e Stia di centro-sinistra, comandato con forte presenza “socialista”. Speriamo di superare anche questo ostacolo, per avere in futuro delle liste elettorali che pensino al paese invece che agli interessi di partito.
Altro argomento interessante, con la vittoria del si, si dovrà scegliere di entrare a far parte dell’unione dei Comuni come ha fatto Stia, oppure no, come ha fatto Pratovecchio. C’è da dire che l’unione dei Comuni ultimamente si sta sempre più sgretolando, vedi il progetto del PD di Ortignano Raggiolo, con quello di Bibbiena, di unificare i due comuni con la naturale uscita dall’ente, o i continui chiacchiericci che si sentono a Poppi. Questo sarà uno dei punti principali della possibile futura campagna ellettorale che le nuove liste comunali dovranno affrontare.
E’ nato a Pratovecchio un nuovo asilo nido privato e ne stà nascendo uno a anche a Stia, quindi 2 asili contemporaneamente. Non era meglio, invece di fare le corse a chi arrivava primo, di mettersi insieme a discutere di tutto ciò? La scelta dei comuni che si dovrebbero unificare non è certo il massimo poco prima del referendum. Questo ci fa capire quanto ancora siano distanti le due amministrazioni.
Abbiamo scritto anche troppo e ci sarebbe da scrivere ancora tanto sulla possibile fusione di Stia e Pratovecchio: ma preferiamo che il lettore e il votante si faccia le sue idee e voti di conseguenza, valutando davvero a chi e a cosa possa servire unire o no i due comuni.
COMUNQUE, CHE SIATE PER IL SI O PER IL NO, L’IMPORTANTE E’ ANDARE A VOTARE!
Lista Civica “Salviamo Stia” – Popolo delle Libertà