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martedì, 19 Marzo 2024

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Sanità: un anno perso…

“Vengono diffusi dati allarmanti sulla tardività delle diagnosi e quindi l’osservazione di tumori sempre più avanzati. Inoltre, permane la segnalazione dell’eliminazione di oltre 2 milioni di esami di screening e soprattutto l’assenza di dati recenti sullo stato di recupero di questi esami, che sembra assolutamente carente su quasi tutto il territorio nazionale”. E ancora: “È doveroso constatare che su questi aspetti dopo un anno di emergenza non è stato operato nessun intervento né strutturale, né organizzativo atto a ridurre queste criticità”.

Inoltre: “Tra marzo e dicembre 2020 ci sono stati 108.178 decessi in eccesso rispetto agli anni precedenti. Se il 69% è riconducibile a Covid, almeno il 31% è rappresentato da morti legate a patologie non Covid, soprattutto tempo-dipendenti, duvute alla mancata assistenza. Basti pensare che per le malattie cardiologiche la mortalità è raddoppiata. I motivi erano già stati analizzati in un precedente documento inviato lo scorso novembre all’allora Presidente del Consiglio Conte e al Ministro Speranza: ritardi o cancellazioni di interventi chirurgici cardiologici e per tumore dovuti all’affollamento delle terapie intensive; diminuzione degli accessi al pronto soccorso e alle unità di terapie intensive dei pazienti con infarto; 20-30% dei trattamenti oncologici ritardato, se non cancellato; arresto o forte rallentamento degli screening oncologici; quasi azzeramento dei controlli dei pazienti in follow up.”

Purtroppo si legge questo e molto altro nell’interessantissimo documento (qui sotto allegato) elaborato dalla Confederazione degli Oncologi, Cardiologi e Ematologi italiani e inviato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri. Un documento che riporta dati puntuali delle criticità riscontrate finora e, soprattutto, propone azioni concrete per un “Piano Marshall” del sistema sanitario.

Quindi abbiamo perso un anno e, oltre i proclami e gli annunci, non è stato fatto praticamente niente di strutturale per migliorare la sanità italiana. Il Covid non ci ha insegnato nulla…

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